L’esigenza di specializzarsi e fornire qualcosa in più ai turisti italiani e stranieri che sono diventati più esigenti in termini di offerta. Per questo è diventata strategica la formazione, proprio per rispondere in maniera adeguata e consapevole a ciò che il mercato chiede ormai da molto tempo. Non ci si improvvisa gestori di agriturismi se prima non s'impara a farlo e a diventare dei veri e propri manager e imprenditori preparati, creativi e innovativi. Adesso i turisti non si accontentano di un tuffo in piscina o di mangiare sotto un pergolato.
Le esigenze sono cambiate ed è cambiato lo stile dell'agriturista che ormai sceglie di recarsi in nelle realtà che offrono un carnet di iniziative e servizi molto legati al territorio e alla sua vivibilità in prima persona. La concorrenza dei bed&breakfast, case vacanza e simili, ha risvegliato il senso di appartenenza dei gestori che, gradualmente, stanno mutando in veri e propri imprenditori illuminati e sentinelle del luogo di lavoro.
Questo in estrema sintesi quanto emerso durante il forum nazionale di “Agriturist racconta l'agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, ospitato nella Fattoria di Maiano alle porte di Firenze, affiancato da due focus dedicati al turismo rurale con la parternship di “B.T.O. BeTravelOnlife” 2024 negli spazi della Stazione Leopolda, sempre nel capoluogo toscano.
In Toscana ci sono 5.800 realtà agrituristiche che rappresentano il 22% del patrimonio italiano con circa 80.000 ore di lavoro e un indotto economico costituito essenzialmente dai produttori di specialità tipiche che rientrano nei disciplinari della normativa regionale.
Agriturismo: un'invenzione toscana
«La parola agriturismo – ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Luca Brondelli di Brondello – l'abbiamo coniata noi. È stato un sogno toscano, diventato una splendida realtà che è riuscito ad arginare lo spopolamento in campagna dando un'alternativa materiale all'abbandono e al degrado. L'agriturismo stimola il restauro edilizio e ne beneficia così tutto l'indotto economico. Abbiamo bisogno di maggiore qualificazione e fornire qualcosa in più, ed è per questo che è importante la formazione e un ricambio generazionale più sensibile e attento a ciò che i turisti vogliono e cercano. Agriturist e Confagricoltura sono un forte sodalizio e una famiglia felice e prolifica».
«Se non ci fosse stata l'opportunità dell'agriturismo – ha detto l'assessora all'Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi – il paesaggio sarebbe stato diverso, abbandonato e senza attrattiva. Possiamo dire che questa attività è una sorta di stampella per l'agricoltura in campo che da sola è difficilmente lucrativa. Agriturismo significa mettere in movimento costante per tutto l'anno un treno di opportunità e occasioni per guadagnare nei limiti della sostenibilità con un occhio attento alla cultura, alla gastronomia locale, alla didattica e alla divulgazione specie per i giovanissimi e l'universo femminile».
La Regione Toscana ha approntato un bando di concorso rivolto all'agriturismo per 18,8 milioni di euro dedicati alla qualità dell'accoglienza, ai miglioramenti strutturali e infrastrutturali, valorizzazione dei prodotti tipici e progetti di didattica.
«Nella nostra regione – ha aggiunto la Saccardi – l'agriturismo è un settore trainante e in continua crescita e sviluppo e le istituzioni investono molte risorse per stimolare e conservare questo patrimonio di eccellenza che non ha eguali in Italia».
È noto come la Toscana sia una meta molto gettonata dal turismo proveniente da tutto il mondo specie da nord Europa, Germania, Olanda e Stati Uniti. A questo riguardo Enit, l'agenzia nazionale per il turismo e il ministero per il turismo, sono al fianco dei gestori di agriturismi per la promozione e diversificazione dell'offerta, per la commercializzazione dei prodotti enogastronomici, consulenza e assistenza e formazione specialistica. A tale riguardo Enit ha sviluppato un ecosistema digitale per ottimizzare la fruizione dei beni e servizi turistici con marchio Italia.
