La tignola preoccupa le patate tardive

Danni su tubero causati da larva di P. operculella
Da quattro anni la tignola della patata (Phthorimaea operculella), da irrilevante, è diventata una delle maggiori preoccupazioni per questa coltura. Anche nel 2021 i voli si sono impennati proprio a fine estate. Le azioni da intraprendere in campo

Nei principali areali di coltivazione della patata la tignola (Phthorimaea operculella), dopo anni di presenza poco rilevante, a partire dal 2017 è divenuto il problema principale di tale coltura.

Come lo scorso anno, il volo è stato mediamente basso con catture significative soltanto in poche zone. Negli ultimi giorni, tuttavia, il volo si è pericolosamente impennato proprio in concomitanza dell’inizio della raccolta delle varietà tardive soprattutto in alcune zone storicamente poco interessate dalla problematica. Si ribadisce la necessità di monitorare accuratamente il volo di tale insetto per gestire al meglio gli interventi di difesa.

Caratteristiche dell’insetto

Lo sviluppo della tignola, priva di diapausa, è accelerato negli ambienti e nei periodi più caldi.

Gli adulti compaiono in primavera quando le temperature medie giornaliere superano i 13-15 °C. Le femmine depongono le uova sulle parti epigee della pianta e sui tuberi affioranti dal terreno. L’incubazione dura 3-4 giorni a 25-26 °C. Nel Centro Italia compie 3-4 generazioni all’anno, che in estate tendono ad accavallarsi, con contemporanea presenza di tutti gli stadi e una durata media del ciclo di circa un mese. La tignola sverna come larva matura o crisalide.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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La difesa in campo e in magazzino

La popolazione di P. operculella è strettamente correlata alla percentuale di danno sui tuberi, pertanto il monitoraggio a livello aziendale con trappole a feromone rappresenta il presupposto fondamentale per una corretta gestione del problema.

Dopo alcuni anni di monitoraggio del parassita, inoltre, è acclarato che i periodi di massimo rischio sono l’inizio del mese di agosto e l’inizio del mese di settembre in concomitanza rispettivamente con la raccolta delle varietà precoci e tardive.

Sulla base delle osservazioni eseguite nel corso dei monitoraggi si evidenziano alcune buone pratiche agronomiche e di difesa fitosanitaria, al fine di contenere i danni provocati su tubero dalla tignola. Esse si possono suddividere in quelle da applicare in campo e quelle da applicare in magazzino.

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In campo è necessario:

1. monitorare dall’inizio del mese di luglio l’andamento del volo dell’insetto avendo cura di installare almeno 1 trappola con feromone per ettaro;

2. anticipare di qualche giorno, rispetto al picco di volo delle generazioni, la raccolta dei tuberi, riducendo al minimo i tempi tra il disseccamento e la raccolta;

3. evitare nel periodo del picco di volo la formazione di crepe nel terreno che possono far fuoriuscire i tuberi (es. con opportune irrigazioni);

4. evitare di lasciare scarti di produzione in campo.

In magazzino è necessario:

1. disinfestare i locali adibiti allo stoccaggio dei tuberi;

2. proteggere i locali dalle infestazioni esterne tramite reti antinsetto;

3. mantenere le temperature al di sotto dei 10 °C.

Per quanto concerne i trattamenti chimici o biologici essi vanno posizionati in funzione della reale presenza dell’insetto e delle caratteristiche tecniche dei formulati utilizzati.

I larvicidi 4-5 giorni dopo l’inizio del volo e gli adulticidi dopo 7-10 giorni dall’inizio, cercando di alternare i principi attivi autorizzati al fine di non incorrere in fenomeni di resistenza.

La tignola preoccupa le patate tardive - Ultima modifica: 2021-09-13T19:54:25+02:00 da K4

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