Anche i più ritardatari avranno completato il trapianto delle piantine fresche o delle cime radicate e il montaggio delle strutture per la copertura della coltura.
Dopo aver prestato attenzione a far superare senza troppi stress la crisi di trapianto mediante un’oculata gestione della fertirrigazione bisognerà ora favorire lo sviluppo vegetativo, proteggendo la nuova vegetazione da attacchi di crittogame e fitofagi.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Infezioni batteriche e fungine
Il clima umido e sciroccoso potrebbe aver favorito lo sviluppo di malattie fungine e batteriche: contro la vaiolatura (Mycosphaerella fragariae) e la maculatura batterica (Xanthomonas fragariae) potranno essere usati formulati a base di rame.
Eventuali attacchi di oidio (Sphaeroteca macularis) potranno essere combattuti intervenendo con prodotti chimici (ne sono disponibili diversi con vari meccanismi di azione registrati sulla coltura) o biologici come lo zolfo, il bicarbonato di potassio e la laminarina. Con finalità preventive, contro l’oidio potranno essere utilizzati anche gli antagonisti Ampelomyces quisqualis, Bacillus amyloliquefaciens e B. pumilus. Per il controllo dell’antracnosi (Colletotrichum acutatum), oltre a trattamenti specifici, è importante asportare le parti infette che vanno allontanate dal campo. Contro la botrite (Botrytis cinerea) si potrà intervenire con boscalid+pyraclostrobin o ciprodinil+fludioxonil, entrambi attivi anche sull’antracnosi.
Attacchi larvali di lepidotteri
Nei giovani fragoleti possono ancora verificarsi infestazioni di larve di lepidotteri, tra cui il tortricide Argyrotaenia pulchellana o il nottuide Spodoptera littoralis. Sebbene quest’ultimo tenderà a ridurre il suo potenziale biotico quando le temperature inizieranno ad abbassarsi, è anche vero che le femmine saranno attratte dalle serre dove le temperature sono più calde (per questo spesso le tipiche ovature della spodoptera si trovano sui tubi neri di irrigazione, che si riscaldano prima con la luce solare).
Per individuare precocemente gli attacchi larvali che possono causare seri danni alla vegetazione ancora rada delle giovani piante, occorrerà proseguire il monitoraggio visivo e con le trappole sessuali. Ai primi sintomi di attività larvale (foglie con parte della lamina rosa solo sulla pagina inferiore e rinvenimento di larve gregarie) trattare con Bacillus thuringiensis o con uno dei vari insetticidi registrati sulla coltura (spinosad, emamectina, ecc.).
Per la somministrazione del B. thuringiensis sarà preferibile intervenire prima di sera piuttosto che nella mattina, sia perché si riduce la degradazione ad opera della luce del prodotto sia perché nelle ore serali e notturne l’attività larvale è maggiore. In presenza forti infestazioni di larve mature potrebbe essere utile ricorrere alla somministrazione di esche avvelenate con un piretroide, preparate con crusca inumidita e melasso o zucchero da distribuire sulle bine.
Attenzione ai tempi di carenza
In questo periodo nella maggior parte dei fragoleti è possibile usare prodotti fitosanitari anche con lungo periodo di carenza, perché la gestione agronomica è finalizzata a iniziare la produzione nei primi mesi del prossimo anno.
Fanno eccezione le serre dove si punta a far fiorire precocemente le piante per una prima raccolta nel periodo natalizio, quando si spuntano prezzi molto interessanti. In tal caso le gestione fitosanitaria dovrà tener conto della residualità dei diversi prodotti disponibili, preferendo quelli con un periodo di carenza breve.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita