Sono stati definiti dal Ministero della Salute i criteri di attuazione e delle modalità di accesso al Fondo per l'emergenza avicola con un decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale italiana del 18 aprile scorso. Si tratta di un tesoretto che viene ripartito tra le regioni che hanno subito i maggiori danni in conseguenza delle misure di emergenza poste in atto per fronteggiare la presenza dell’influenza avicola e che hanno e devono adottare misure per evitare il diffondersi di tale patologia.
In particolare le risorse del Fondo per l’emergenza avicola, pari a 5 milioni per l'anno 2018 e 5 milioni di euro per l'anno 2019, sono destinate a tener conto dei danni subiti dalle imprese a seguito dell'adozione, da parte delle autorità competenti, di misure di protezione e sorveglianza contro l'influenza aviaria, che comportano limitazioni nella movimentazione degli animali e delle merci derivate nelle zone interessate, nonché della perdita di reddito dovuta a difficoltà di ripopolamento, a seguito di provvedimenti disposti dall’autorità sanitaria competente.
Le risorse del Fondo per l'emergenza avicola, pari a 10 milioni di euro per il 2018, sono destinate alla realizzazione di specifici obiettivi del Piano sanitario nazionale, e cioè interventi di prevenzione e di miglioramento della biosicurezza, stabiliti dalle regioni ad alto rischio.
I 10 milioni di euro sono ripartiti per 8 milioni di euro tra le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano classificate ad alto rischio, e 1 milione di euro alle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano classificate a basso rischio. 1 milione di euro, è infine assegnato all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie - Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria.
Un successivo provvedimento del ministero delle Politiche agricole definirà le modalità per consentire alle imprese che hanno subito una limitazione della loro attività di poter beneficiare degli aiuti che rientrano nella categoria di aiuti di Stato e dovranno essere notificati a Bruxelles.