Vite, prevenire lo sviluppo primaverile dell’oidio

oidio
Oidio su grappolo (Terra e Vita, L'occhio del fitopatologo)
Le esplosioni epidemiche che si è soliti osservare a partire da fine maggio a inizio giugno sono generate da infezioni primarie che avvengono nella prima fase della stagione vegetativa. Fondamentale, quindi, impostare una strategia preventiva, con prodotti utilizzabili da poco dopo il germogliamento - immediata pre-fioritura fino alla fase di completa formazione del grappolo

L’oidio (Erysiphe necator o, nella sua forma conidica, Oidium tukeri) insieme alla peronospora, rappresenta la principale malattia crittogamica della vite. Se un tempo costituiva un pericolo principalmente per gli areali del Centro-Sud Italia o per le zone collinari del Nord, oggi, a causa dell’aumento delle temperature e della riduzione delle precipitazioni, la malattia è in grado di provocare consistenti danni qualitativi e quantitativi alla produzione anche nelle aree viticole di pianura delle aree settentrionali.

Attenzione alle infezioni ascosporiche di oidio

Il fungo sverna come “micelio svernante” nelle gemme oppure, più comunemente, come cleistotecio (organo di riproduzione sessuata del fungo) sulle foglie cadute a terra l’anno precedente, che determinano, così, il potenziale di inoculo disponibile per avviare le infezioni primaverili.

Alla ripresa vegetativa, questi rilasciano le ascospore ogniqualvolta si verifica una pioggia di almeno 2,5 mm con una temperatura di almeno 10 °C. Le ascospore quindi germinano in un arco termico ottimale tra 20 e 25°C, e in poche ore penetrano la superficie vegetale. Il tempo di incubazione, in funzione della temperatura, può andare da un minimo di 6-7 giorni ad un massimo di 15-20 giorni. I sintomi che si producono sia a carico delle foglie ma anche dei giovani grappolini sono spesso lievi e passano nella stragrande maggioranza dei casi quasi inosservati (Terra e Vita, L’occhio del fitopatologo).

La strategia di contenimento dell’oidio

Le esplosioni epidemiche che si è soliti osservare a partire da fine maggio a inizio giugno sono quindi conseguenza di infezioni che avvengono precocemente, da poco dopo il germogliamento - immediata pre-fioritura fino alla fase di completa formazione del grappolo. Da qui la necessità di impostare una strategia di difesa già durante il periodo di liberazione delle ascospore, tipico della prima parte della stagione vegetativa. I prodotti consigliati per questi primi interventi sono diversi. Lo zolfo normalmente è il prodotto più utilizzato per tutta la stagione.

Un occhio in più alla sostenibilità

Tra i vari prodotti a base di zolfo, Whisper della De Sangosse si distingue per la capacità di coniugare efficacia e sostenibilità ambientale. Si tratta di una sospensione concentrata brevettata contentente bio-zolfo, di origine completamente vegetale, per la difesa della vite da vino e da tavola anche in agricoltura biologica e biodinamica.

Lo zolfo viene ottenuto dagli scarti agricoli utilizzati per la produzione di biogas. Dal biogas si ottiene acido solfidrico da cui, grazie ai batteri Thiobacillus, si estrae lo zolfo elementare. Lo zolfo di origine organica, rispetto a quello di origine minerale, è molto più poroso e idrofilo, il che significa che si dissolve più velocemente e in modo più uniforme in soluzione acquosa. Però, più le particelle sono fini e non disperse in modo ottimale in soluzione, più è alto il rischio di fitotossicità sia su foglia sia sul grappolo. Da qui nasce l’importanza di una formulazione ottimale del prodotto. In Whisper lo zolfo è miscelato con un coformulante Thiobacter Active che mantiene la dispersione delle particelle ed evita l’agglomerazione. Questo permette una copertura della vegetazione e una adesione ottimali, riducendo al minimo il rischio di fitotossicità e il rischio di dilavamento da pioggia, ma senza imbrattare eccessivamente la foglia.

oidio vite
A sinistra, zolfo liquido concorrenza a dosaggio di 8 l/ha dopo 6 trattamenti su uva da tavola. A destra, Whisper a dosaggio di 8 l/ha dopo 6 trattamenti su uva da tavola

Whisper è raccomandato per garantire la protezione antioidica della vite da vino e da tavola per proteggere le foglie e i grappoli, prima e dopo la fioritura. È infatti utilizzabile dalla rottura delle gemme e per tutto il periodo a rischio di oidio fuori fiore, da solo o in sinergia con un patner antioidico ad azione sistemica o citotropica, riducendo al minimo il rischio d’insorgenza di resistenze.

Lo zolfo agisce secondo diverse modalità d’azione:

  • blocco della respirazione cellulare a diversi livelli della catena respiratoria del fungo patogeno;
  • inibizione della sintesi degli acidi nucleici e quindi della germinazione delle spore (azione preventiva);
  • inibizione della formazione di proteine e quindi della crescita del micelio fungino e dei conidiofori (azione curativa);
  • distruzione delle fruttificazioni cleistoteci svernanti contenenti le ascospore (azione eradicante).

Le prove

Dalle prove eseguite su uva da vino (var. Chardonnay) condotte nel 2020 da Sagea in Friuli-Venezia Giulia si è osservato che:

oidio della vite
Applicazione a BBCH 13-15, Intervallo di trattamento: 7-10 giorni, Volume d’acqua: 300-1000 l/ha.
oidio della vite
Applicazione a BBCH 13-15, Intervallo di trattamento: 7-10 giorni, Volume d’acqua: 300-1000 l/ha.

 

  • Whisper a 4 l/ha distribuito durante tutta la fase vegetativa suscettibile all’oidio ha garantito un elevato controllo del patogeno.
  • Whisper a 2 l/ha in miscela estemporanea con antioidici sistemici ha garantito un miglior controllo del patogeno e, soprattutto, ridotto sensibilmente il pericolo dell’insorgenza di resistenze.
  • Whisper distribuito su uva da tavola al dosaggio di 8 l/ha ha mostrato una completa selettività sulla coltura.
Vite, prevenire lo sviluppo primaverile dell’oidio - Ultima modifica: 2021-03-11T11:21:14+01:00 da Sara Vitali

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