Girasole attore protagonista delle rotazioni più razionali

BIO CONVIENE Un mercato in espansione, una tecnica colturale sempre più evoluta

L’alto valore del suo olio nel mercato del biologico lo rendono indispensabile per l’equilibrio tecnico ed economico delle aziende

Sarchiare per emanciparsi dall’insostenibile dipendenza dai mezzi tecnici.

Salvaguardare l’ambiente, la coesione sociale e il reddito aziendale facendo affidamento sul libero pensiero, ovvero sulla propria competenza tecnica.

A dispetto di chi diffama l’agricoltura biologica accusandola di arretratezza, è invece proprio in questo modello produttivo che si realizza la più solida esperienza di illuminismo agricolo.

Precision farming ante litteram

Nel ’700, secolo dei lumi, mentre Voltaire ispirandosi ai principi di uguaglianza, giustizia e tolleranza innescava la rivoluzione antropocentrica della politica e del diritto, Jethro Tull, agronomo e inventore inglese, ispiratore suo malgrado dell’omonima band di progressive rock degli anni ’70, rivoluzionava l’agricoltura europea con l’invenzione della semina meccanica e della sarchiatura. Prima storica applicazione, in assoluto, dei principi della precision farming. Un invito alla razionalità implementato e sviluppato fino ai giorni nostri soprattutto sui seminativi biologici.

E a proposito di lumi e di raziocinio, niente è meglio del girasole, sempre più regina delle colture sarchiate, per portare un po’ di luce nelle rotazioni agricole.

Michele Galazzo, Agricola Grains

«Questa coltura a ciclo primaverile estivo – spiega Michele Galazzo, responsabile tecnico di Agricola Grains – caratterizzata dall’elevata attitudine a produrre anche su terreni marginali, veniva utilizzata in passato per superare situazioni critiche all’interno dell’agro-ecosistema, riuscendo a produrre anche con discrete limitazioni nutrizionali ed idriche». «Oggi però – constata Galazzo –, con l’evoluzione della tecnica di produzione e degli stili alimentari, il suo destino è decisamente cambiato. Il girasole si presta infatti ad un ruolo non più marginale, ma da protagonista all’interno di razionali rotazioni grazie alle attitudini agronomiche e alla posizione commerciale di rilievo, che la colloca come coltura da rinnovo nel programma annuale di produzione dell’azienda agricola».

Concimazione e difesa

La domanda attribuisce infatti un alto valore all’olio e al panello ottenuti dalla lavorazione del seme di questa composita. Una rivalutazione che riguarda soprattutto i mercati caratterizzati da una più alta tensione sociale e ambientale come quelli del biologico, poco disposti a cedere alle lusinghe della soia ogm o di colture discusse come la palma da olio.

E il lato dell’offerta può trarre giovamento dall’ottimizzazione della tecnica di coltivazione messa a punto anche grazie alle prove che Agricola Grains, azienda di riferimento per il ritiro e la trasformazione delle derrate bio italiane, svolge nella propria azienda sperimentale. «Nel sistema biologico – continua Galazzo – il girasole beneficia di un’importante concimazione di fondo con prodotti organici ammessi. Occorre poi garantire un’ulteriore distribuzione di elementi nutritivi in fase di sarchiatura/rincalzatura con la concimazione di copertura».

L’adattabilità di questa coltura al bio è garantita anche dalla ridotta sensibilità ad eventuali attacchi di insetti specifici e di malattie fungine. «La nota dolente – ammette Galazzo – deriva dalle difficoltà riscontrate in alcune aree specifiche nel contrastare la fauna selvatica e in particolare i volatili granivori nella primissima fase cotiledonare e in alcuni casi, anche se in maniera meno importante, in prossimità della raccolta».

Una problematica sentita anche nel convenzionale. «Una soluzione per il bio arriva dall’applicazione di repellenti naturali che limitano danni e fallanze».

La regina delle sarchiate

La gestione delle malerbe è uno degli ambiti che stimola maggiormente le competenze tecniche dei produttori bio. «Va compiuta innanzitutto con adeguate rotazioni che mantengano il terreno sempre coperto tramite cover crop e sovescio. In fase di impianto può essere utile ripetere interventi di falsa semina. Poi, adottando le giuste distanze di semina tra le righe, entra in ballo il cosiddetto diserbo meccanico».

Il girasole è infatti l’ambito dove si possono esprimere al meglio vari attrezzi, dal semplice strigliatore, a rotosarck e rollstar per la rincalzatura dalle prime foglie vere, a rincalzatori con frese multiple da utilizzare in caso di infestazioni avanzate su interfile da 45 a 75 cm, fino alla classica sarchiatrice. Si tratta dello strumento più importante per questo tipo di colture. Il suo utilizzo assicura vantaggi multipli: distrugge meccanicamente le erbe infestanti, favorisce la circolazione dell’aria nel terreno, agevola nei climi freddi la penetrazione nel terreno del calore solare o, al contrario, riduce l’evaporazione dell’acqua, interrompendo la capillarità del terreno, per trattenere l’umidità. In più, utilizzato in combinazione con lo spandiconcime, assicura un miglior interramento e anzi, il suo utilizzo vale come e più di una concimazione, consentendo al girasole di svolgere in pieno la sua funzione di coltura da rinnovo, assicurando vantaggi agronomici per tutte le colture cerealicole e proteiche poste in successione. «Anche per questo – conclude Galazzo – l’interesse per questa oleaginosa è cresciuto negli ultimi anni in modo esponenziale, sostenuto anche dal lavoro di promozione e di sviluppo tecnico commerciale di Agricola Grains, a testimonianza del suo ruolo di forte supporto per il settore dell’agricoltura biologica, attraverso l’assistenza per i produttori e la lavorazione di colture industriali come il girasole, la soia e la colza».

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La filiera vince

«Puntare sulla filiera e su contratti che consentano di conoscere il prezzo e le condizioni di vendita prima di eventuali soprese alla raccolta». Secondo Andrea Del Gatto, ricercatore del Crea CI di Osimo (An) è una necessità per il girasole. Le quotazioni altalenanti nel mercato del convenzionale degli ultimi anni sono infatti determinate dall’emotività con cui si fanno scelte di semina solo in base al prezzo di qualche mese prima. Una considerazione a cui non sfugge questo 2022 funestato dagli effetti della crisi ucraina. «Rinunciare - conferma Stefano Serra di Igs - alla sicurezza di contratti di filiera per inseguire l’impennata del prezzo di questi mesi può risultate una scelta azzardata». Gli analisti non sono infatti d’accordo nel valutare l’impatto della guerra su questo mercato. E le notizie che arrivano da Kiev stanno già inducendo un effetto di “normalizzazione” sulle quotazioni del mercato convenzionale.

Girasole attore protagonista delle rotazioni più razionali - Ultima modifica: 2022-05-24T03:37:20+02:00 da Lorenzo Tosi

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