San Marino, la Repubblica più antica e piccola al mondo (61 km2), non è solo turismo e finanza da prima pagina, ma anche molto altro.
Pur nella consapevolezza che si tratti di una micro realtà (superficie agricola utilizzata di circa 2.600 ettari), l’agricoltura e la produzione alimentare di questo Stato, hanno trovato la strada per eccellere intraprendendo le strade della qualità, della certificazione e della tracciabilità.
Le coltivazioni principali della Repubblica di San Marino sono l’uva da vino, l’olivo, i cereali, la frutta, i tartufi, le colture foraggiere, le colture portaseme, la leguminose da granella, gli ortaggi.
Riqualificazione del territorio
![](https://terraevita.edagricole.it/wp-content/uploads/sites/11/2018/12/Selleri_biologico_RSM_1_2019-fig.-3-Michelotti-300x233.jpg)
La svolta verso il biologico, che sa dell’epocale, l’ha illustrata il Segretario di Stato (in Italia sarebbe il Ministro) all’Agricoltura, Territorio e Turismo Augusto Michelotti, il quale ha dichiarato che il Governo della piccola Repubblica incastonata tra la Romagna e le Marche ha deliberato di «avviare il processo di far diventare San Marino il primo Stato al mondo interamente bio».
L’obiettivo finale dichiarato da Michelotti è quello di riqualificare il territorio guardando a un futuro dove il turismo di qualità sia basato su natura e gastronomia locale.
Provvedimenti e incentivi
Questo scenario porterà all’emanazione di una serie di provvedimenti e incentivi statali (San Marino è fuori dalla Ue e non può godere di questi contributi) allo scopo di «sviluppare iniziative di bio-turismo che facciano leva sulla trasformazione della Repubblica di San Marino in Stato biologico, in sinergia con il progetto San Marino 2030».
Lo scopo è quello di promuovere il consumo delle produzioni biologiche locali nella ristorazione collettiva e nelle strutture alimentari di San Marino (mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, ristoranti, negozi, ecc.) e di supportare le realtà commerciali e più specificamente la piattaforma di promozione delle produzioni locali (Consorzio Terre di San Marino) per valorizzare e commercializzare i prodotti bio nell’Unione Europea e a livello internazionale. Naturalmente per attuare il cambiamento e il passaggio al biologico è necessario investire sulle infrastrutture necessarie.
L’articolo completo sarà pubblicato sul n. 1-2019 di Terra e Vita