Fonte di reddito non più così alternativa
Agriturist è una costola di Confagricoltura, nata nel lontano 1965 ed è la prima associazione in Italia dedicata all’ambiente e al territorio. In Italia gli agriturismi sono quasi 26.000, per l’84% in aree collinari e montane. La domanda agrituristica ha superato i valori pre-pandemia, con oltre 4 milioni di arrivi e più di 15,5 milioni di presenze. Le aziende agrituristiche mostrano anche una Sau media di 25,3 ettari, circa due volte e mezzo superiore rispetto alla media delle aziende agricole italiane.
Silvia Piconcelli, direttrice sviluppo sostenibile e innovazione della Confagricoltura, ha dato un quadro generale del piano strategico della Pac 2023-2027. «Nel Psp – ha affermato – il turismo rurale è concepito sia come attrattiva dei territori che di diversificazione. Il ruolo dell'agriturismo è vitale per aumentare l'appetibilità dei luoghi in termini di risorse paesaggistico-ambientali, sviluppare le funzioni socioculturali e ricreative, favorire la crescita di domanda dei servizi ecosistemici e di interesse collettivo, incrementare e diversificare le occasioni di occupazione rafforzando la multifunzionalità agricola e forestale».
I dati sono confortanti. «Per il potenziamento delle attività turistiche – ha proseguito – sono state stanziate risorse ad hoc per 118 milioni di euro di cui il 64% destinati all'agriturismo, il 21% per investimenti finalizzati ad aumentare l'attrattiva nelle aree rurali e il 18% per sostenere le attività di cooperazione per il turismo rurale nei progetti Leader».
A questo punto è lecito riflettere in termini di sostenibilità economica in previsione di un piano strategico così ricco e articolato. Quindi diversificare in ambito agricolo può rappresentare una modalità mediante la quale si può trasformare in valore di mercato una o più manifestazioni della multifunzionalità nell'ambito dell'azienda agricola. Diversificare gli investimenti, attraverso la creazione di realtà agrituristiche, significa ripartire e ridurre il rischio d'impresa tra i vari processi produttivi già attivi. Il tutto con un'ottima remunerazione costante nel tempo a beneficio del nucleo familiare e della collettività.
«L'agriturismo è un'opportunità economica, è un riscatto per certe situazioni precarie di abbandono e incuria – ha affermato il presidente di Agriturist Augusto Congionti –. Questo forum nazionale rafforza le sinergie tra agricoltura e ospitalità rurale in un momento che richiede ancora maggiore attenzione alle varie dinamiche di sviluppo e innovazione. Il nostro comparto – ha proseguito – fa della sostenibilità economica sociale e ambientale i propri elementi peculiari. Agriturist e Confagricoltura mirano da sempre a creare un sistema integrato che promuova le risorse locali, le tradizioni, il lavoro e la cultura. La nostra visione è per un turismo sostenibile che offra servizi di qualità in tutti gli agriturismi associati».
Ristorazione sempre più curata
E il ruolo della ristorazione negli agriturismi? «Sarebbe più corretto parlare di degustazione e di somministrazione di pasti e bevande, così come recita la legislazione vigente, ossia la legge 96 del 2006 – risponde il presidente di Agriturist Abruzzo Mauro Lovato –. Accusiamo la concorrenza delle altre realtà ristorative ed è per questo che l'agriturismo italiano sta andando verso il gourmet. per offrire agli ospiti cibo e bevande di alta qualità e tipiche del territorio. Ovviamente, tutto non può essere prodotto e trasformato internamente ed è per questo che la normativa prevede e stimola la proposta commerciale sinergica di prodotti d'eccellenza provenienti da altre realtà limitrofe e quasi a chilometro zero».
L'enogastronomia è una colonna portante di tutte le realtà agrituristiche del nostro Paese ed è molto legata al territorio di appartenenza, in quanto riveste un ruolo naturalmente adatto a fornire informazioni, servizi di vario tipo compreso, ovviamente, l'alloggio e il ristoro. Quindi, l'agriturismo rappresenta un luogo strategico di demarcazione, di unione e condivisione di emozioni, di cultura con carattere divulgativo ed espressivo. Non ci si improvvisa gestori di agriturismi se prima non si acquisiscono tutte quelle prerogative necessarie per fornire un servizio a tutto tondo destinato a una clientela ormai diventata sempre più esigente e curiosa, che cerca situazioni coinvolgenti e piacevoli aldilà del semplice ruolo di ospite.
