Processionaria, un pericolo senza lotta obbligatoria

Nido invernale di processionaria posizionato sulla parte soleggiata di un pino nero. Sono visibili le larve che fuoriescono per alimentarsi e completare il ciclo prima della migrazione
Anche se il decreto di lotta obbligatoria è stato abrogato, il problema rimane soprattutto in contesti urbani dove sarà necessario emanare ordinanze dei sindaci per contenerlo

Con il Decreto del 6 dicembre 2021 del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, molti decreti di lotta obbligatoria sono stati abrogati poiché gli organismi nocivi sono ormai ampiamente diffusi nel territorio nazionale. In realtà, per alcuni organismi da quarantena rilevanti per l’Unione europea, si applicheranno le relative misure di emergenza o i rispettivi regolamenti di esecuzione adottati a livello europeo. Per quanto concerne la processionaria del pino, anche se il decreto di lotta obbligatoria è stato abrogato, il problema rimane soprattutto in contesti urbani dove sarà necessario emanare ordinanze dei sindaci per contenerlo.

Insetto ben visibile

L’anomalo andamento climatico, con temperature diurne molto elevate e minime al di sopra della media, peraltro in linea con il trend degli ultimi anni, sta determinando un anticipo nella migrazione delle larve di processionaria del pino (T. pityocampa) dai nidi invernali verso il terreno. Sono ormai visibili le larve mature che, approfittando delle giornate calde ed assolate, fuoriescono dai nidi per nutrirsi prima di abbandonarli.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Il parassita è facilmente rilevabile osservando i nidi ben visibili nella parte alta delle piante colpite e posizionati in esposizione più soleggiata, per favorire il riscaldamento dello stesso. Tra qualche settimana (in funzione dall’andamento meteorologico dei prossimi giorni) saranno chiaramente visibili le larve che migrano dai nidi, per incrisalidarsi nel terreno sottostante. Ben più difficile è l’individuazione dei nidi in autunno poiché non ancora ben formati e molto lassi.

Sezione di un nido invernale di T. pityocampa dove sono visibili le larve mature

Danni

I danni possono essere causati sia alla vegetazione colpita sia alla salute umana ed animale.

Per quanto concerne danni alle piante, l’attività trofica delle larve provoca defogliazione delle stesse e, nei casi più gravi, stress delle piante che le rendono maggiormente sensibili ad attacchi di parassiti di debolezza.

Le larve adulte risultano, inoltre, molto pericolose per l’uomo e gli animali a causa dei peli urticanti che a contatto con le mucose o con la pelle, causano infiammazioni e reazioni allergiche talora molto gravi. Anche i nidi abbandonati in primavera sono pericolosi per la presenza di peli rimasti intrappolati nel groviglio sericeo.

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Metodi di contenimento

La lotta al parassita varia a seconda della fase di sviluppo dell’insetto. In questo periodo, con la presenza di larve che stanno completando il proprio ciclo, uscendo dal nido per nutrirsi e prepararsi per la migrazione verso il terreno, si possono effettuare 1-2 trattamenti con BTK (Bacillus thuringensis kurstaki) con irrorazione sulla chioma; in alternativa, con l’ausilio delle opportune cautele, si può procedere all’asportazione meccanica ed alla successiva distruzione del nido.

Un altro metodo interessante risulta essere l’utilizzo di trappole a colla o ecotrappole che si posizionano lungo il fusto poco prima della migrazione delle larve mature.

Applicazioni in endoterapia o catture massali degli adulti con trappole a feromoni sono da ritenersi valide alternative solo se utilizzate nel periodo estivo.

Processionaria, un pericolo senza lotta obbligatoria - Ultima modifica: 2022-03-21T09:23:58+01:00 da K4

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