Le scelte di Bruxelles sugli allevamenti intensivi

Il 13 ottobre a Bologna la quarta edizione del Dairy Summit

Solo applicando due ecoschemi le stalle da latte recupereranno almeno in parte la riduzione del valore dei titoli provocata dalla convergenza

La zootecnia da latte è fortemente influenzata dai cambiamenti della Pac, in quanto ha sempre beneficiato di un importante sostegno pubblico, con titoli all’aiuto più elevati della media nazionale.

La Pac 2023-2027 modifica radicalmente i pagamenti diretti alle imprese zootecniche da latte: da una parte, tali imprese subiscono una forte riduzione del pagamento di base per effetto della convergenza; dall’altra parte, il Piano Strategico per la Pac (Psp) prevede una serie di sostegni aggiuntivi e selettivi (ridistributivo, ecoschemi, pagamento accoppiato), che possono consentire alle imprese di recuperare le perdite del pagamento di base.

I nuovi pagamenti diretti

La Pac 2023-2027 prevede cinque tipologie di pagamenti diretti (tab. 1):

1. sostegno al reddito di base al reddito per la sostenibilità;

2. sostegno ridistributivo complementare;

3. sostegno complementare per i giovani agricoltori;

4. regimi per il clima e l’ambiente (eco-schemi);

5. sostegno accoppiato al reddito.

Nella nuova Pac 2023-2027, ci sono due pagamenti totalmente nuovi: ridistributivo ed ecoschemi. Poi c’è la conferma del sostegno accoppiato (anche se aumenta la percentuale) e il pagamento per i giovani agricoltori.

Articolo pubblicato sulla rubrica Primo piano di Terra e Vita

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Il nuovo pagamento di base

Il nuovo pagamento di base 2023-2027 continuerà ad essere erogato sulla base dei titoli all’aiuto, ma sarà soggetto alla convergenza, che riduce il sostegno agli agricoltori con titoli elevati e incrementa il sostegno agli agricoltori con titoli bassi (vedi Terra è Vita n. 3/2022).

Il pagamento di base è l’unico pagamento ad essere legato ai titoli, mentre tutti gli altri quattro pagamenti non sono legati ai titoli.

Bisogna tener conto che il vecchio pagamento di base+greening era l’85,08% del massimale dei pagamenti diretti. Invece il nuovo pagamento di base è il 48% del massimale dei pagamenti diretti. Di conseguenza, il nuovo pagamento di base è molto inferiore rispetto al vecchio pagamento di base+greening.

Nel 2023, il valore degli attuali titoli verrà ricalcolato per tutti gli agricoltori. Quelli con un valore dei titoli più elevato continueranno a beneficiare di un sostegno più alto e, viceversa, quelli con un valore dei titoli più basso continueranno a beneficiare di un sostegno minore. Quindi le imprese zootecniche da latte, che generalmente hanno titoli più elevati della media nazionale, continueranno a beneficiare di un sostegno di base più elevato della media nazionale. Tuttavia, bisogna tener conto del processo di convergenza interna dei titoli, che riduce il sostegno di base agli agricoltori con titoli elevati.

Il pagamento ridistributivo

La nuova Pac ha introdotto un pagamento redistributivo del 10% della dotazione nazionale dei pagamenti diretti. In questo ambito, il Psp prevede di concedere un pagamento ridistributivo di circa 81,7 €/ha per i primi 14 ettari di superficie ammissibile, fino a un massimo di 50 ettari. In altre parole, sono ammissibili i primi 14 ettari delle aziende fino alla soglia di 50 ha.

La maggior parte delle imprese zootecniche da latte possiede superfici superiori a 50 ettari, pertanto non beneficeranno del pagamento ridistributivo.

Gli ecoschemi

Il Psp ha previsto 5 categorie di ecoschemi, a cui vengono destinate il 25% delle risorse per i pagamenti diretti (tab. 2).

Gli ecoschemi sono cumulabili tra di loro, eccetto l’Eco 2 e l’Eco 5 “colture arboree”. Gli ecoschemi accessibili per la zootecnia da latte sono due (tab. 2):

- Ecoschema 1 - Pagamento per il benessere animale e la riduzione degli antibiotici;

- Ecoschema 4 - Pagamento per i sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento.

La maggior parte dei produttori di latte è interessata a cumulare l’Eco 1 e l’Eco 4.

L’Eco 1 riguarda il benessere animale e la riduzione degli antibiotici negli allevamenti (vedi box) ed eroga pagamenti per capo, con importi commisurati in Uba/ha (tab. 3).

L’Eco 4 riguarda i seminativi; le aziende da latte possono beneficiare di questo ecoschema, se praticano l’avvicendamento almeno biennale (vedi box).

