Agricoltura 5.0: si può partire

Pubblicato in Gazzetta ufficiale (6 agosto) il decreto attuativo. Credito d'imposta dal 35 al 45% purché si ottenga un risparmio energetico di almeno il 3% sul fabbisogno aziendale o del 5% sul singolo processo per cui è utilizzato il bene acquistato

Macchine addette a un solo processo accedono più facilmente al credito d'imposta

Sono finalmente arrivate le regole attuative per Agricoltura 5.0, o per meglio dire Piano di Transizione 5.0. Il decreto che le contiene è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 6 agosto scorso da parte del Ministero per le Imprese e il Made in Italy. e il Gse ha aperto, il giorno dopo, il portale attraverso cui è possibile presentare le richieste di accesso alla misura.

Fondamentalmente, Agricoltura 5.0 riprende l'impianto di Agricoltura 4.0, almeno per quanto riguarda i requisiti generali (per esempio, i beni ammessi all'agevolazione). Con un'aggiunta importante, tuttavia: il nuovo bene strumentale dovrà consentire un risparmio energetico almeno del 3% se vorrà ottenere un credito d'imposta. L'ammontare di quest'ultimo varia inoltre in base al risparmio energetico ottenuto. Per investimenti fino a 2,5 milioni - presumibilmente quelli che interessano il settore agricolo - si va da un minimo del 35% dell'investimento (per un risparmio energetico di almeno il 3%) fino a un credito massimo del 45% per un risparmio di oltre il 10%. Questi valori si riferiscono all'intera struttura produttiva, dunque all'azienda agricola o agromeccanica nel suo complesso. Se la macchina è utilizzata in un solo processo (per esempio, una mietitrebbia), invece, è necessario garantire un risparmio minimo del 5% per ottenere il beneficio più basso e di almeno il 15% per arrivare allo sconto massimo (45%, come scritto). Chiaramente, soprattutto per un'azienda che dispone di diversi mezzi, è molto più semplice conseguire un risparmio energetico attorno al 10% su un singolo processo, come la trebbiatura, che un minor consumo energetico del 3% calcolato però sull'intero fabbisogno aziendale. È tuttavia necessario che il bene sia utilizzato in un solo processo, eventualità che ben difficilmente riguarda i trattori.

Combustibili fossili: un'eccezione per l'agricoltura

La versione industriale del Piano prevede che non siano finanziabili macchine alimentate con combustibili fossili. È stata tuttavia fatta un'eccezione per le macchine agricole, non essendovi al momento un valido sostituto per i motori a gasolio. Il legislatore ha però posto un vincolo: per ottenere lo sgravio fiscale è necessario sostituire un trattore di Stage I o precedenti con un mezzo che sia di Stage V. Non sono quindi ammessi cambi di mezzi, realizzatisi in più occasioni con Agricoltura 4.0, che vedano la cessione di un trattore vecchio di pochi anni per acquistarne uno nuovo.

Sono finanziabili investimenti effettuati nel 2024 e 2025, portandoli in compensazione entro il 31 dicembre del prossimo anno. Vi sono poi cinque anni di tempo per utilizzare tutto il credito d'imposta, suddividendolo in quote di pari valore.

Agricoltura 5.0: si può partire - Ultima modifica: 2024-08-09T18:15:53+02:00 da Ottavio Repetti

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