La scoperta di altri due vettori della Xylella fastidiosa è stata ufficializzata nel corso di un incontro tecnico organizzato da Apol (Associazione tra produttori olivicoli - Società cooperativa di Lecce) a Calimera (Le). Devono così essere riviste urgentemente le linee guida per il controllo del batterio in Puglia, il vademecum normativo diffuso dalla Regione che spiega agli agricoltori come comportarsi all’insorgenza della batteriosi.
Fino a ora la sputacchina (Philaenus spumarius) era considerata l’incontrastato vettore del batterio, ma alla luce delle nuove ricerche di Maria Saponari e Vincenzo Cavalieri dell’Istituo per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Bari ed Enza Dongiovanni dell’Istituto Basile-Caramia di Locorotondo (Bari) è urgente una attenta analisi degli interventi da programmare sul campo per aggiornare la lotta.
I due nuovi vettori del batterio, subspecie pauca, genotipo ST53, erano già sotto esame da tempo. Adesso però, dopo che sono state fatte prove di trasmissione del batterio che hanno dato esito positivo, le ipotesi degli scienziati sono state confermate.
Le specie interessate sono Neophilaenus Campestris e Philaenus Italosignus, due insetti che si differenziano, oltre che per la dimensione e la morfologia, anche nel ciclo biologico e nel comportamento. In questi insetti, come rilevano i ricercatori, i tempi di schiusa delle uova quasi sicuramente non coincidono con quelli della sputacchina e quindi necessitano di azioni diverse da quelle attualmente calendarizzate nelle linee guida fornite dalla regione.
Intanto l’associazione "Voce dell'Ulivo" ha acquistato 200mila piante certificate della cultivar Favolosa per bloccare le speculazioni sull'acquisto di ulivi e tornare a credere in un futuro olivicolo del Salento.
Da ottobre le piantine saranno distribuite, con priorità ai piccoli agricoltori, a un prezzo, franco arrivo piattaforme di distribuzione, di 2 Euro. Importo a pianta questo frutto di una lunga trattativa con uno dei vivai concessionari della cultivar FS17 (Favolosa).
Si tratta di un’azione concreta sul territorio dopo la scoperta delle due cultivar resistenti, Leccino e FS17 (Favolosa), che mira a garantire all'olivicoltore: un basso costo delle piante brevettate, la garanzia di tracciabilità e sanità delle piantine, un supporto logistico e un supporto tecnico