Sostegno accoppiato

Il Psp prevede di destinare il 15% dei pagamenti diretti al pagamento accoppiato, di cui il 2% è destinato al sostegno alle colture proteiche (soia e leguminose).

Fino al 31 dicembre 2022, la zootecnia da latte beneficiava di un sostegno accoppiato alle vacche da latte, appartenenti ad allevamenti di qualità (circa 70 €/capo), con un importo maggiore per le zone montane (circa 120 €/capo).

Il Psp conferma integralmente il sostegno alla zootecnia da latte, per il periodo 2023-2027.

Alcune simulazioni

Come già detto, la nuova Pac 2023-2027 porterà molti cambiamenti per le imprese zootecniche da latte; il sostegno diventa più selettivo, con la conseguenza che la maggior parte delle imprese avranno una riduzione dei pagamenti, mentre alcune potranno addirittura aumentare il livello dei pagamenti.

Per comprendere meglio gli impatti dei nuovi pagamenti diretti, operiamo una simulazione di due tipologie aziendali.

Azienda da latte intensiva

La prima simulazione riguarda un’azienda da latte della pianura padana con 200 capi in lattazione (400 capi totali) e 100 ettari di superficie agricola, coltivata a mais, grano ed erba medica.

Nel 2022, il sostegno complessivo (base+greening+accoppiato) è di 104.360 euro (Esempio 1).

Nel periodo 2023-2027, il pagamento di base di quest’azienda viene ricalcolato e poi decresce gradualmente per effetto della convergenza fino al 2026.

Al pagamento di base si aggiunge:

- il pagamento per l’Eco 1 (livello 1) relativo alla riduzione degli antibiotici (66 €/Uba) per 300 Uba;

- il pagamento per l’Eco 4 relativo ai sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento (circa 40 €/ha);

- il sostegno accoppiato per le vacche da latte (circa 70 €/capo).

Tale allevatore non beneficia del pagamento ridistributivo, in quanto l’azienda è superiore a 50 ettari.

I pagamenti complessivi passano da 104.360 euro nel 2022 a 85.059 euro nel 2026, con una riduzione importante, che sarebbe stata ancora più rilevante senza gli ecoschemi.

Articolo pubblicato sulla rubrica Primo piano di Terra e Vita

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Azienda con animali al pascolo

La seconda simulazione riguarda un’azienda da latte della pianura padana con 40 capi in lattazione (80 capi totali) e 100 ettari di superficie agricola a pascolo.

Nel 2022, il sostegno complessivo (base+greening+accoppiato) è di 40.144 euro (Esempio 2).

Nel periodo 2023-2027, il pagamento di base di quest’azienda rimane invariato fino al 2026, in quanto il valore dei titoli è già posizionato al valore medio nazionale.

Al pagamento di base si aggiunge:

- il pagamento per l’Eco 1 (livello 2) relativo al benessere animale (240 €/Uba) per 600 Uba;

- il sostegno accoppiato per le vacche da latte in montagna (circa 120 €/capo).

Tale allevatore non beneficia del pagamento ridistributivo, in quanto l’azienda è superiore a 50 ettari. I pagamenti complessivi passano da 40.144 euro nel 2022 a 40.605 euro nel 2026, praticamente invariati.


1Ecoschema 1: pagamento per la riduzione dei farmaci e il benessere animale

L’ecoschema 1 “Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e il benessere animale”, al quale sono assegnate risorse pari al 41,5% del budget complessivo per gli Eco-schemi (ovvero 363,3 Milioni di €), consiste in un pagamento annuale aggiuntivo al sostegno di base concesso agli allevatori per tutte le Unità di bestiame adulto (Uba) oggetto d’impegno. Esso è suddiviso su due livelli di impegno.

Il livello 1 “Riduzione dell’antimicrobico resistenza” introduce l’impegno alla riduzione dell’uso del farmaco, quantificato in base alla classificazione degli allevamenti rispetto al consumo di antibiotici attraverso lo strumento Classy Farm, suddividendo le aziende zootecniche in classi rispetto ai quattro quartili della distribuzione della mediana regionale del valore Ddd (Defined Daily Dose) calcolata annualmente per le diverse tipologie zootecniche alle quali è concesso il pagamento.

Sono ammissibili al pagamento gli allevamenti, anche misti, che alla fine dell’anno solare della domanda di aiuto (31 dicembre), rispetto alla distribuzione della mediana regionale calcolata per l’anno precedente:

1. mantengono valori Ddd entro il valore definito dalla mediana;

2. mantengono valori Ddd entro il valore soglia indentificato dal terzo quartile, ma lo riducono del 20%;

3. hanno valori Ddd che passano dal quarto al terzo quartile con una riduzione di almeno il 10%.

