Nessun accordo sul glifosate. Per la seconda volta gli Stati membri non raggiungono, per pochi voti, la maggioranza necessaria per la proroga al 15 dicembre 2023 dell’autorizzazione dell’erbicida più usato al mondo.
Una proroga temporanea proposta dalla Commissione per consentire di terminare la rivalutazione della sostanza attiva da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che sarà disponibile solo nel luglio 2023.
Doppia impasse
A ottobre i Paesi dell’UE hanno bloccato la proposta della Commissione presso il Comitato permanente della Commissione UE per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (SCoPAFF), spingendo l’esecutivo Ue a fare appello.
Il secondo tentativo è fallito nonostante una maggioranza di 21 Stati membri favorevoli alla proroga, tra cui l’Italia. Francia e Germania si sono astenuti.
La Commissione è orientata per il sì
La richiesta di proroga è giustificata anche dal fatto che l’attuale autorizzazione risale a soli 5 anni fa, invece dei 12 previsti, a causa delle discussioni sulla sua “probabile cancerogenicità” sostenuta da Iarc ma smentita da Efsa e Echa. Polemiche che rendono particolarmente complesso il processo di revisione.
Secondo il portavoce dell’Esecutivo Ue interpellato dal sito Euractiv: «La Commissione è orientata a riapprovare temporaneamente il glifosato fino al 15 dicembre 2023 anche senza il via libera degli Stati membri».