«Siamo fiduciosi che nei prossimi giorni si concluda la trattativa sul prezzo del pomodoro. E auspichiamo una coesione tra le parti affinché questo prodotto possa aiutare l’intera filiera». A commentare così lo stato attuale della contrattazione del prezzo dell’oro rosso è Pier Luigi Ferrari, presidente di Oi Pomodoro da industria Nord Italia, intervenuto al convegno organizzato dalla stessa Oi al Cibus di Parma.
L’Oi (organizzazione interprofesisonale) ha colto l’occasione per fare il punto sulla situazione di mercato del prodotto italiano, che, dati alla mano, si mostra positiva. Come ha rimarcato Ferrari, «a fronte di consumi interni sostanzialmente stabili sui 35 kg pro-capite, negli ultimi cinque anni si è registrata una crescita costante dell’export e del saldo commerciale. Non è dunque un caso che nel 2015 le vendite di conserve di pomodoro e pelati italiani sui mercati esteri abbiano raggiunto la cifra record di oltre 1,5 miliardi di euro, a fronte di importazioni equivalenti a 157 milioni di euro».
Guido Conforti, membro del comitato di coordinamento dell’Oi e responsabile Settore derivati del pomodoro di Aiipa, ha precisato che, «con una quota pari al 13% della produzione mondiale, la produzione italiana si colloca dietro California e Cina in termini di volumi, ma resta leader in termini di valore (34%). Oltre ad approdi storici come Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Giappone e Paesi Bassi, possiamo contare su nuovi mercati (tra cui i Paesi Bric e l’area del Golfo Persico), che oggi assorbono quasi 700mila tonnellate di prodotto».
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