Per il livello 1 sono ammissibili le seguenti tipologie zootecniche con relativi sostegni:

- bovini da latte - 66 €/Uba;

- bovini da carne - 54 €/ Uba;

- bovini a duplice attitudine - 54 €/ Uba;

- bufalini - 66 €/ Uba;

- vitelli a carne bianca - 24,0 €/ Uba;

- suini - 24 €/ Uba;

- ovini - 60 €/ Uba;

- caprini - 60 €/ Uba.

Il livello 2 “Adesione al sistema Sqnba con pascolamento” prevede come impegno l’adesione al Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (Sqnba) con pascolamento nel rispetto degli impegni previsti dal relativo disciplinare (IM 20). Sono ammissibili alla ricezione del pagamento relativo al Eco 1 - livello 2 le seguenti tipologie zootecniche con i relativi sostegni:

- bovini da latte - 240 €/ Uba;

- bovini da carne - 240 €/Uba;

- bovini a duplice attitudine - 240 €/Uba;

- suini (tutte le tipologie) - 300 €/Uba.

È ammessa la deroga all’adesione al sistema Sqnba per due tipologie di allevamento:

- per gli allevamenti bovini di piccole dimensioni: allevamenti bovini di massimo 20 Uba nell’anno di domanda 2023; tale deroga viene ridotta a massimo 10 Uba a partire dall’anno di domanda 2024, a condizione che i controlli relativi all’impegno del pascolamento siano effettuati dalle amministrazioni (regionali/provinciali) territorialmente competenti;

- per gli allevamenti biologici, i cui impegni sono stabiliti dal rispettivo disciplinare.


 

2Ecoschema 4: sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento

L’eco-schema 4 “Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento”, al quale sono assegnate risorse pari al 18,6% del budget complessivo per gli Eco-schemi (ovvero 162,9 mln/€), intende favorire l’introduzione in un avvicendamento almeno biennale di colture leguminose e foraggere, nonché colture da rinnovo con l’impegno alla gestione dei residui in un’ottica di carbon sink.

Questa misura consiste in un pagamento annuale di importo fino a un massimo di 110 €/ha su tutta la superficie sotto impegno. L’importo unitario è maggiorato per le Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) e nelle zone Natura 2000.

L’eco-schema prevede i seguenti impegni:

- IM01: Assicurare nell’avvicendamento almeno biennale la presenza di colture leguminose e foraggere, o di colture da rinnovo, inserendo nel ciclo di rotazione, per la medesima superficie, almeno una coltura miglioratrice proteica o oleaginosa, o almeno una coltura da rinnovo;

- IM02: Sulle colture leguminose e foraggere non è consentito l’uso di diserbanti chimici e di altri prodotti fitosanitari nel corso dell’anno. Sulle colture da rinnovo è consentito esclusivamente l’uso della tecnica della difesa integrata o produzione biologica;

- IM03: Fatta eccezione per le aziende zootecniche, effettuare l’interramento dei residui.

L’eco-schema 4 si applica alle colture principali e di secondo raccolto. Rientrano nell’avvicendamento anche i terreni a riposo per un massimo di quattro anni consecutivi. Sono escluse le colture di copertura.


3Dairy Summit per approfondire

È all’orizzonte la quarta edizione del Dairy Summit, l’evento organizzato ogni anno dalla nostra casa editrice per approfondire gli aspetti critici e le prospettive della filiera lattiero casearia: l’incontro avrà luogo giovedì 13 ottobre dalle 10 alle 13 a Bologna, al Palazzo de’ Toschi, Piazza Minghetti 4/d. Per consultare il programma e per iscriversi si può andare sul sito internet www.dairysummit.it.

Quella mattina esponenti di primissimo piano dell’agroalimentare italiano discuteranno del problema numero uno del settore: l’abbinamento, che si sta verificando in questi mesi, tra aumento dei costi di produzione e aumento dei prezzi dei prodotti lattiero caseari. Un’analisi che intende fare chiarezza, come recita lo stesso slogan dell’evento, su quale possa essere “il giusto prezzo del latte” in ciascuna delle fasi della filiera, dall’allevamento alla trasformazione industriale, dalla commercializzazione all’incontro finale con il consumatore.

Nomi di spicco si confronteranno sulla questione: Paolo De Castro, Ettore Prandini, Gianpiero Calzolari, Giovanni Pomella, Ambrogio Invernizzi, Stefano Berni, Carlo Mangini, Pier Maria Saccani, Alessio Mammi e molti altri. Un evento dunque di grande rilievo, per il settore e non solo.                                                                                                   

di G.S.

Le scelte di Bruxelles sugli allevamenti intensivi - Ultima modifica: 2022-10-04T23:37:00+02:00 da K4

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