Sono 13mila le aziende aziende agricole italiane guidate da donne under 35. Le giovani agricoltrici hanno un’alta professionalità, tanto che una su quattro (25%) è laureata, e sempre più spesso non in indirizzo agrario. Puntano su multifunzionalità e innovazione tecnologica.
A scattare la fotografia sull'imprenditoria femminile, un'indagine condotta da Donne Coldiretti, su dati del registro delle imprese, che ha delineato l'identikit delle nuove leve.
Quasi la metà delle domande di primo insediamento è donna
La ricerca evidenzia inoltre che quasi la metà delle domande di primo insediamento in agricoltura delle misure dedicate agli under 40 provengono da ragazze, spinte dalla convinzione di poter trovare opportunità lavorative e di crescita professionale nel settore primario.
Giovani agricoltrici multifunzionali
Oltre il 50% delle donne in campagna svolge più di una attività connessa alla produzione primaria, soprattutto vendita diretta, agriturismo, trasformazione di prodotti agricoli, fattorie didattiche. Questo vale anche per le giovani agricoltrici che puntano molto sulla multifunzionalità per accrescere la sostenibilità aziendale. Ben il 60% delle donne nelle loro aziende dedica parte della produzione al biologico ponendo attenzione alla tutela della biodiversità e delle risorse naturali, del paesaggio e del benessere animale.
«Al lavoro per superare le difficoltà»
«In un settore a lungo considerato prerogativa dell’uomo – afferma Mariafrancesca Serra responsabile Donne Coldiretti – la presenza femminile fa parte della nuova sfida sociale. Per accompagnare questo percorso stiamo lavorando per superare le tante difficoltà che incontrano le imprenditrici in campagna, soprattutto quelle più giovani, a partire, ad esempio, dalla scarsa tutela soprattutto nell'ambito della maternità dove il sostegno è davvero irrisorio e non riesce a coprire i costi di un’altra persona, visto che il lavoro agricolo non si può certo fermare».
