Dalla lotta ai parassiti alla riduzione del
consumo di acqua, passando per il monitoraggio
del grado di maturazione delle
colture, fino ad arrivare a una più generale
ottimizzazione di tutti i processi produttivi.
Sono molteplici i potenziali utilizzi dei droni in
agricoltura. A regime consentiranno notevoli
risparmi di tempo e denaro. Se n’è parlato a
Milano nel corso di Dronitaly, una due giorni di
esposizioni e convegni sulle diverse funzioni
di questi moderni oggetti volanti.
Tommaso Maggiore, già ordinario di Agronomia
all’Università di Milano, ha illustrato
le grandi potenzialità dell’agricoltura di precisione
grazie all’utilizzo dei sistemi aeromobili
a pilotaggio remoto (Sapr). «In futuro
tutta l’agricoltura sarà di precisione ovvero
site specific: un’agricoltura che, grazie alle
migliori tecnologie garantisce un notevole
risparmio sui costi dell’attività e anche un
minor impatto sull’ambiente. E i droni sono
l’ago della bilancia: ogni singolo appezzamento
potrà essere studiato e controllato in
tempo reale e trattato di conseguenza con
la sensoristica in Hd imbarcata dai Sapr. Fino
a ieri si sarebbe trattato tutto il campo, oggi
si limita l’azione solo dove serve visto che la
trattrice è in grado di ricevere la mappa della
rilevazione appena eseguita dal drone con
tecnologia Gps».
In questi giorni è iniziata in tutta Italia la raccolta
delle olive. Quest’anno poco olio e di
scarsa qualità, perché le piante sono state
infestate dalla mosca olearia. I droni potrebbero
essere utili anche per contrastarla
perché permettendo sia di individuare quali
piante sono da trattare, sia di irrorare le chiome
dall’alto con una riduzione delle quantità
di sostanze usate, sia di distribuire negli uliveti
insetti parassitoidi che combattono la
mosca.
«L’utilizzo dei droni in agricoltura non avrà limiti
– ha spiegato l’ex docente – sono validi
per ogni di tipo di coltura e per tutte le aziende
agricole. Per ora, nelle culture erbacee
funziona meglio che in quelle arboree, come
il vitigno: in questo caso, vista la morfologia
dei tralicci, l’occhio tecnologico dei Sapr incontra
più difficoltà, ma è un problema che
sarà risolto. Il drone diventerà prezioso nella
lotta agli infestanti: nel mais del mantovano i
coltivatori hanno usato un quadricottero unmanned
per spargere site specific capsule
con ovature di imenottero, un parassita che
si nutre delle uova della piralide. L’operazione
è stata rapida e micro-invasiva per l’ambiente,
con costi ridotti e senza problematiche
legate alle condizioni meteo».
Altri relatori hanno illustrato esperimenti in
campo con utilizzo di droni per ottimizzare i
fattori produttivi in risicoltura tramite l’analisi
aerea. Inoltre, i Sapr permettono di ottenere
immagini ad alta risoluzione.
Non è un caso se il prestigioso Massachusetts
institute of technology (Mit) ha inserito i
droni tra le dieci tecnologie che diventeranno
le pietre miliari dell’innovazione per gli anni a
venire. E negli Stati Uniti si prevedono investimenti
di decine di miliardi di dollari in questi
strumenti da applicare all’agricoltura.