La Psa (Peste suina africana) sta correndo indisturbata in lungo e in largo, da Nord a Sud, in tutta l’Italia. Sono 1001 al 14 luglio 2023, in base al bollettino epidemiologico nazionale del ministero della Salute, i casi accertati di Psa nei cinghiale e otto le regioni in cui il virus è arrivato: dalla Liguria e dal Piemonte si è spostato in Lazio, e di recente in Lombardia, Campania, in Basilicata e in Calabria.
In quest’ultima regione (Sardegna a parte dove il virus è presente dal 1974 nei suini), sempre in base al bollettino epidemiologico nazionale del ministero della Salute, la Psa è stata trovata il 10 maggio scorso e dall’1 gennaio 2022 al 14 luglio 2023 nei territori sottoposti a restrizioni risultano in regione 412 casi di Psa nei suini domestici.
I viaggi del virus della Psa in Italia
Il virus si sposta così velocemente che ha cominciato ad accerchiare la zona più vocata della suinicoltura nazionale, il cuore della Pianura Padana, e considerando la velocità dei suoi spostamenti la la tensione sta salendo assieme alla preoccupazione di tutta la filiera dei suini. Tanto più che in Lombardia la malattia è stata notificata nel cinghiale il 20 giugno 2023, nel comune di Bagnaria, provincia di Pavia. Successivamente è stato accertato anche un secondo caso, sempre in provincia.
In Campania, in provincia di Salerno, il 22 maggio scorso sono stati confermati i primi casi di Psa nel cinghiale. In Calabria, il 5 maggio la presenza della malattia è stata confermata nella popolazione selvatica nel comune di Reggio Calabria, mentre il primo allevamento infetto è stato confermato nel Comune di Africo (Rc) il 10 maggio (in un allevamento semibrado).
Nel passato ci sono i precedenti di due suini infettati dalla Psa (Peste suina africana) in un allevamento compreso nella zona rossa del Lazio a giugno 2022, all’interno del perimetro in cui era stata trovata la carcassa del cinghiale positivo al virus nel Parco romano dell’Insugherata (vedi qui).
Precedentemente, a maggio 2022 un caso di Psa era stato confermato in un cinghiale rinvenuto morto nel Parco dell’Insugherata (Comune di Roma) e il 7 gennaio del 2022 era stato confermato il primo caso di carcassa infetta di cinghiale nell'Italia continentale (Comune di Ovada - Al).