Aglio, prevenire le infestanti con la rotazione colturale

Campo di aglio in Valle Peligna (AQ)
Una coltura che soffre la competizione di numerose malerbe anche per la scarsità dei prodotti registrati per il diserbo. La gestione integrata passa quindi anche dal diserbo meccanico e dalle corrette rotazioni per evitare la selezione e l'accumulo delle specie di più difficile controllo su questa liliacea

Pur essendo considerata una coltura minore, l’aglio riveste un ruolo importante nella filiera agroalimentare nazionale.

Le sue note proprietà nutraceutiche e il legame con il territorio in cui si coltiva consentono ai produttori di conseguire un buon reddito anche con superfici non elevate. Una delle fasi più delicate della sua coltivazione è rappresentata dal controllo delle malerbe. Esse, oltre a determinare una riduzione quali-quantitativa del prodotto raccolto, possono fungere da ospiti di alcuni virus.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

Abbonati e accedi all’edicola digitale

Campo di aglio in Valle Peligna (AQ): è stato eseguito il diserbo pre-emergenza dopo la messa a dimora;
non è stato eseguito il diserbo pre-emergenza e si manifestano le prime infestanti primaverili.

Non solo diserbo chimico

Il ciclo dell’aglio è tipicamente autunno-primaverile, con trapianto dei bulbilli in autunno e raccolta nel mese di giugno. Le file sono distanziate circa 50 cm, se la semina è effettuata manualmente, 20 cm se eseguita con i mezzi meccanici.

Durante il periodo primaverile, in genere, vengono eseguite una o due sarchiature che consentono di interrare concimi granulari ed eliminare le infestanti presenti nell’interfila.

Poiché nella coltivazione dell’aglio, oltre ad aziende specializzate, sono spesso coinvolte anche aziende di modeste dimensioni a conduzione per lo più familiare, il controllo della flora infestante viene spesso effettuato con mezzi meccanici. Le aziende, inoltre, spesso attuano in modo corretto la rotazione colturale che impedisce la selezione di specie infestanti adattate a specifiche situazioni colturali.

Questa pratica consente un equilibrio tra i vari gruppi biologici ed ecofisiologici evitando il predominio di specie sistematicamente affini all’aglio. In particolare bisogna alternare colture con differente tipo di vegetazione come ortaggi a foglia (lattuga, cavoli ecc.), da frutto (cucurbitacee, alcune solanacee ecc.), da tubero (ad esempio patata) e cereali autunno-vernini. Inoltre, è utile alternare la coltivazione dell’aglio, ortaggio a bassa capacità competitiva, con colture in cui questa è più elevata, come ad esempio la patata o le cucurbitacee. Nella gestione integrata delle malerbe è importante anche il ruolo dell’irrigazione e della concimazione localizzata.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

Abbonati e accedi all’edicola digitale

Pochi prodotti

Il ciclo colturale dell’aglio è abbastanza lungo e, pertanto, l’aglio a semina autunnale può essere interessato dai principali gruppi ecofisiologici delle malerbe. L’elevato numero di infestanti sia dicotiledoni che monocotiledoni che si possono presentare fin dall’emergenza e la scarsa copertura del terreno da parte della coltura, rende difficoltoso il contenimento di queste piante.

Tra le specie più importanti che possiamo ritrovare nelle coltivazioni di aglio a partire dalla primavera, soprattutto nei campi dove non è stato eseguito il diserbo pre-emergenza, vi sono Capsella bursa-pastoris, Sonchus oleraceus, Matricaria camomilla, Lamium amplexicaule, Stellaria media, Papaver spp., Veronica hederifolia, Lysimachia arvensis, Polygonum aviculare, Picris spp., Fallopia convolvulus, Solanum nigrum, Lolium multiflorum, Avena sterilis e Alopecurus myosuroides.

Purtroppo però l’aglio, analogamente ad altre colture minori, risente di un limitato interesse da parte delle società agrochimiche nella registrazione di prodotti per il diserbo. Ciò comporta una ristretta gamma di principi attivi utilizzabili in post-emergenza che determina una possibile selezione di specie infestanti con affermazione di una flora di sostituzione. Per questo motivo, se non si è intervenuti in fase di pre-emergenza, in genere appena dopo la messa a dimora dei bulbilli, sarà necessario farlo in post-emergenza avendo comunque il vantaggio di poter valutare il tipo e la densità dell’infestazione e di conseguenza poter scegliere i prodotti più adatti.

Per quanto concerne i principi attivi utilizzabili in questa fase, per le infestanti monocotiledoni si segnalano propaquizafop, quizalofop-p-etile e cycloxydim.

Per le dicotiledoni aclonifen e clopiralid (in post-emergenza precoce) e piridate; per il controllo sia di mono che dicotiledoni metazaclor e pendimetalin da utilizzarsi in post-emergenza precoce.

 

Aglio, prevenire le infestanti con la rotazione colturale - Ultima modifica: 2022-04-08T08:18:19+02:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome