La peronospora, causata da Phytophthora infestans, è l’avversità fungina più pericolosa per la coltura della patata. Gli attacchi, in condizioni climatiche favorevoli al patogeno, possono portare alla completa distruzione dell’apparato vegetativo della pianta anche nel giro di una sola settimana.
Le infezioni primarie possono prendere avvio da residui di tuberi infetti lasciati nel terreno o dai ricacci di patata infetti. La crescita della vegetazione, che arriva a chiudere sulla fila, può creare le condizioni microclimatiche di umidità all’interno della chioma e in prossimità del terreno per la sporulazione del fungo che può rilasciare gli sporangi in grado di infettare i tessuti vegetali suscettibili. In questa fase, la crescita della vegetazione è molto veloce e la produzione di nuovi germogli suscettibili, in corrispondenza di clima fresco e piovoso, costringe a mantenere alto il livello di protezione della coltura.
Per determinare l’inizio dei trattamenti e le successive fasi di rischio peronosporico è buona norma basarsi sull’utilizzo di modelli previsionali già ampiamente validati. In previsione di piogge prolungate è bene avvalersi di fungicidi sistemici (quali metalaxyl, metalaxyl-m, benalaxyl, benalaxil-m, fosetyl-Al, e le miscele di flupicolide+propamocarb o fenamidone+propamocarb) in grado di seguire la crescita dei nuovi germogli. Da qui e fino al termine della fioritura, si possono impiegare efficacemente antiperonosporici specifici in grado di essere velocemente assorbiti dalla vegetazione e dotati di una buona attività antisporulante (cymoxanil, mandipropamide, dimetomorf, fosetyl-al) in miscela con mancozeb o con Sali di rame.
In presenza di rischio peronosporico è bene anche fare ricorso a oxathiopiprolin in miscela con amisulbron. La molecola è dotata di una eccellente affinità con le cere e pertanto risulta scarsamente dilavabile. In alternativa si possono impiegare fungicidi translaminari, come dimetomorf, mandipropamide, famoxadone.
Nel caso la coltura necessiti di interventi irrigui è bene effettuare un trattamento prima dell’irrigazione attendendo che il prodotto si sia completamente asciugato sulla vegetazione impiegando fluazinam, ciazofamide, amisulbron, zoxamide dotati di una buona resistenza al dilavamento, oppure principi attivi sistemici sopra menzionati. Nel caso di trattamenti di copertura, in periodi a basso rischio, si può fare ricorso a rame o mancozeb.
Per evitare il rischio di comparsa di ceppi del patogeno resistenti occorre alternare principi attivi di famiglie chimiche diverse, miscelarli con altri a diverso meccanismo d’azione e rispettare il numero massimo di trattamenti all’anno.
Principi attivi | Resistenza al dilavamento | Mobilità nella pianta | Numero massimo di trattamenti all’anno |
Cyazofamid | Molto buona | contatto | 3 |
Amisulbron | Molto buona | Contatto | |
Fosetyl-al | buona | Sistemico | |
Benalaxyl | Molto buona | Sistemico | 3 |
Metalaxyl-m | Molto buona | Sistemico | |
Oxathiopiprolin | Molto buona | translaminare | 3 |
Famoxadone+cymoxanil | Molto buona | Contatto+translaminare | 3 |
Fenamidone | Buona | Translaminare | |
Pyraclostrobin+dimetomorf | buona | Translaminare+translaminare | |
Mandipropamide | Molto buona | Translaminare | 4 |
Dimetomorf | Buona | Translaminare | |
Cymoxanil | Buona | Translaminare | 3 |
Zoxamide | Molto buona | Contatto | 4 |
Fluopicolide+propamocarb | Molto buona | Translaminare+sistemico | 1 |
Dodina | Buona | Translaminare | |
Ametoctradine | Buona | Translaminare | 3 |
Fluazinam | buona | Contatto | 2 |
Mancozeb ➊ | ragionevole | Contatto | 3 |
Metiram ➊ | ragionevole | Contatto | |
Sali di rame | Scarsa | Contatto |
Fungicidi per la difesa dalla peronospora della patata in produzione integrata
➊ Nei disciplinari di Produzione integrata i ditiocarbammati vanno impiegati non oltre 21 giorni dalla raccolta
Articolo pubblicato sulla rubrica L'occhio del Fitopatologo di Terra e Vita