La peronospora della cipolla si fa spazio in climi piovosi

Campo di cipolla con gravi attacchi di peronospora e successivo sviluppo di funghi saprofiti sulle foglie colpite
Il timing, le accortezze e i prodotti da usare per contrastare lo sviluppo di peronospora su cipolla e le altre liliacee

La peronospora rappresenta una delle malattie crittogamiche più importanti della cipolla e di altre liliacee quali scalogno, porro ed aglio.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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La peronospora della cipolla è causata dall’agente fungino oomicete Peronospora destructor, patogeno igrofilo, la cui capacità di infezione dipende fortemente dalla presenza dell’acqua e la cui severità d’attacco è legata all’umidità relativa. La malattia risulta più grave, quindi, in aree particolarmente umide e con climi piovosi. L’andamento climatico di questa primavera, sembra essere particolarmente favorevole allo sviluppo della peronospora.

Le condizioni predisponenti

La fase fenologica in cui la cipolla si presenta più suscettibile alla malattia è a partire dalla 4°- 5° foglia vera. Il fungo si conserva come oospora o come micelio svernante sui bulbi. Il range di temperatura per la sporulazione è molto ampio ed è compreso tra i 4 e i 25 °C, con una umidità elevata, tra il 90 ed il 100%.

La temperatura ottimale per la germinazione degli sporangi è di 13 °C. Le condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia si presentano in questo periodo nelle zone di coltivazione della cipolla a semina inizio primavera, mentre nelle zone di coltivazioni lungo la dorsale appenninica, a semina tardo primaverile, la problematica potrebbe presentarsi, se le condizioni climatiche saranno favorevoli, a inizio estate o verso la fine del ciclo colturale.

Sintomi

La presenza del fungo è visibile sulle foglie attaccate con macchie decolorate ovali di diverse dimensioni. In condizioni favorevoli la malattia evolve con disseccamenti fogliari diffusi e con micelio grigio-violaceo ben visibile sulle foglie.

In condizioni di scarsa umidità sulle foglie colpite compaiono funghi saprofitari. Nello stadio avanzato dell’attacco le foglie ingialliscono, l’apice fogliare dissecca ed infine le foglie si ripiegano verso terra andando incontro a processi di marcescenza.

La malattie porta, in funzione dello stato fenologico della pianta al momento dell’attacco, a una riduzione significativa dello sviluppo dei bulbi e a uno scadimento qualitativo degli stessi.

Tecniche di difesa

Le tecniche di controllo si basano prima di tutto su accorgimenti agronomici che aiutano a contenere la malattia e, successivamente, in caso di infezione, sulla difesa chimica. Un accurato drenaggio del terreno, evitando fenomeni di ristagno, un apporto bilanciato di azoto, la distruzione dei residui colturali infetti ed un apporto idrico controllato, rappresentano la base per una corretta gestione del problema.

In caso di infezioni e in presenza di condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo del patogeno, occorre affidarsi ai trattamenti chimici, maggiormente efficaci se applicati in concomitanza delle infezioni primarie. Inoltre è bene ricordare che la particolare conformazione della foglia di cipolla e la elevata presenza di cere rende necessaria l’aggiunta di un adesivante alla miscela irrorata per una corretta distribuzione del fitofarmaco.


Elenco dei principi attivi ammessi
nella lotta contro la peronospora della cipolla (P. destructor)

  • Ossido di rame*
  • Idrossido di rame*
  • Ossicloruro di rame*
  • Solfato di rame neutralizzato*
  • Solfato tribasico di rame*
  • Azoxystrobin
  • Cymoxanil
  • Dimetomorf + Pyraclostrobin
  • Mancozeb
  • Metalaxil-M
  • Fluopicolide + Propamocarb
  • Metiram
  • Zoxamide
  • Zoxamide + Dimetomorph
  • Valifenalate

*impiegabile in agricoltura biologica

La peronospora della cipolla si fa spazio in climi piovosi - Ultima modifica: 2021-05-11T08:14:46+02:00 da K4

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