Nessuna esenzione per farmaci e agrofarmaci.
Il parere dell’agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) sembra essere quello di evitare qualsiasi deroga riguardo ai Pfas (è quanto riporta il sito Politico.eu che ha visionato in anticipo il documento).
Forever chemical
Questa sigla si riferisce alle sostanze “poli e per fluoro alchiliche”, composti chimici prodotti dall’uomo e, quindi, non presenti naturalmente nell’ambiente e negli alimenti. La loro stabilità (e indistruttibilità) li fa chiamare “forever chemical” (chimici per sempre).
Fin dall’inizio della loro produzione, che risale agli anni 40, l’industria ne ha fatto un grande uso in molteplici settori. Li troviamo nella superficie delle pentole per conferire proprietà antiaderenti, sono utilizzati per trattare i tessuti (es.: Goretex), i rivestimenti, i tappeti e la pelle per conferire resistenza all’olio, all’acqua ed alle macchie. Sono altresì impiegati come schiume ed equipaggiamenti antincendio, nei prodotti edili e da costruzione come materiale di rivestimento con caratteristiche antincendio, come insetticidi e detergenti.
La tendenza ad accumularsi nell'ambiente e negli organismi viventi
Per le loro caratteristiche chimico fisiche, i Pfas hanno però grande stabilità, resistenza alla degradazione ed inerzia chimica, fisica e biologica. Il loro vasto impiego, unito alla persistenza nell’ambiente ha determinato, in particolare negli ultimi anni, una crescente preoccupazione, con interventi normativi specifici sia in Europa che negli Stati Uniti. Nel vecchio continente aree che risultano contaminate da Pfas nei suoli, nelle acque profonde e in quelle superficiali sono presenti ad Anversa (Belgio), Dordrecht (Olanda), Korsor (Danimarca), Ronneby (Svezia) e in 21 Comuni del Veneto.
L'indagine sugli insetticidi
Secondo un recente studio compiuto negli Usa dalla Texas Tech University 7 dei 10 insetticidi più utilizzati nel Paese a stelle e strisce contiene legami fluoro- carbonio che li farebbero inserire nella lista dei Pfas. L’Epa, agenzia di protezione dell’ambiente sembra orientata al loro divieto e questo sembra valere anche per il parere che sta formulando in Europa l’Echa.