L’intelligenza artificiale è ormai ovunque e promette di rivoluzionare ogni settore, compreso quello agricolo. Finora, però, si riesce soltanto a intuire cosa ciò possa significare. Certo, si parla di analisi di grandi quantità di dati, stuperfacenti capacità predittive, assistenza in ogni scelta complessa, sia agronomica sia gestionale, e così via. Nulla, però, che si possa considerare rivoluzionario. In altre parole: faremo più cose e le faremo meglio, ma non sono cose nuove.
Cambiare il diserbo
Allora diventa interessante andare a vedere come, invece, i big data e la tecnologia connessa possono radicalmente modificare un’attività consolidata come la gestione delle infestanti, non soltanto migliorandola, ma creando un nuovo approccio alla medesima. Non più chimico – peraltro fortemente limitato a livello normativo – e nemmeno meccanico. Non, almeno, nel senso canonico del termine.
La sinergia tra tecnologia informatica ed elettronica sta invece portando sul mercato una nuova soluzione, basata sulla distruzione delle infestanti tramite calore. Più precisamente, tramite un raggio laser, che colpisce la pianta nel fusto e nei meristemi, provocandone la combustione e, di conseguenza, la morte dell’intera malerba.
Principio di funzionamento
Ne abbiamo già parlato in passato, ma riassumiamo per chi si fosse perso quei numeri. Il sistema di funzionamento è abbastanza intuitivo: il laser, prodotto da fonti di varia natura, colpisce la pianta e in sostanza la brucia. Qualcosa di simile è già in commercio da anni, ma si basa sul calore prodotto con gas petrolifero liquefatto (Gpl) o su un getto di vapore che causa la cottura dei tessuti. Sistemi piuttosto energivori, ma soprattutto per nulla selettivi: la diserbatrice passa e distrugge tutto ciò che si trova sotto di essa. È un buon sistema per un trattamento in presemina, ma chiaramente non è applicabile su colture emerse.
Le moderne diserbatrici laser, al contrario, lavorano proprio sulle coltivazioni, anche in avanzato stato vegetativo. Attuano, quindi, un diserbo selettivo. È qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale.











Lo volesse Dio che tutto sia vero e ottimale complimenti a chi la ideato