Durante la riunione del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi (Paff), i Paesi membri dell’Ue hanno espresso voto favorevole unanime alla richiesta presentata dal Ministero della Salute italiano di togliere le restrizioni per la Psa negli allevamenti suinicoli presenti nelle province lombarde di Lodi e Pavia e in quelle piemontesi di Novara e Alessandria in considerazione della positiva chiusura dei focolai registrati nel 2024. Sono circa 300 gli allevamenti suinicoli che si trovano nelle aree finora soggette a restrizioni alla movimentazione degli animali.
Nel dettaglio, la zona 3, quella con restrizioni totali, viene completamente rimossa; 109 Comuni vengono classificati in zona 2, 57 in zona 1, mentre 72 Comuni precedentemente inclusi nelle zone di restrizione passano a territorio libero.
Lollobrigida: grazie al lavoro di Masaf e Minsal
«Il ritorno all'operatività degli allevamenti suinicoli lombardi e piemontesi è la dimostrazione che il lavoro fatto dal ministero dell'Agricoltura e dal ministero della Salute, insieme alla struttura commissariale, porta a buoni risultati. L'Italia è una nazione esportatrice e la rimozione dei vincoli da parte dell'Ue dà buone prospettive alla nostra industria agroalimentare – ha commentato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida –. Siamo al fianco dell'Italia che produce e questo risultato lo dimostra. Complimenti per il lavoro svolto al commissario Giovanni Filippini e al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato».
Beduschi: bene ma c'è ancora da lavorare
«Siamo molto soddisfatti perché la peste suina africana rappresentava un grosso problema soprattutto per le province di Pavia e di Lodi che sono state fortemente marginalizzate dal punto di vista commerciale. La battaglia non è finita, ma siamo fiduciosi. Questo è un passo che rende onore al lavoro fatto da tutti» ha commentato l'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi.
«Le restrizioni hanno determinato anche un depauperamento del numero di allevamenti e grande sofferenza. Finalmente – ha aggiunto Beduschi – è stato riconosciuto il grande lavoro che abbiamo svolto con la veterinaria regionale, con l'aiuto del commissario Filippini e del ministro Lollobrigida che ci ha dato una mano. Sicuramente le risorse impiegate, l'attività di contenimento sui cinghiali e la bio-sicurezza applicata hanno determinato una rapida soluzione di un quadro che sembrava molto preoccupante ma che ora volge al meglio».












