Piralide del mais, avviato il controllo biologico con i droni in Toscana

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Drone equipaggiato con capsule di Trichogramma brassicae per il controllo biologico della piralide del mais. Foto di Maria Muñoz-Arbelaez
Il nuovo sistema è arrivato anche in Toscana. In questi giorni Trichogramma brassicae è stato lanciato su 230 ettari nel Pisano

Negli ultimi due giorni, nella provincia di Pisa, sono stati effettuati dei lanci di Trichogramma brassicae tramite droni per il controllo biologico della piralide del mais. «È la prima volta che questa soluzione, già impiegata in altre regioni italiane, viene implementata anche in Toscana» dichiara Daniele Marraccini, tecnico di Koppert.

I lanci si sono svolti su tutti i 230 ettari di mais afferenti alla Op Cooperativa Produttori Agricoli Val di Serchio. Coinvolti anche Koppert, AgriGeoDron e il Gruppo di Agroecologia della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Droni contro la piralide

La piralide (Ostrinia nubilalis) è un lepidottero che negli stadi larvali può causare gravi danni alle coltivazioni di mais scavando gallerie nel fusto, danneggiando irrimediabilmente la spiga e incrementando il rischio di infezioni di Fusarium spp. e la relativa produzione di micotossine. Il controllo biologico della piralide del mais può essere eseguito impiegando l'insetto parassitoide Trichogramma brassicae, le cui larve attaccano le uova di piralide impedendone la schiusa e quindi i relativi danni alle coltivazioni. Il controllo biologico viene effettuato distribuendo capsule biodegradabili di cellulosa contenenti diversi stadi giovanili del parassitoide, che sfarfallerano per una decina di giorni. La distribuzione può avvenire sia manualmente che con i droni; nel secondo caso le tempistiche sono più rapide e l'uniformità del trattamento è maggiore.

Capsule di cellulosa contenenti Trichogramma brassicae. Foto di Maria Muñoz-Arbelaez
Visione con lente di ingrandimento degli stadi giovanili di Trichogramma brassicae contenuti nelle capsule. Foto di Maria Muñoz-Arbelaez

«Per una buona riuscita di questo trattamento è fondamentale effettuare il lancio al momento giusto, a cavallo tra la prima e la seconda generazione di piralide. In questo modo il parassitoide può attaccare le uova deposte dalla prima generazione di piralide mentre si trovano allo stadio embrionale. Per individuare il miglior periodo per il lancio vengono eseguiti dei monitoraggi in campo» chiarisce Daniele Marraccini.

Da destra: il tecnico di Koppert Daniele Marraccini e l'agronomo Giovanni Pecchioni

La scelta del controllo biologico per la piralide

La Op Cooperativa Produttori Agricoli Val di Serchio è composta da 55 soci che coltivano circa 2.500 ettari nella piana compresa tra il Lago di Massaciuccoli, il Serchio e l’Arno, a nord della città di Pisa. Quest’anno la superficie seminata a mais dai soci è di circa 230 ettari, fortemente in calo rispetto a pochi anni fa.

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Lancio da drone di Trichogramma brassicae su mais. Foto di Maria Muñoz-Arbelaez

«Tutti i soci della cooperativa che hanno deciso di coltivare mais nella primavera 2024 si sono riuniti e hanno approvato la proposta di Koppert di procedere con la distribuzione da drone di Trichogramma brassicae per il controllo della piralide del mais» racconta Paolo Panchetti, agronomo e direttore della Op Cooperativa Produttori Agricoli Val di Serchio.

«I soci della cooperativa hanno delegato a Koppert il monitoraggio della presenza della piralide per la scelta del momento più opportuno per il rilascio di Trichogramma e ad AgriGeoDron la distribuzione da drone» aggiunge.

Unirsi per agire insieme a livello territoriale

«Ho proposto ai soci della cooperativa di intraprendere questo percorso verso la gestione integrata delle avversità che migliora la sostenibilità ambientale complessiva delle produzioni e loro hanno accettato. Le motivazioni che ci hanno indirizzato verso questa scelta sono diverse, a partire dalle caratteristiche dei campi del nostro areale geografico, frammentati in piccoli appezzamenti. Qui l’intervento chimico può essere fatto solo nelle prime fasi di sviluppo del mais; dopodiché, per distribuire gli insetticidi nel momento più efficace per il controllo della piralide, è necessario entrare con trattori scavallanti, che non sono diffusi nella zona anche perché avrebbero difficoltà di accesso e transitabilità. Spesso, quindi, non viene adottata nessuna strategia di controllo diretto della piralide del mais oltre alle strategie preventive» spiega Panchetti.

Preparazione di uno dei due droni DJI Mavic impiegati per il lancio. Foto di Maria Muñoz-Arbelaez

Lavorare insieme a livello territoriale, coordinando il monitoraggio e l'esecuzione dei trattamenti, è un grande vantaggio per la gestione degli organismi dannosi come la piralide. Panchetti conferma: «Avere un servizio di monitoraggio coordinato a livello di cooperativa, che individua il momento corretto per il rilascio del parassitoide, permette una copertura più omogenea ed efficace dell’areale a mais, evitando che i diversi soci intervengano in momenti diversi. Usufruendo di questo servizio, al socio coltivatore si risparmiano le ore di lavoro legate al monitoraggio della piralide e alla distribuzione di prodotti di sintesi».

I vantaggi del controllo biologico della piralide

Discutendo dei vantaggi offerti dal controllo biologico delle colture, il direttore della cooperativa commenta: «Ci permette di evitare i conflitti con le persone che vivono nella zona che coltiviamo e di mostrare i nostri sforzi verso la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari e la maggiore sostenibilità ambientale».

Cruciale, chiaramente, anche la sostenibilità economica dell'operazione. «L’obiettivo economico è quello di raggiungere standard di sanità più elevati della granella conferita dai soci per lo stoccaggio alla cooperativa, permettendo così la destinazione all’alimentazione umana della granella invece del declassamento a uso zootecnico, garantendo di conseguenza una migliore remunerazione del prodotto. La normativa comunitaria e nazionale sulla sanità dei prodotti agricoli impone vincoli sempre più stringenti, per cui è necessario un cambio di passo per adeguarsi e garantire un reddito soddisfacente ai nostri soci. Attendiamo di vedere i risultati di questa campagna di controllo biologico, sperando che ci siano le condizioni per garantirne la continuità nei prossimi anni».

In conclusione, il controllo biologico del mais tramite Trichogramma brassicae rappresenta una soluzione sostenibile, ecologica e già disponibile per molti maiscoltori italiani. Si prefigura come una delle pratiche più promettenti per l'agricoltura biologica e per l'agricoltura integrata. Questa e altre pratiche simili sono da anni oggetto di ricerca e sperimentazione nel progetto europeo IPMworks, che si concluderà a breve, e saranno sicuramente considerate tra le soluzioni più promettenti per contribuire alla riduzione d'uso degli agrofarmaci all'interno del progetto europeo Fortuna, da poco avviato.

Piralide del mais, avviato il controllo biologico con i droni in Toscana - Ultima modifica: 2024-07-12T15:35:23+02:00 da Paola Cassiano

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