Il piano di regolazione dell’offerta del Pecorino romano è stato ufficialmente presentato dal Consorzio di tutela ai rappresentanti della filiera e alle istituzioni regionali. Il piano ha però scatenato subito un acceso confronto tra le varie parti che hanno chiaramente preso posizione a favore o contro il piano.
Di particolare rilievo la bocciatura espressa subita dall’Amministrazione regionale che ha preannunciato subito il parere negativo che verrà espresso dalla Regione Sardegna entro i termini previsti.
L'intervento dell'Assessore all’Agricoltura della regione Sardegna Gabriella Murgia è demolitore. Boccia il Piano presentato dal Consorzio e ricorda all'organo politico le sue funzioni e i suoi compiti nel dover ratificare ciò che l'assemblea dei consorziati approverà entro i 60 giorni, oppure lo farà il Mipaaft.
Anche la Coldiretti esprime chiaramente le proprie perplessità e i termini della sua opposizione. La Coldiretti infatti ha messo in evidenza la difficoltà del Piano di limitare la produzione di latte ovino. Altro punto di disaccordo, per la Coldiretti, è quello della sanzione, ritenuta limitata e non congrua.
Il presidente del Consorzio di tutela Palitta, ha però fatto presente che il Consorzio si occupa di tutela un marchio Dop e non può prevaricare le norme di legge sulla concorrenza. Inoltre, un prospettato ritorno alle quote latte è comunque un triste ritorno al passato.
Il piano di regolazione della produzione
Gli obiettivi del Piano sono quelli di favorire l'adeguamento della domanda e dell'offerta, una maggiore tutela e valorizzazione del prodotto a vantaggio del consumatore finale, quella del brand, sia nei mercati consolidati, sia nei nuovi mercati.
Il Piano mette in evidenza quello che è il punto di equilibrio della produzione, con i valori storicamente fissati dall'ultimo quinquennio, sia in termini di kg di pecorino prodotto, sia in termini di latte. Dato estremamente importante, perché sul punto di equilibrio sono ripartite le quote di produzione, dato sulla migliore produzione dell'ultimo triennio realizzata dal singolo trasformatore. Questa condizione troverà un momento di verifica ed aggiustamento nel secondo anno.
Viene lasciato una quota specifica anche per i piccoli e nuovi produttori, di 200 q.li di formaggio Dop.
Il piano prevede anche una contribuzione differenziata aggiuntiva, nel caso di sforamento delle produzioni di Pecorino romano Dop. Questa, che appare come una multa, è di 0,64 euro (pari al 10% del prezzo attuale del Pecorino romano). Mentre viene premiata la diversificazione produttiva, attuata non solo sul prodotto finale, ma anche sul prodotto base, il latte ovino.
Ma è la valorizzazione del prodotto a trovare uno spazio particolare, sia per quanto riguarda la stagionatura, sia per il contenuto di sale nel Pecorino romano Dop.
Particolari incentivi sono riconosciuti alle aziende che intendono destinare la propria produzione verso nuovi mercati. Deroghe particolari verranno concesse a chi nei mercati tradizionali si rivolge a specifiche realtà, come nel caso del biologico.
Altra deroga è concessa a chi lavora il prodotto preconfezionato e da grattugia.
Infine, vengono riportate le modalità di esecuzione del monitoraggio e le verifiche.
L'iter di approvazione
La procedura di approvazione del Piano di Regolazione dell’Offerta segue il percorso dettato dal Reg. (Ue) n°1308/2013 art. 150 e dal D.M. n°1813 del 15 febbraio 2019 (nuove linee guida).
L’Assemblea e l’eventuale approvazione di una bozza di Piano, costituisce la prima fase di un processo che dovrà ottenere l’adesione di almeno 2/3 dei produttori di formaggio Pecorino Romano DOP che rappresentino almeno 2/3 della produzione certificata della DOP ed almeno 2/3 della produzione di latte crudo utilizzato per la Dop e che rappresentino almeno 2/3 dei produttori inseriti nel sistema di controllo della Dop medesima.
Questo processo di condivisione, nel caso di allevatori aderenti alle Cooperative, dovrà obbligatoriamente passare per l’approvazione assembleare della stessa Cooperativa.
Nel caso di produttori non associati alle Cooperative, ma conferenti ad Imprese di trasformazione privata, avendo essi pieno e medesimo titolo a ricevere informazioni e documenti, potranno utilizzare il sito istituzionale del Consorzio, che inserirà la documentazione necessaria, una volta approvata e condivisa.
Le domande di approvazione dei “Piani” sono presentate, almeno 120 giorni prima dell’inizio dell’applicazione:
- Regione/i in cui si realizza la percentuale maggiore della produzione del formaggio oggetto del “Piano” e, contestualmente, al Mipaaft, ufficio Piue Vi. L’istruttoria della Regione si conclude entro 60 giorni dalla data di ricezione del “Piano”
- L’ufficio Piue Vi esamina la documentazione inviata dalla Regione e conclude l’istruttoria di competenza entro 120 giorni dalla presentazione del ‘’Piano’’.