Fondo unico Pac, si allarga il fronte del “no”

Fondo Unico Pac
Italia, Francia, Spagna e Austria contrarie all'integrazione della futura Politica agricola comune post 2027 ad altri programmi

La Pac deve restare indipendente e dotata di finanziamenti all'altezza delle sfide. A Bruxelles si allarga il fronte di chi dice "no" all'idea che la futura Politica agricola comune post 2027 possa essere integrata ad altri programmi in un fondo unico Pac nel prossimo Bilancio Ue a lungo termine. Il fronte di questi Paesi membri è tornato a farsi sentire in occasione della riunione dei ministri dell'Agricoltura dei 27, chiedendo anche risorse adeguate ad affrontare le sfide del comparto, dalle guerre commerciali con Stati Uniti e Cina alla futura adesione di un mercato agricolo imponente come quello dell'Ucraina.

Da Roma a Parigi e Madrid, passando per Vienna e Lussemburgo: al Consiglio Ue Agrifish le capitali hanno fatto scudo per bocciare sul nascere l'approccio di Bruxelles che vuole accorpare in un unico piano nazionale gli oltre 500 programmi che fanno parte dell'attuale bilancio, dalla politica di coesione ai fondi per l'agricoltura e la difesa. Il modello sarebbe quello del Recovery Fund che aiutò l'economia europea a risollevarsi dall'impatto della pandemia, legando in maniera indissolubile le risorse alle riforme. Ma il dibattito è più che mai aperto.

No a frammentazioni nazionali

Un bilancio forte e indipendente per la nuova Pac post 2027 è stato evocato dal sottosegretario di stato all'Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra, nel corso del suo intervento. Sulla stessa linea il responsabile agricolo della Spagna, Luis Planas Puchades, secondo cui la Pac dovrà mantenere «personalità propria e una buona dotazione finanziaria e dovrà mantenere il proprio carattere di politica comune», come emerso anche nelle parole della francese Annie Genevard. Il timore - condiviso anche tra gli omologhi di Austria, Lussemburgo e Grecia - è che frammentare in 27 politiche nazionali la prossima Pac possa contribuire a farle perdere la dimensione di politica comune identitaria, indebolendo anche l'autonomia strategica dell'Ue.

Un'ipotesi scoraggiata come "un colpo mortale al futuro dell'agricoltura europea" anche da Coldiretti e Filiera Italia, che chiedono di salvaguardare l'autonomia dei fondi agricoli. L'unica grande capitale a non pronunciarsi sul Fondo unico Pac resta, a questo punto, Berlino.

L'incognita sulle risorse

Per la proposta sul prossimo quadro finanziario pluriennale (2028-2034) bisognerà aspettare l'estate ma tra i governi già è netta la convergenza sull'importanza di mantenere la struttura a due pilastri dell'attuale Pac, tra pagamenti diretti e sviluppo rurale, ha sintetizzato dal ministro polacco Czesław Siekierski al termine della riunione. Una diffidenza al cambiamento promosso da Bruxelles a cui il commissario Ue per l'agricoltura, Christophe Hansen, per ora non sembra dar peso.

«Sono convinto che possiamo contrare sul vostro sostegno su bilancio forte e adeguato» per la futura Pac, ha osservato al termine della riunione, senza menzionare le preoccupazioni emerse. Prossime, invece, le novità nel settore del vino. Hansen, nel corso della riunione ha annunciato che la Commissione, prima del weekend, presenterà il pacchetto di misure per fornire una risposta immediata alle istanze del comparto.

Fondo unico Pac, si allarga il fronte del “no” - Ultima modifica: 2025-03-25T09:43:08+01:00 da Redazione Terra e Vita

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