Girando per le campagne tra Lugo, Fusignano, Alfonsine e Voltana, si scorgono interi appezzamenti completamente sommersi dall'acqua e altri risparmiati dall'inondazione. Frutteti e vigneti sono salvi, ma nelle parcelle destinate ai seminativi c'è il problema dell'irrigaizone. Lo spiega bene Massimo Vassura, 53 anni, imprenditore agricolo e contoterzista titolare della Cicognani Srl di Alfonsine, 500 ettari tra pomodoro da industria, patate e cipolle, bietole da seme, vigneto e grano, alcuni dei quali completamente compromessi per essere stati sommersi dall'acqua e altri in cui la produzione sarà scarsissima o nulla per l'impossibilità di entrare con il trattore nei campi impregnati d'acqua per eseguire i trattamenti contro la peronospora. Ma c'è anche un paradosso: quello dell'impossibilità di irrigare.
«Ho dei terreni dove in questi giorni avrei dovuto trapiantare pomodoro da industria – spiega – ma non posso farlo perché il consorzio di bonifica è impegnato a far defluire le acque verso il mare e non può aprire l'irrigazione. E senza acqua le piantine muoiono nel giro di qualche ora. Un danno che si aggiunge a quelli provocati dall'alluvione e rende impossibile ora fare una stima esatta di quanto mi costerà questo disastro. Ho già perso 16 ettari di pomodoro da industria finiti sott'acqua e ne ho altri 40 dove non potrò trapiantare, almeno per ora».
Per il pomodoro da industria c'è ancora qualche settimana di tempo per i trampianti, quindi se l'emergenza dovesse finire potrebbe aprirsi una finestra.
«E nei cinque ettari di vigneto ho un metro e mezzo d'acqua – conclude Vassura – di certo le piante bene non stanno ma i danni completi si vedranno solo l'anno prossimo».
Edagricole sostiene l'iniziativa di raccolta fondi
per l'Emilia-Romagna alluvionata.
L'Iban per la donazione, intestato a “Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna” è il seguente:
IT69G0200802435000104428964
La causale da indicare è “Alluvione Emilia-Romagna"