Le temperature minime basse di inizio primavera hanno rallentato lo sviluppo delle carote sotto telo.
Tuttavia le irrigazioni già in atto e le temperature diurne in aumento tra la fine di aprile e gli inizi del mese di maggio, determinano condizioni molto favorevoli allo sviluppo dell’alternaria (Alternaria dauci), che può comparire, nelle varietà più sensibili, subito dopo l’eliminazione del tessuto non tessuto.
L’importanza di tale malattia dipende in maniera sostanziale dalle temperature che si avranno nelle prossime settimane.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Disseccamenti estesi
I primi sintomi di alternaria compaiono generalmente sulle foglie più vecchie con piccole macchie brune irregolari per lo più ai margini o sulla punta delle foglie. Se le condizioni climatiche risultano favorevoli, il numero di lesioni aumenta fino a interessare l’intera lamina fogliare che dissecca completamente. Gli stessi sintomi possono anche comparire sugli steli. Nei casi più gravi l’intero apparato fogliare necrotizza e nel campo sono visibili estesi disseccamenti ben visibili anche dai bordi dell’appezzamento.
Quando l’attacco è precoce, come può avvenire nelle semine sotto tessuto, e non si interviene tempestivamente con trattamenti specifici, i disseccamenti causati dal fungo possono portare a una notevole riduzione quantitativa a causa della ridotta capacità fotosintetizzante dell’apparato fogliare.
La trasmissione del patogeno può avvenire sia da seme infetto che dai residui colturali. A. dauci è un fungo che persiste poco tempo nel terreno in assenza di tessuti vegetali.
Le condizioni ideali per lo sviluppo del patogeno si hanno con temperature comprese tra i 16 e i 35 °C ed elevate condizioni di umidità (bagnature fogliari superiori alle 8 ore) sotto forma di pioggia, irrigazione o rugiada. Nel periodo tardo primaverile, le forti escursioni termiche, determinano prolungate bagnature fogliari soprattutto in concomitanza con le irrigazioni e con la presenza del tessuto di copertura.
La diffusione della malattia avviene a opera dei conidi che vengono prodotti durante le ore notturne sulle aree infette per poi essere liberati alle prime luci dell’alba quando l’umidità relativa diminuisce. Il numero di ore di bagnatura fogliare notturna è correlato all’abbondanza dei conidi liberati. I conidi sono dispersi con velocità del vento maggiore di 2-3 m/s.
Diverse azioni di contenimento
Innanzitutto è necessario adottare rotazioni colturali di almeno due anni, per permettere ai residui colturali di decomporsi, ed avere cura di lavorare il terreno in modo tale da evitare ristagni idrici. Le irrigazioni andrebbero eseguite in drip e in funzione delle reali esigenze colturali. È indispensabile, inoltre, utilizzare sementi sane e varietà tolleranti. Ridurre gli stress colturali avendo cura di eseguire concimazioni bilanciate, una ridotta concimazione fa aumentare la severità della malattia.
Alla comparsa dei primi sintomi è necessario intervenire con trattamenti fitosanitari: sali di rame, in caso di coltivazioni bio, e con principi attivi più specifici (vedi tabella).
tab. 1 Principi attivi utilizzabili nella lotta all’alternaria su carota |
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Principio attivo | Gruppo chimico | Meccanismo d’azione | Note |
Prodotti rameici* | Inorganici | Azione multisito | max 4kg/ha di sostanza attiva per anno |
Azoxystrobin | QoI | Respirazione | max 2 trattamenti |
Difeconazolo | Triazoli | Bisintesi degli steroli nelle membrane | |
Difeconazolo+Azoxystrobin | Triazoli+QoI | max 3 trattamenti | |
Pirimethanyl | Anilino-pirimidine | Amminoacidi e sintesi proteica | max 2 trattamenti |
Boscalid+ Pyraclostrobin | SDHI+QoI | Respirazione | max 2 trattamenti |
Difeconazolo+Fluoroxapyroxad | Triazolo+SDHI | max 2 trattamenti | |
Isopyrazam | SDHI | Respirazione | max 2 trattamenti |
*utilizzabile in agricoltura biologica |