Le lunghe trattative sul prezzo del latte che si sono trascinate, a fatica, nelle settimane scorse hanno lasciato molti operatori del settore con l’amaro in bocca. A causa dei mortificanti stop and go con cui sono andate avanti. Ma soprattutto a causa del fatto che il prezzo alla stalla non riuscirà in ogni caso a superare in modo stabile e diffuso il livello dei costi di produzione.
Tutto questo però non deve dare l’idea che la filiera lattiero casearia italiana non riesca a offrire occasioni di redditività ad allevatori, trasformatori e distribuzione. Che il prezzo del latte sia sempre inferiore ai costi.
Al contrario, come dimostrerà il 10 novembre l’evento Dairy Summit, organizzato a Verona da Tecniche Nuove, nel settore tante filiere funzionano bene, spesso si dimostrano inequivocabilmente vincenti.
È il caso della filiera cooperativa, come dimostrano storie imprenditoriali brillanti come quelle della Granarolo o di Latteria Soresina, che saranno protagoniste al Dairy Summit 2021. Nella cooperazione gli allevatori di bovine da latte, essendo anche i proprietari delle latterie e dei caseifici, sono gli artefici della propria fortuna economica; e quindi concretizzano in modo diretto l’idea di una filiera efficiente.
Ma anche altri tipi di filiere dimostrano la propria eccellenza imprenditoriale, all’interno del settore lattiero caseario. Alludiamo a quelle dei formaggi dop: il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, il Taleggio, il Provolone, il Piave, il Gorgonzola… Anche le loro esperienze emergeranno al Dairy Summit.
Ora, tutto questo funziona: assicura reddito e solidità ai produttori. Funziona grazie a rapporti di filiera consolidati e collaborativi. E permette agli operatori del settore di guardare alla propria attività con ottimismo.
Ma oltre all’idea di filiera ce n’è un’altra che dà l’impronta al Summit, l’idea della sostenibilità della produzione. È la Ue che impone questo requisito gestionale ai produttori, in base ai propri innovativi orientamenti di politica agraria. In futuro, lo dice la politica, le produzioni agroalimentari o saranno sostenibili o saranno relegate a scenari di secondo piano. Quindi sostenibilità fa rima con modernità.
E soltanto le imprese dotate di una visione moderna si rivelano imprese vincenti. Come dimostrano le esperienze che saranno raccontate dal nostro Dairy Summit: non è un caso se la Granarolo si è dotata di un proprio “bilancio di sostenibilità”.
Il feeling fra Tecniche Nuove e il settore lattiero caseario
Con l’incontro del 2021 il Dairy Summit, evento organizzato dal Gruppo editoriale Tecniche Nuove, è giunto alla propria terza edizione, a testimonianza di quanto l’idea di un summit di questo tipo risulti utile e interessante per gli operatori del settore.
Il gruppo Tecniche Nuove è attivo nell’intera filiera lattiero-casearia con le sue riviste professionali.
Si va cioè da testate come Terra è Vita, Informatore Zootecnico, Professione Allevatore, Summa, Settimana Veterinaria, rivolte agli operatori dell’ambito primario della filiera, a riviste come Il Latte, Alimenti e Bevande, Macchine Alimentari, focalizzate sulle tecniche industriali. Gdo Week e Mark Up si occupano delle dinamiche della distribuzione. Infine, la rivista Cucina Naturale dialoga con un pubblico di appassionati di alimentazione attenti agli aspetti salutistici.
Il Dairy Summit si svolgerà sia fisicamente, presso la Fiera di Verona, sia in streaming, sulla piattaforma Tecniche Nuove.
Per partecipare fisicamente all’evento si deve comunicare tale intenzione alla nostra casa editrice scrivendo a: eventi.edagricole@newbusinessmedia.it oppure telefonando allo 051.6575913.
La partecipazione in presenza permette di incontrare operatori e stakeholder della filiera lattiero casearia.
Per seguire invece la diretta streaming ci si deve iscrivere cliccando qui