C'è stato lo spazio anche per un interessante sipario esotico con la travel trade manager Lucrezia Martinengo, che ha illustrato un esempio di agriturismo di lusso nell'oasi di AlUla, gioiello incastonato nel nord ovest dell'Arabia Saudita. AlUla è una terra ricca di fascino e di storia millenaria dove è possibile praticare yoga o corsi di cucina ma anche vivere momenti indimenticabili di relax rigenerativo tra palme da datteri, moringa, agrumi ed erbe aromatiche nel bel mezzo della popolazione locale molto accogliente e pittoresca.
Il turismo digitale
Alla stazione Leopolda di Firenze, Confagricoltura e Agriturist erano ospiti al “B.T.O.-BeTravelOnlife”, l'evento di riferimento in Italia sul turismo digitale, innovazione e formazione.
Con la partecipazione al BTO, led due associazioni hanno voluto inquadrare le condizioni e le azioni che stanno alla base di un ulteriore sviluppo dell’agriturismo in Italia, che può sfruttare al meglio di altri paesi il trend di crescita a livello mondiale. Infatti, non si può prescindere dai due grandi temi che riguardano l’economia mondiale: sostenibilità e accelerazione digitale.
Il primo panel era dedicato a “Agricoltura e turismo: come e perché sviluppare il settore agrituristico italiano e le aree rurali”. L'agriturismo è una delle chiavi strategiche per la sostenibilità e il progresso nelle aree rurali. «La commissione europea invita a spingere sull'innovazione tecnologica specificatamente per il consumo di acqua, uso intelligente degli agro-farmaci, risorse naturali, riconversione, digitalizzazione, comunicazione, impatto della meccanizzazione, ottimizzazione e giusta remunerazione della manodopera – ha detto la direttrice generale di Confagricoltura Annamaria Barrile –. Ormai la strada è tracciata e senza la gestione in digitale non si possono ottenere standard qualitativi e di efficienza che il mercato richiede per gli agriturismi».
Si è aperto il sipario su due realtà agrituristiche di spessore come quella della Fattoria di Maiano di Firenze e l'azienda “Il Colletto” di Campochiesa d'Albenga (SV). Anna Miari Fulcis di Maiano ha ribadito quanto sia fondamentale la formazione del personale nei vari settori di appartenenza per essere all'altezza delle svariate esigenze degli ospiti. Inoltre ha puntato il dito sull'importanza dei prodotti tipici e sulla degustazione specialmente di miele, olio, frutti e prodotti dell'orto per ritrovare sapori e aromi andati perduti con la globalizzazione del mercato.
Ha fatto eco Silvia Parodi che ha descritto la propria realtà recettiva nel cuore della Liguria dove c'è un'attenzione particolare verso i bambini con complementi ad hoc, un giardino attrezzato, micro-piscina, un orto didattico e tanti laboratori manuali e creativi per il riuso e il riciclo.
Il ruolo dell'Intelligenza artificiale
A seguire, il panel “Come facilitare la visibilità online di un agriturismo e delle strutture ricettive grazie all’intelligenza artificiale”, durante il quale si è potuto constatare come si stia affermando la versatilità dell'Intelligenza artificiale (Ia). A questo proposito, Roberta Sandri della Divisione Hotel & Wellness Zucchetti Hospitality, ha affermato senza mezzi termini che l'Ia migliora la vita degli operatori turistici e rende tutto più facile, immediato e replicabile.
Anche Dario Vinciguerra, innovation manager di Zucchetti Hospitality, ha ribadito che l'Intelligenza artificiale sta andando fortissimo nel settore turistico e invita tutti a non averne timore perché è un ottimo strumento per facilitare tanti passaggi gestionali che possono attuarsi in automatico senza avere una conoscenza approfondita dei programmi da PC. «Zucchetti ha immesso sul mercato Booking Booster – ha spiegato Vinciguerra – un software rivoluzionario che potenzia la visibilità e l'offerta delle strutture recettive in base all'analisi delle abitudini degli utenti in rete. Riesce a identificare il pubblico ideale basato sulla domanda, sui dati demografici e comportamentali, facendo investimenti mirati».