Maltempo, Emilia-Romagna e Toscana in ginocchio

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Campi allagati e danni a coltivazioni e strutture. Ma è ancora presto per fare una stima esatta. Imprenditori agricoli esasperati

Ancora allagamenti nelle campagne dell'Emilia-Romagna, dopo le tre alluvioni che hanno colpito la regione da maggio 2023 a settembre 2024. Da Parma a Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna, l’agricoltura è finita di nuovo sott’acqua a causa del maltempo con danni importanti agli impianti frutticoli e viticoli, alle orticole in campo, alle barbabietole da zucchero ancora da raccogliere, alle semine dei cereali autunno-vernini blocvcate, ma anche alle strutture aziendali: serre, magazzini di stoccaggio, cantine e stalle.

E appena 48 ore prima il maltempo aveva colpito la parte nordoccidentale della Toscana. Migliaia di ettari di campi sono stati sommersi da acqua e fango tra Livorno, Grosseto e Pisa in seguito all’esondazione di fiumi e canali, tra cui il Cornia, lo Sterza - tracimato anche lo scorso 23 settembre - e il Cecina. Situazione critica anche nel senese nelle zone di Pian di Cusona a San Gimignano, a Monteriggioni e Sovicille e nel pistoiese a causa di alcune frane. Dall’inizio dell’anno sono 63 i nubifragi che hanno colpito la regione, il 75% in più rispetto allo scorso anno. Tre su quattro tra settembre e ottobre, fa notare Coldiretti Toscana basandosi sui dati dell’European Severe Wheater Database.

In Emilia-Romagna piove sul bagnato

Tra sabato e domenica le piogge incessanti hanno travolto, addirittura per la terza volta in un anno, i terreni agricoli e le stalle nella zona di Fidenza e Castione Marchesi fino a Busseto, nel Parmense. Poi i vigneti nella zona di Cadelbosco di Sotto dove il canale Tassone e il torrente Crostolo hanno rotto gli argini, in provincia di Reggio Emilia. La zona di Carpi e Bomporto nel Modenese e quella di Campotto nel Ferrarese, già devastata dalle altre tre alluvioni. Si sono allagate anche le colture nell’hinterland bolognese a Budrio, Anzola, Castel Guelfo, Imola, Malalbergo e Baricella, come a Casalecchio, San Lazzaro, Pianoro e Monterenzio.

Dalle prime ricognizioni attorno a Bologna si registrano le esondazioni del Sillaro, del Lavino e del Savena. Travolte del fango Pianoro e Botteghino di Zocca, sommersa la pianura nord orientale della provincia nelle zone di Budrio, Castel Guelfo e Selva Malvezzi con centinaia di ettari allagati. Critica anche la situazione sul versante occidentale, fra San Giovanni in Persiceto e Castelfranco, il torrente Samoggia è al limite della tracimazione. Disastrose le condizioni del versante appenninico, dove al momento tutte le strade sono chiuse, la Futa è aperta solo per mezzi di soccorso, il paese di Monterenzio è invaso dal fango e frane e smottamenti si registrano ovunque.

In provincia di Ferrara segnalata la rottura dell’argine dell’Idice a Campotto di Argenta. Allagamenti anche a Cesenatico e nel ravennate dove si segnalano anche frane in collina.

«Gli agricoltori così non possono più andare avanti e men che meno programmare il futuro – è l’ennesimo appello del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Marcello Bonvicini diramato nel giorno del dolore per la perdita della diciottesima vita umana a causa delle alluvioni che da maggio dell’anno scorso sferzano il territorio regionale –. Molte delle aziende colpite dalla nuova ondata di maltempo, non hanno nemmeno finito di anticipare le spese per i danni di precedenti eventi catastrofali quali gelate, trombe d’aria, allagamenti e fenomeni franosi».

Toscana, danni a ortaggi, ulivi e vigneti

Pesantissimi i danni alle coltivazioni e alle strutture con centinaia di ettari di campi coltivati con ortaggi andati completamente distrutti, olivi e vigneti sradicati e recinzioni spazzate via dalla violenza dell’acqua e del fango fuoriuscita da canali e fossi. I video, girati dagli agricoltori, sono impressionati: fiumi di acqua attraversano terreni, vigneti e oliveti allagando tutto. 

L’eccezionale quantità di acqua caduta è stata misurata dalle stazioni del Servizio Idrogeologico della Toscana: 175 mm a Campiglia Marittima, 132 mm a Suvereto, 130 mm a Venturina, 100 mm San Vincenzo e 100 mm a Volterra. Una quantità che ha fatto collassare il reticolo idraulico principale travolgendo le coltivazioni.

La situazione più pesante si registra nella Val di Cornia, in particolare nella zona di Venturina, considerata la piana degli ortaggi della Toscana. L’acqua, mista a fango tracimata dal Cornia, sta defluendo attraverso i campi travolgendo le produzioni. In campo ci sono, in questo momento, centinaia di ettari di carciofi, spinaci, bietole, finocchi e cime a rape. Nel senese Coldiretti Toscana segnala grande preoccupazione per le semine autunnali e qualche difficoltà per alcune aziende che devono terminare la vendemmia.

In Lombardia a rischio riso e mais

Ma il maltempo ha causato seri problemi anche in Lombardia dove i nubifragi hanno di fatto paralizzato le attività di raccolta di riso, mais e soia, con i campi ridotti a paludi. Seminate in ritardo a causa delle piogge primaverili, su queste coltivazioni ora si temono cali produttivi al momento stimati tra il 20% e il 30% in meno rispetto ad annate normali. Ma il rischio potrebbe essere anche quello di perdere completamente la produzione rimasta in campo, se le condizioni meteo sfavorevoli dovesse perdurare ancora. Ritardi si registrano anche negli sfalci dei prati, oltre che nella maturazione e nella raccolta delle olive. Con i terreni impraticabili non si può procedere con le semine dei cereali autunno-vernini, come frumento e orzo, che andrebbero fatte in questo periodo. 

Maltempo, Emilia-Romagna e Toscana in ginocchio - Ultima modifica: 2024-10-20T16:39:15+02:00 da Redazione Terra e Vita

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