Promuovere lo sviluppo di una realtà agro-zootecnica all’avanguardia proiettata verso il futuro per una gestione sostenibile delle aziende. Questo l’obiettivo del Polo di formazione per lo sviluppo agro-zootecnico (un unicum sul tutto il territorio nazionale) che mira ad assicurare i temi di maggiore rilevanza per il comparto: dal benessere animale, alla salvaguardia ambientale, all’uso sostenibile degli agrofarmaci, fino ad arrivare dritti al futuro della precision farming.
La nuova associazione formativa, presentata al Castello San Giorgio a Fiumicino (Roma), sede dell’azienda Maccarese S.p.A., ha tra i propri partner, l’Associazione Italiana Allevatori, Coldiretti, Maccarese S.p.A., il Crea, due università (Università della Tuscia di Viterbo e Università Europea di Roma) e alcune importanti aziende leader di settore, specializzate in impiantistica e meccanizzazione agricola, mangimistica, farmaceutica e genetica.
Un piano formativo per il futuro
Un sistema sinergico dunque, capace di fornire tutte le risposte ai quesiti che una gestione agro-zootecnica richiede, come lo sviluppo di una gestione sostenibile sia economica che ambientale della stalla 4.0. Per attuare questa sfida, il polo, nella sua struttura operativa, si avvale di un comitato scientifico.
Durante la giornata di lavori è stata esposta in anteprima la prima offerta formativa dei corsi, che partiranno effettivamente per l’anno 2019-2020 e si svolgeranno presso il neo costituito Polo di Formazione per lo Sviluppo Agro-Zootecnico, sito all’interno del Castello San Giorgio, e si avvarranno, per la parte formativa pratica, del centro zootecnico dell’azienda Maccarese.
«L’evoluzione delle tecnologie richiede un aggiornamento professionale costante. La costituzione di un polo di formazione collega la teoria alla pratica, aspetto sempre più imprescindibile per le aziende agricole ha ricordato Michele Pisante del Crea - il cappello dell’Europa ci pone sempre più vincoli, dobbiamo dare nuovi obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica, per questo abbiamo bisogno di nuovi strumenti, come l’agricoltura di precisione, che richiedono nuove competenze».
Esperienza da portare all'estero
«I corsi non vogliono essere dei master, ma un motivo di trasferimento virtuoso di competenze - ha affermato il professor Paolo Moroni (Università di Milano e Cornell University Ithaca di New York-Usa), direttore del Comitato scientifico del Polo e coordinatore dei lavori della giornata - il nostro Paese ha la necessità di formare nuovi manager in campo agro-zootecnico e il Polo risponderà a questa esigenza. Il polo nasce a carattere nazionale - ha ricordato Moroni - ma l’intento sarà quello di farlo diventare anche internazionale, dobbiamo portare la nostra esperienza all’estero».
L'importanza dei dati
Sul ruolo fondamentale del Sistema allevatori nella rilevazione ed elaborazione periodica dei dati raccolti in azienda con l’attività di controllo funzionale è intervenuto il direttore generale di Maccarese S.p.A., nonché vicepresidente Aia, Claudio Destro, sottolineando che «fare formazione senza dati è inutile. E i dati, attraverso i controlli funzionali fatti in tutta Italia li produce solo l’Aia». Destro ha poi rimarcato l’importanza di avere in questo progetto anche la Coldiretti «L’unica organizzazione che parla di made in Italy» e il Crea «Che ci sarà utilissimo quando faremo i corsi sulla foraggicoltura o sul settore lattiero-caseario, senza dimenticare che il Crea ha un centro di eccellenza a Monterotondo (RM) sulla carne». E, avendo, il Crea, incorporato recentemente l’Inea (Istituto nazionale di economia agraria) «Ci sarà di grande supporto anche quando tratteremo di economia». Destro ha poi specificato che il Polo sarà no profit.
I temi, finora previsti, dei corsi formativi (che saranno di tre giorni) presentati dal prof. Paolo Moroni:
-qualità latte;
-nutrizione;
-on farm culture e aspettative dei produttori;
-impianto di mungitura;
-benessere animale;
-gestione cuccette e lettiere;
-programmi gestionali;
-vitelli e agricoltura di precisione