Vite, fascine esca contro il bostrico

Larva di Sinoxylon sp.
Così i residui di potatura e la corretta pulizia del vigneto diventano un'utile risorsa, l'unica efficace per contrastare i danni dei bostrichi che, in annate con forte siccità estiva, possono compromettere la produttività dei tralci

I bostrichidi (Sinoxylon perforans e Sinoxylon sexdentatum) sono dei piccoli coleotteri presenti in tutta Italia, che si possono ritrovare su una notevole varietà di piante sia frutticole che ornamentali ma che causano danni di una certa rilevanza soprattutto alla vite.

Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita

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Favorito da annate siccitose

Si tratta di piccoli coleotteri scuri le cui femmine misurano tra 4-7 mm mentre i maschi sono appena più piccoli. Entrambe le specie compiono una sola generazione all’anno e trascorrono l’inverno come adulti all’interno di piccole gallerie scavate negli speroni di potatura, in tralci deperiti o sui ceppi di viti morte.

Adulto di Sinoxylon perforans

Gli attacchi si verificano soprattutto nelle annate caratterizzate da forte siccità estiva oltre che su viti danneggiate da forti gelate invernali. In questi casi, infatti, si creano le condizioni favorevoli per gli attacchi dei bostrichi grazie ai numerosi tralci disseccati e alla ridotta vitalità delle piante.

Una buona pulizia del vigneto

In genere per verificare la presenza del bostrico nel vigneto è sufficiente una semplice analisi visiva alla ricerca dei fori con adulti svernanti nei tralci, ceppi o sarmenti vecchi. Durante la piegatura dei tralci di allevamento la presenza dei fori presenti alla base fa sì che si spezzino facilmente rivelando la presenza dell’infestazione.

La prima pratica da mettere in atto per la difesa è una buona opera di “pulizia” del vigneto, asportando i tralci infestati che vanno distrutti assieme ai tralci di potatura. Questa pulizia è fondamentale nei vigneti in cui, negli anni precedenti, si siano riscontrati danni o in vicinanza di potenziali punti di infestazione (impianti trascurati, cataste di legna, ecc.). Anche nei vigneti in allevamento è necessario prestare attenzione e individuare tempestivamente le piante attaccate.

La lotta chimica, dovendo colpire insetti che trascorrono gran parte della loro vita protetti all’interno delle piante, è di difficile realizzazione quindi il contenimento delle popolazioni si ottiene attraverso una pratica agronomica piuttosto semplice e diffusa che consiste nel creare delle “fascine esca” con i tralci di potatura entro le quali le femmine andranno tendenzialmente a ovideporre e che poi verranno asportate e bruciate.

I danni sui tralci

Gli adulti dei bostrichidi iniziano a uscire dai ricoveri invernali a partire dal mese di aprile portandosi sul legno morto di almeno due anni, o sul legno residuo di potatura. Nelle vicinanze dei nodi le femmine compiono una caratteristica escavazione circolare o semi circolare che serve da galleria di riproduzione.

Ad altezze differenti su uno stesso tralcio o su quelli vicini, la femmina ricava da 3 a 6 gallerie in cui, dopo essere state fecondate, le femmine ovidepongono fino a 150-180 uova di colore bianco, lisce e di forma allungata che vengono deposte in gruppetti di 20-60 elementi, all’interno delle escavazioni sui tralci. L’incubazione dura fino a metà-terza decade di maggio poi si ha la fuoriuscita sulle piante delle larve.

Appena nate le larve, scavano delle gallerie di 10-15 cm parallele all’asse del tralcio e rimangono attive per circa un mese, Quando raggiungono la maturità, da fine giugno a fine luglio, si impupano. Questa fase dura altri 7-10 giorni finché, da fine luglio e per tutto agosto, compaiono i nuovi adulti che, a fine estate, iniziano a scavare gallerie di nutrizione lungo i tralci dell’anno. Queste gallerie di alimentazione possono provocare deperimenti della vegetazione e in alcuni casi, in sistemi di allevamento che utilizzano i tralci come capi fruttiferi, si può arrivare anche alla rottura dei tralci lesionati.

I fori vengono effettuati prevalentemente in corrispondenza delle biforcazioni dei tralci o in corrispondenza dei nodi nel punto in cui questi si inseriscono sul cordone permanente raggiungendo la zona midollare. Se vengono fatti su legno vivo, dai fori fuoriesce linfa che poi si trasforma in una escrescenza gommosa. L’attività erosiva degli adulti interessa sia i tralci destinati alla costruzione della pianta che su quelli destinati alla produzione.

Vite, fascine esca contro il bostrico - Ultima modifica: 2020-11-24T09:15:08+01:00 da K4

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