
“Tecnologie emergenti e governance fitosanitaria: scenari futuri tra impatti climatici e geopolitici sulle produzioni agricole”. Sarà questo il tema centrale del 37° Forum di Medicina vegetale, l’annuale appuntamento sulla difesa fitosanitaria che l’Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricoltura (Arptra) organizza a Bari per l’11 dicembre p.v.
«Anche quest’anno l’appuntamento rappresenterà un’importante occasione di aggiornamento tecnico-scientifico, confronto e condivisione tra professionisti – dichiara Gianluca Chieppa, presidente dell’Arptra –. Nel corso della giornata affronteremo temi di grande attualità insieme a esperti, ricercatori, rappresentanti delle istituzioni e operatori del settore, con l’obiettivo di offrire una panoramica completa e aggiornata sulle principali sfide e opportunità della protezione delle piante. Sarà inoltre a disposizione un’ampia area info-point, dotata di 30 postazioni, dove sarà possibile dialogare con le realtà aziendali del nostro settore e approfondire soluzioni, esperienze e innovazioni».
Forum Arptra ha accompagnato l’evoluzione della difesa

In quasi 40 anni di storia e di presenza sul territorio, l’Arptra ha seguito passo passo l’evoluzione della difesa fitosanitaria ed è stata testimone dei cambiamenti intervenuti in essa, dalla lotta chimica a calendario alla difesa integrata e a quella biologica.
«Abbiamo compiuto questo lungo percorso anche, ma non solo, attraverso l’annuale Forum di Medicina vegetale. In esso, oltre a trattare nella prima sessione argomenti fitosanitari di ampio respiro, ospitiamo nella seconda sessione un gran numero di aziende agrochimiche che presentano le loro ultime novità, siano esse nuove sostanze attive o estensioni di etichetta o risultati di prove di campo o strategie di difesa. Con il Forum e altre attività abbiamo tenuto il polso della situazione, sempre considerando la difesa fitosanitaria nel complesso contesto in cui opera l’agricoltura».
Contesto caratterizzato dalla revoca di molti agrofarmaci
L’attuale contesto è caratterizzato dalla revoca, da parte dell’Unione europea, di tantissimi agrofarmaci, afferma Chieppa.
«Nell’Ue la difesa fitosanitaria ha vissuto, negli ultimi decenni, un complesso percorso evolutivo. L’Ue ha perseguito la strategia Farm to Fork, parte del Green Deal, con l’obiettivo di rendere i sistemi alimentari europei più sostenibili, sani ed equi, riducendo l’impatto ambientale e garantendo prodotti sicuri, nutrienti e accessibili a tutti. Un processo certamente virtuoso, che, però, ha portato all’eliminazione dal mercato di numerose sostanze attive. Ne è conseguito che oggi gli agricoltori europei hanno a disposizione poche sostanze attive e incontrano molte difficoltà nel realizzare un’adeguata difesa delle colture. Ad esempio quest’anno il comparto olivicolo ha subito in Italia grossi attacchi di mosca delle olive, ma gli olivicoltori non hanno potuto disporre del dimetoato, da poco revocato, che, pur essendo un estere fosforico, non è una sostanza lipofila, non si scioglie nei grassi, per cui va via con le acque di vegetazione, senza lasciare residui nell’olio di oliva. E i prodotti “naturali” disponibili, trappole comprese, hanno un’efficacia molto limitata nel contenere attacchi violenti come quelli registrati negli oliveti. Adesso i vertici di Bruxelles stanno cominciando ad accorgersi dei danni causati all’agricoltura europea da politiche che hanno imposto regole troppo severe e indifferenziate. Auspichiamo, perciò, correzioni specifiche e celeri, impostate tenendo conto delle diverse colture, filiere e zone di produzione».
Sta cambiando direzione intrapresa da difesa fitosanitaria
Altro risvolto della revoca di tante sostanze attive di sintesi è che le aziende agrochimiche produttrici di agrofarmaci hanno diversificato investendo nella ricerca di prodotti e soluzioni utilizzabili nell’agricoltura integrata e in quella biologica.
«Attualmente circa il 25% degli oltre 1800 formulati disponibili sul mercato sono registrati per il biologico. La disponibilità di questi nuovi prodotti sta cambiando la direzione prima intrapresa dalla difesa fitosanitaria, rendendo la difesa integrata meno importante. In particolare queste aziende hanno avviato un grande sviluppo di prodotti microbiologici, ad esempio a base di B. amyloliquefaciens, Bacillus subtilis e altri, i quali stanno dando risultati di grande efficacia. Ogni anno i loro cataloghi si arricchiscono di nuovi prodotti, realmente di grande interesse per tecnici agricoli, rivenditori di mezzi tecnici e agricoltori. Tuttavia questi prodotti, affinché siano efficaci, devono essere utilizzati rispettando precisi obblighi, cioè preventivamente e in maniera continua, con una pluralità di interventi successivi. Tali obblighi ne rendono l’impiego troppo costoso e non (o difficilmente) sostenibile per tante aziende agricole, se si considera il basso livello attuale dei prezzi al produttore per quasi tutti i prodotti agricoli, dal grano agli ortaggi, dall’uva da vino alla frutta! Il ruolo del tecnico agricolo viene messo in discussione e diventa più difficile. Anche questi temi verranno trattati nel corso del prossimo Forum».












