La proposta di Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (COD 2022/0196), redatta pochi mesi fa dalla Commissione europea, sta destando molta preoccupazione nel mondo agricolo, soprattutto negli Stati membri mediterranei, dove più sviluppata è l’orticoltura e la frutticoltura le quali richiedono un maggior impiego di prodotti fitosanitari. Critiche all’impostazione della proposta ed a diverse delle misure previste sono state formulate a vari livelli, sia da associazioni di categoria che da esponenti politici.
A queste si è aggiunta di recente un documento dell’Associazione Italiana per la Protezione delle Piante (AIPP) che, dopo un’attenta analisi della proposta di Regolamento ed una giornata di studio dedicata interamente alla questione, organizzata nello scorso mese a Bologna in collaborazione con “Giornate Fitopatologiche” e la media partnership di Edagricole, ha ritenuto di scrivere direttamente ai vertici della Comunità europea e dei Ministeri italiani competenti chiedendo di rivedere profondamente la bozza del Regolamento.
Il documento è stato sottoscritto anche da importanti istituzioni, associazioni, organizzazioni e stakeholder che, a vario titolo, si occupano di protezione delle piante.
Le criticità
Nella lettera di accompagnamento al documento, l’AIPP riconosce la necessità di ottimizzare l’uso dei prodotti fitosanitari ma, contemporaneamente, rimarca l’importanza primaria dell’agricoltura anche per assicurare derrate alimentari in quantità e standard qualitativi adeguati per una popolazione mondiale ed europea crescente. Esigenze di “sicurezza alimentare” (quantità, qualità, salubrità) che non possono essere soddisfatte senza l’uso razionale dei prodotti fitosanitari i quali, al pari dei “farmaci” in medicina umana ed animale, sono strumenti indispensabili e imprescindibili per curare la salute delle piante e consentire produzioni agricole sostenibili.
Le maggiori criticità della proposta del Regolamento su cui l’analisi dell’AIPP si sofferma sono tre:
- L’indiscriminata limitazione dell’uso dei prodotti fitosanitari entro il 2030, che porterebbe l’agricoltura italiana a dover ridurre addirittura del 62% la quantità ponderata di prodotti fitosanitari impiegati rispetto alla media del triennio 2015-2017. E’ paradossale imporre ad una nazione che più delle altre ha attivato da tempo percorsi virtuosi (come la larga diffusione dell’agricoltura integrata e di quella biologica) una riduzione sommaria e che risulterebbe insostenibile.
- Il divieto assoluto di utilizzo dei prodotti fitosanitari in aree sensibili che comprometterebbe il buono stato di coltivazione e protezione di importanti agrosistemi europei, come ad esempio quelli risicoli che in Italia occupano circa il 25% delle aree sensibili. Ma anche la salute delle piante in ambienti naturali, senza la possibilità di effettuare interventi fitoiatrici.
- L’attuazione della difesa integrata “obbligatoria” che, così come prevista, appare in contrasto con elementari norme tecniche di “buona gestione fitosanitaria” (ad esempio, escludendo di fatto i trattamenti fitosanitari preventivi, importanti per la gestione dei rischi di resistenza e la riduzione di ripetuti trattamenti curativi, spesso non disponibili o inefficaci). Una serie di registrazioni cartacee o elettroniche, inoltre, potrebbe tradursi in un inutile appesantimento burocratico per l’impresa agricola, mortificando anche il ruolo del “consulente fitosanitario”.
Otto proposte di modifica
L’AIPP, sostanzialmente, boccia la proposta di un provvedimento che per la sua natura giuridica (Regolamento) avrebbe immediata applicazione, con norme troppo generiche e generalizzate che non tengono conto delle profonde differenze del settore agricolo e delle colture nei diversi Stati membri. Per questo ha chiesto ai decisori politici della Comunità di rivedere l’intera impostazione del Regolamento, basando le scelte vincolanti e le prescrizioni solo su serie analisi di scenario, con alternative tecnicamente proponibili, valide ed efficaci.
E, su rigorosi presupposti scientifici e tecnici, nel documento l’Associazione avanza delle concrete proposte di revisione in 8 punti chiave.
- Realizzare un’accurata analisi di scenario che valuti l’impatto delle norme proposte dal Regolamento sulle produzioni del comparto agricolo nei singoli Stati membri, tenendo conto della disponibilità e dei livelli di efficacia degli strumenti alternativi di gestione delle avversità;
- Riconsiderare i limiti quantitativi di riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari, subordinandoli ad una valutazione degli impatti sulle diverse filiere, evitando di applicare algoritmi che non tengono in debita considerazione la variabilità fra le diverse situazioni ambientali e colturali;
- Agevolare la registrazione dei prodotti fitosanitari per le colture minori, al fine di limitare gli usi eccezionali, che hanno un coefficiente elevato (valore dell’HR1 pari a 64) ai fini della determinazione delle quantità applicate;
- Promuovere l’attivazione e la diffusione della figura del Consulente fitosanitario, limitando gli aspetti burocratici a vantaggio di quelli tecnico-applicativi, per favorire l’adozione delle più sostenibili e aggiornate strategie di protezione;
- Riconsiderare il divieto dei trattamenti preventivi, che rappresentano spesso la più razionale strategia di difesa integrata (prevenire è meglio che curare);
- Adottare nell’espressione della dose di impiego dei prodotti fitosanitari la Leaf Wall Area e/o il Tree Row Volume, come indicato nella linea guida EPPO PP1/239;
- Riconsiderare l’indiscriminato divieto di applicazione dei prodotti fitosanitari in aree sensibili, non sottovalutando la dannosità delle avversità e la necessità di protezione delle colture anche in tali aree;
- Contribuire allo sviluppo di tecnologie di difesa innovative che possano integrare la protezione delle colture con prodotti fitosanitari.
Il documento integrale è disponibile sul sito web dell’AIPP all’indirizzo (link https://aipp.it/documento-aipp-sulla-proposta-di-regolamento-sulluso-sostenibile-dei-prodotti-fitosanitari/ )
Chi volesse aderire al documento, potrà farlo comunicandolo a segreteria@aipp.it