«Uniti contro la cimice asiatica».
Quasi una chiamata alle armi per il mondo ortofrutticolo emiliano-romagnolo.
È il messaggio lanciato dal Consiglio d’Amministrazione di CRPV, Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena (FC), società cooperativa che promuove innovazione, sperimentazione e divulgazione nel comparto agricolo.
Che con una lettera alle principali realtà del settore ortofrutticolo regionale chiede un impegno concreto nel sostegno di quattro progetti di ricerca per nuove tecniche di lotta contro la cimice asiatica che lo scorso anno ha flagellato la produzione ortofrutticola nazionale, colpendo in particolare prodotti di riferimento per l’Emilia Romagna come le pere.
Emergenza nell’emergenza
«Il settore ortofrutticolo – spiega Raffaele Drei, presidente di CRPV – vive una situazione
di difficoltà senza precedenti, un momento di emergenza nell’emergenza fra coronavirus, gelate e problematiche fitosanitarie». «Ne usciremo solamente se saremo capaci di unire le forze per fronteggiare le insidie che ciascuna delle strutture che rappresentiamo si vede costretta ad affrontare, cimice asiatica in primis».
Per contrastare questo insetto, CRPV si è fatto carico di raccogliere le esigenze dell’intero sistema ortofrutticolo regionale, coinvolgendo gli apparati tecnici delle strutture produttive con l’obiettivo di dare risposte concrete alle imprese agricole. Da quest’analisi sono emersi i contenuti dei quattro progetti di innovazione che vedono il coinvolgimento delle più importanti Università e Centri sperimentali regionali e non solo.
Approvazione in luglio
I progetti sono candidati alla valutazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Misura 16.01 del PSR, i cui esiti saranno resi noti non prima della metà di luglio 2020. «Tempistiche comprensibili – prosegue Drei – in particolare nell’attuale situazione emergenziale, tuttavia questi tempi impedirebbero lo sviluppo di qualsiasi attività nel corso della campagna 2020, condizione che il sistema produttivo a cui apparteniamo, pur nelle difficoltà del momento, non si può permettere».
Anticipo vincente
Di qui la chiamata alle armi: «I progetti hanno uno sviluppo temporale di due anni - spiega Drei -, ma il CRPV intende avviare immediatamente i primi tre per un costo complessivo, per il primo anno di attività, di circa 330.000 euro.
Questo ancor prima quindi di conoscere gli esiti dell’istruttoria regionale, con
l’assunzione di un rischio che, vista la natura e la diffusione dell’avversità, siamo convinti che possa essere condiviso anche con altri attori della filiera, che possono trovare giovamento dai possibili risultati dei progetti. Pur comprendendo le difficoltà attuali del comparto ortofrutticolo, ci troviamo costretti a chiedere un ulteriore sacrificio al mondo della produzione, in particolare nel momento in cui i bandi regionali non premiassero i nostri progetti. Viceversa, qualora l’istruttoria avesse esito positivo, come speriamo, lo sforzo richiesto alle realtà ortofrutticole regionali potrebbe ridursi fino ad azzerarsi».
«L’auspicio – conclude Drei - è che, in presenza di un problema così gravoso, si possa veramente fare fronte comune e mettere in atto un’incisiva azione di squadra del nostro sistema, come in passato siamo stati capaci fare come, ad esempio, per il progetto per il contrasto alla PSA del Kiwi».
I PROGETTI
Ecco i quattro i progetti presentati dal CRPV alla Regione Emilia-Romagna:
- ALIEN.STOP è focalizzato su strategie e tecniche a basso impatto per proteggere i frutteti dagli attacchi dell'invasiva Halyomorpha halys (la cosiddetta cimice asiatica), con lo scopo di ottimizzare l’impiego e la combinazione degli strumenti disponibili per gli agricoltori: sia i mezzi di contenimento diretto (insetticidi e prodotti di origine naturale non ancora indagati) sia le tecniche preventive (come le reti anti-insetto) da applicare su tipologie diverse di frutteti (ad esempio, il pero e l’actinidia).
- CIMICE.NET, è invece focalizzato nella realizzazione di una piattaforma “Big Data” per raccogliere, elaborare, analizzare e visualizzare in tempo reale dati sulla presenza e sull’abbondanza delle popolazioni di Halyomorpha halys nelle principali aree di interesse frutticolo della Regione, fornendo quindi informazioni di monitoraggio puntuali ed affidabili, in grado di supportare costantemente tecnici ed agricoltori per una più razionale gestione in campo delle strategie di lotta alla Cimice asiatica. Questi dati, raccolti per due anni, saranno integrati e messi in relazione con informazioni e dati di diverso tipo (ad esempio metereologici, caratteristiche territoriali, da sensoristica avanzata, ecc...), permettendo anche di individuare fattori ambientali che influenzano la presenza della cimice asiatica e la sua dannosità e poter quindi facilitare la definizione di strategie di intervento anche di carattere territoriale.
- A&K (attract and kill), il terzo dei progetti che CRPV ha deciso di avviare in attesa
delle delibere della Regione Emilia Romagna, prevede invece l’utilizzo di una innovativa tecnica di Attract and Kill su scala territoriale in Emilia-Romagna attraverso un limitato impiego di prodotti insetticidi. La valutazione verrà svolta installando perimetralmente alle colture, su ampie aree, stazioni di A&K costituite da una componente attrattiva (feromone di aggregazione specifico per Cimice asiatica) ed una rete insetticida.
- Infine, per HALY.BIO – il quarto progetto, sui cui si ripongono le maggiori aspettative per il medio-lungo periodo – CRPV attenderà il via libera della Regione: i tempi necessari all’istruttoria regionale, infatti, dovrebbero essere compatibili con quelli di attivazione del progetto, evitando l’assunzione di rischio da parte del CRPV e delle imprese del mondo ortofrutticolo regionale. Il progetto HALY.BIO è focalizzato sull’implementazione di strategie di lotta biologica, utilizzabile tanto in produzione integrata che biologica. La ricerca si propone quindi di investigare le potenzialità dell’implementazione del controllo biologico della cimice asiatica nel territorio emiliano romagnolo, identificando la distribuzione e l’impatto dei parassitoidi atti a contrastare la cimice asiatica, studiare i fattori ecologici che favoriscono la presenza, l’abbondanza e la diffusione delle diverse specie di parassitoidi e valutare la capacità di insediamento ed efficacia di tali insetti, in primis la vespa samurai.