La revisione delle previsioni produttive realizzata a fine settembre dall’International Grains Council ha portato a un aumento dei quantitativi totali di cereali e oleaginose che dovrebbero essere disponibili per la campagna 2015-16, rispetto a quanto ipotizzato sul precedente. Un aumento di 9 milioni di tonnellate per un valore complessivo di 1.996 milioni di tonnellate dovuto soprattutto al contributo di frumento, orzo e sorgo. Un calo di appena l’1% rispetto al record del 2014-2015.
Il calo sull’anno è dovuto principalmente alla variazione negativa del mais per 38 milioni di tonnellate avvenuto principalmente sul territorio europeo.
Il consumo mondiale è stato aumentato di 1 milione di tonnellate per arrivare a 1.986 milioni come conseguenza dell’incremento della domanda di frumento per uso zootecnico; sull’anno la variazione, seppure positiva, è stata marginale.
Le minori disponibilità di mais rispetto alle precedenti analisi porteranno a un aumento dell’interesse per soluzioni zootecniche alternative. Infatti il consumo del frumento è proiettato al secondo livello più elevato di sempre, incluso un rimbalzo in Europa.
La revisione verso l’alto delle produzioni di commodity agricole e della variazioni limitate dei consumi, fa ritenere che gli stock mondiali di fine campagna 2015-2016 aumentino del 2% sull’anno, +9 milioni di tonnellate a 456 milioni, il livello più elevato da 29 anni. L’entità degli scambi commerciali dovrebbe rimanere su livelli ragguardevoli ma in calo del 3% dal record del 2014-2015.
La proiezione della produzione mondiale di riso è stata tagliata di 2 milioni di tonnellate a 477 milioni di tonnellate, rispetto alla precedente, per effetto delle piccole variazioni negative in diversi paesi produttori. Come conseguenza di una variazione molto contenuta dei consumi, rispetto al mese precedente la valutazione dei riporti di fine anno è stata tagliata di 95 milioni di tonnellate. Sull’anno la contrazione è valutata pari al 10% ed è attribuita principalmente ai forti cali in India e Thailandia.
Le prospettive del commercio mondiale sono state mantenute al livello di 42 milioni di tonnellate, in leggero calo sull’anno, ma pur sempre nettamente superiori alla media quinquennale.
La produzione di soia è valutata pari a 317 milioni di ton, un valore solo leggermente inferiore al record del 2014 ma grazie agli elevati livelli delle riserve le disponibilità per la nuova campagna agraria si trovano a un nuovo e, nonostante la crescita dei consumi, i riporti di fine stagione sono valutati in crescita del 5% sull’anno.
Il commercio mondiale è proiettato in crescita essendo sospinto dalle elevate disponibilità di prodotto presso i grandi esportatori, e dovrebbe raggiungere il volume di 126 milioni di tonnellate ma l’aumento dovrebbe essere più contenuto rispetto agli anni precedenti per la minore crescita della domanda cinese.