Il moscerino asiatico della frutta (Drosophila suzukii) è un Dittero estremamente polifago originario dell’Asia. Segnalato per la prima volta in Europa nel 2008, i primi danni prodotti dal parassita in Italia sono stati rilevati nel 2009 in Trentino Alto-Adige su piccoli frutti (mirtillo, mora e lampone) e negli anni successivi anche su ciliegio e numerosi altri fruttiferi. In alcune realtà agricole del nostro Paese la sua presenza è stata riscontrata anche su vite, seppure sembra che l’uva non rappresenti il frutto preferito dal parassita, data la bassa percentuale di uova che riesce a completare lo sviluppo embrionale all’interno dell’acino d’uva rispetto ad altri frutti. Il danno prodotto dalla Drosophila sembra essere più causato dalle ferite prodotte dalle femmine durante l’ovodeposizione, porte di ingresso di agenti causali di marciumi (botrite e marciume acido), piuttosto che dall’attività delle larve che erodono l’acino. Ciò nonostante danni significativi alla produzione sono stati registrati su alcune varietà particolarmente gradite dal moscerino come Schiava, Merlot, Moscato Rosa, Pinot Nero, Montepulciano e Aglianico. Molto meno sensibili sono altri vitigni rossi e soprattutto quelli a bacca bianca.
Seicento uova
Drosophila suzukii ha un’enorme potenziale riproduttivo poiché ogni femmina è in grado di deporre fino a 600 uova e l’insetto riesce a completare il suo sviluppo in 10-14 giorni, in funzione delle condizioni meteorologiche. Il ciclo di sviluppo molto breve e non strettamente condizionato dalla temperatura fa si che le numerose generazioni – fino a 13 nell’arco dell’anno – si sovrappongano determinando una capacità di crescita esponenziale. Su vite il momento dell’attacco si registra dopo l’invaiatura e soprattutto in prossimità della vendemmia.
Le caratteristiche biologiche dell’insetto e l’epoca in cui e determina gli attacchi su vite, rendono molto difficoltosa la lotta nei suoi confronti; inoltre, essendo stato introdotto di recente nel vecchio continente, non si conoscono ancora i fattori naturali di controllo, rappresentati da predatori e parassitoidi.
Le linee guida per combattere Drosophila suzukii su vite consigliano di integrare il monitoraggio della presenza del parassita nell’ambiente colturale con alcuni interventi di tipo agronomico e l’utilizzo di agrofarmaci ammessi sulla coltura.
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