Via libera alla soia a triplice
resistenza agli erbicidi.
La Commissione europea ha infatti autorizzato l'immissione in commercio di alimenti, ingredienti alimentari e mangimi contenenti soia “Mon 87708 x Mon 89788 x A5547-127”.
Si tratta di un ogm (organismo geneticamente modificato) ottenuto attraverso le ormai consolidate, almeno fuori Europa, tecnologie di transgenesi, capace di abbinare la resistenza a tre diversi erbicidi: glifosate, glufosinato ammonio e dicamba.
La strategia di abbinare tre diverse resistenze punta a scongiurare lo sviluppo di superinfestanti, abbassando il possibile rischio ambientale di queste colture.
La domanda di Monsanto nel 2016
La richiesta di autorizzazione per l’ingresso nel mercato Ue di questa soia è stata presentata da Monsanto, a norma degli articoli 5 e 17 del Reg (CE) n. 1829/2003 lo scorso ottobre 2016.
Bruxelles ricorda che la nuova soia è stata sottoposta a una procedura di autorizzazione completa, inclusa una valutazione scientifica favorevole da parte dell'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa – decisione pubblicata il 5 luglio 2019). Tutti gli Stati membri – comunica la Commissione - avevano il diritto di esprimere la loro opinione in seno al comitato permanente riunito lo scorso 9 dicembre 2019 e successivamente al comitato di appello del 3 gennaio 2020.
Etichettatura e tracciabilità obbligatorie per la nuova soia
Considerato l'esito del processo, la Commissione europea ha proceduto («come dovere di legge») con l'autorizzazione, valida per 10 anni. Tutti i prodotti ottenuti da questa soia geneticamente modificata saranno soggetti alle rigide norme dell'Ue in materia di etichettatura e tracciabilità. L’Europarlamento, con risoluzione dello scorso 14 maggio 2020, ha contestato le modalità con cui si è arrivati a questa approvazione. La forte contrarietà di questo organismo legislativo comunitario è testimoniata dall’elevato numero di risoluzioni (ben 36 nel corso dell'ottava legislatura) adottate contro l'immissione in commercio o la coltivazione di Ogm in Europa.
Soia ogm, coltivazione vietata
Al proposito si ricorda che l’autorizzazione della soia “Mon 87708 x Mon 89788 x A5547-127” è solo per l’importazione e commercializzazione, non per la coltivazione.
Si aggiunge quindi alla lunga lista di varietà innovative che non possono essere coltivate sul vecchio continente, con grosso danno economico non solo per i produttori europei, ma anche per le piccole industrie sementiere che operano solo su questo teatro commerciale.
Dietro l’angolo: le Nbt
Dietro l’angolo ci sono infatti nuove biotecnologie più performanti e precise come genome editing e cisgenesi (Nbt, new breeding techiniques).
Nel corso del recente evento Biotech Week 2020, promosso dall’associazione Cibo per la mente Alberto Lipparini, presidente di Assosementi ha assicurato che «Le potenzialità nelle New Breeding Techniques sono estremamente elevate, eppure gli agricoltori europei non possono accedervi a causa di una normativa europea che erroneamente assimila agli ogm i prodotti ottenuti attraverso queste tecniche».
«Il risultato è che, secondo una recente indagine condotta da ESA-Euroseeds il 40% delle aziende che investono in ricerca hanno bloccato i loro programmi di innovazione, proprio a causa di questa incertezza. A essere coinvolte sono soprattutto le piccole e medie imprese, che formano la base del comparto nel nostro Paese: il rischio è che i nostri agricoltori perdano un treno importante in termini di competitività».