Il sollevatore telescopico diventa elettrico

Tutti i costruttori hanno in gamma uno o più modelli a batteria

telescopico
Anche i telescopici sono stati coinvolti dall’innovazione e da un processo di elettrificazione appena agli inizi, ma che sembra avere molto da dire

A causa di alcune sue caratteristiche strutturali e funzionali, il movimentatore telescopico presenta meno ostacoli alla conversione elettrica rispetto, per esempio, a un trattore di pari potenza. Queste caratteristiche sono, in primo luogo, l’area di lavoro, che è principalmente circoscritta al perimetro aziendale. Salvo alcune eccezioni, comunque da considerare, è difficile che un telescopico operi a chilometri dalla sede, mentre è più probabile vederlo impegnato per la maggior parte del tempo proprio nel piazzale. O nelle corsie della stalla, se si parla di allevamento. Caratteristica che rende molto più semplice ovviare al problema dell’autonomia, che va di pari passo con quello dei lunghi tempi di ricarica. Se si lavora a due passi dai fabbricati aziendali, mettere in carica la macchina per un’ora o due a metà giornata non è un’impresa impossibile, se si organizza bene il lavoro. Tanto più ora che con il fast charger, ormai proposto da tutti i costruttori, è possibile ricaricare le capienti batterie di questi mezzi in tre ore o anche meno.

Il fatto di operare spesso al chiuso rende inoltre assai più interessante la qualifica di Emissioni Zero che caratterizza queste macchine. Intendendo, con emissioni, sia quelle aeree, ovvero gli scarichi, sia quelle sonore. Eliminare gas tossici e al tempo stesso rumore da un luogo chiuso è certamente un bel goal, per dirla all’inglese. Soprattutto se in quello stesso luogo, e in contemporanea, si trovano anche operatori appiedati o comunque non protetti da una cabina.

Sotto l’aspetto strutturale, la natura del telescopico facilita l’elettrificazione sia per la necessità di avere una pesante zavorratura posteriore – che può essere in parte costituita dalle stesse batterie – sia per le sue caratteristiche progettuali: essendo generalmente mosso da motori idrostatici, il telescopico ha curve di lavoro molto più lineari rispetto a un mezzo con trasmissione meccanica e dovrebbe quindi presentare un minor assorbimento di potenza per unità di tempo.

Il confronto con l’endotermico

Facciamo un rapido raffronto tra macchine a motore elettrico e i più tradizionali caricatori con braccio telescopico e motore endotermico, ovvero Diesel.

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Il sollevatore telescopico diventa elettrico - Ultima modifica: 2025-10-29T17:13:33+01:00 da Francesco Bartolozzi

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