Cibus 2022, l’agroalimentare tra guerra in Ucraina e caro costi

A Cibus, la grande kermesse del food and beverage, sono attesi circa 3mila espositori, nessuno dei quali in arrivo dalla Russia, e circa 60mila visitatori

L'edizione 2021 di Cibus
Da gennaio a novembre 2021, secondo i dati di Federalimentare, l’export dell'agroalimentare nazionale è aumentato del 14,3% negli Usa, del 32,7% in Cina , del 30,7%, in Corea del Sud, del 50,5% Cile.

Torna a Parma, dal 3 al 6 maggio 2022, Cibus, la fiera internazionale dell’alimentare italiano. Secondo Fiere di Parma e Federalimentare, che organizzano la kermesse, parteciperanno circa 3mila aziende espositrici e circa 60mila visitatori professionali, molti dei quali dall’estero.

La grande manifestazione fieristica del food&beverage si svolgerà in presenza in presenza grazie alla decisa attenuazione dell’emergenza pandemica e alla  progressiva ripresa dei voli internazionali.

La guerra in Ucraina avrà un peso sull’agroalimentare italiano

Non ci sarà alcun espositore russo e nessuna operazione di incoming dalla Federazione Russa, come ha spiegato Carlo Ferro, presidente di Ice-Agenzia, alla presentazione della fiera internazionale dell’alimentare italiano.

«Ice Agenzia  - ha detto Ferro - sostiene la 21ma edizione di Cibus con lo stanziamento di risorse più importante negli ultimi sei anni. Per questa edizione i nostri uffici prevedono di portare a Parma 380 buyer specializzati e 10 giornalisti da 42 Paesi e faciliteranno la diffusione della piattaforma My Business Cibus.

«La drammatica situazione internazionale purtroppo - ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri, intervenuto con un messaggio -  mi impedisce di partecipare di persona a questa iniziativa. Cibus è un esempio della resilienza e della capacità di ripartire, essendo stata tra le prime manifestazioni fieristiche a svolgersi in presenza lo scorso anno, dopo la fase più acuta dell’emergenza sanitaria globale».

«Siamo pienamente consapevoli - ha continuato Di Maio - che le prossime saranno settimane complesse da gestire. Voglio rassicurarvi in merito al fatto che la Farnesina continuerà a lavorare con la medesima, accresciuta intensità che ci ha consentito, nell’ultimo biennio, di sostenere e promuovere il Made in Italy. Nei giorni scorsi, abbiamo avviato una riflessione insieme al ministero delle Finanze e ministero dello Sviluppo economico per potenziare il nostro sostegno alle filiere più esposte alle tensioni con la Russia».

Aumenti dei prezzi di materie prime e gas

«La guerra in Ucraina - ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, che detiene il 50% di Cibus - sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e di materie prime fondamentali, come il grano, il mais e il girasole e la situazione logistica non migliora la situazione. Con il blocco dal Mar Nero, infatti, l'unico trasporto possibile è quello via terra e via ferro ma l'Ungheria, proprio in questi giorni, sta rendendo molto difficile se non impossibile il trasporto dei cereali, provocando un reale rischio di approvvigionamento per il nostro Paese».

La domanda di agroalimentare italiano nel mondo è, comunque, sempre stata in crescita: secondo i dati di Federalimentare, elaborati su base Istat, da gennaio a novembre 2021 l’export agroalimentare è aumentato del 14,3% negli Usa, del 32,7% in Cina , del 30,7%, in Corea del Sud, del 50,5% Cile, del 21,2% in Sud Africa, del +21,4% Polonia, del  19,6% in Spagna, del 6,7% in Germania e del 7,1% in Francia.

Sostenibilità e innovazione in primo piano              

A Cibus 2022 l’attenzione alla sostenibilità sarà intesa in tutti i suoi molteplici aspetti: ambientale, economica e sociale. Protagonisti di Cibus anche i prodotti Ig italiani ed internazionali per la promozione e la valorizzazione dei territori d’origine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali e un’area start up con realtà italiane ed estere come incubatore di proposte innovative. Non mancherà, poi, la valorizzazione delle buone pratiche dell’industria agroalimentare per innescare una reazione a catena positiva lungo tutta la filiera.

Il “Patto per l’export”

Manlio Di Stefano, sottosegretario del ministero degli Affari Esteri, ha ricordato come il suo dicastero sia «impegnato nel sostegno all’export italiano, grazie al “Patto per l’export”. Ricordiamo che l’Italia vanta un primato mondiale sulle produzioni biologiche, il record per le produzioni agroalimentari a denominazione d’origine, e una varietà produttiva unica. Per quanto riguarda la crisi russo-ucraina stiamo attivando dei giri di tavolo per sostenere le imprese esportatrici, per eventualmente riprogrammare su altri mercati le perdite sui mercati russo e ucraini, per esplorare risposte compensative».

Secondo Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma: «Il made in Italy durante il Covid ha mostrato tutta la sua flessibile resilienza quindi si candida, anche in questa delicata fase, a fornire “creativamente” la distribuzione mondiale. Migliaia di buyer verranno a Cibus con questo spirito: capire con i loro fornitori chiave come gestire l’emergenza e, auspicabilmente, uscirne«.

La rivalità tra Parma e Milano nel settore fieristico del food

Sull’antagonismo tra le fiere di Parma e Milano nel comparto del food Vacondio ha sottolineato la necessità di «una forma di collaborazione in questo momento decisivo per mettere insieme le forze e le professionalità, dando delle risposte ai nostri associati. Non nascondo infatti che dentro Federalimentare il problema esiste perché il costo, avendo due fiere non sincronizzate e in concorrenza, è un elemento di disturbo. Quindi mi auspico questa collaborazione». L’obiettivo è quello di arrivare a una partnership nel settore degli eventi fieristici dedicati all'alimentare.

Cibus 2022, l’agroalimentare tra guerra in Ucraina e caro costi - Ultima modifica: 2022-03-09T19:51:12+01:00 da Francesca Baccino

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