Alluvione, verso il Consiglio dei ministri. Le richieste delle Organizzazioni agricole

All’ordine del giorno: un decreto-legge con i primi stanziamenti per la popolazione dell’Emilia-Romagna. I presidenti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri chiedono al governo «Una nuova politica sulla gestione dei corsi d’acqua, una legislazione d’emergenza e un commissario, un monitoraggio danni nel medio-lungo periodo, ristori tempestivi e adeguati»

L’Emilia-Romagna lotta contro l'alluvione. Permane l'allerta rossa per la Regione, monitorata da esondazioni, piogge, frane. E al dato atroce delle 14 vittime e dei 26mila sfollati (-10mila nelle ultime 24 ore) si aggiunge quello di numerose famiglie isolate, in condizioni di assoluto disagio, alcune senza acqua e luce. Come comunicato dalla Regione Emilia-Romagna sono «43 i comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 comuni».

Agricoltura in ginocchio

Secondo un primo monitoraggio della Coldiretti, l’alluvione ha devastato oltre 5mila aziende agricole - con la perdita dell'intero raccolto cerealicolo - e numerosi allevamenti con migliaia di animali morti annegati. Nelle aree colpite sono a rischio almeno 50mila posti di lavoro tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione.

Confagricoltura Emilia-Romagna riporta almeno 10 milioni di piante da frutto da estirpare - in particolare peschi e kiwi i più sensibili al ristagno idrico, ma anche albicocchi - lungo l’arteria sommersa d’acqua che lega Bologna a Rimini, fino a sfiorare in parte il territorio ferrarese.


Edagricole sostiene l'iniziativa di raccolta fondi
per l'Emilia-Romagna alluvionata. 

L'Iban per la donazione, intestato a “Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell'Emilia Romagna” è il seguente:

IT69G0200802435000104428964

La causale da indicare è “Alluvione Emilia-Romagna"


Alluvione, attese le prime misure del governo: occhi puntati al Cdm

Occhi puntati quindi al Consiglio dei ministri convocato alle ore 11 di martedì 23 maggio che, come comunicato da una nota di Palazzo Chigi, «sarà dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi alla grave alluvione che ha colpito le popolazioni dell’Emilia-Romagna, e di alcune zone delle Marche e della Toscana. Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo».

«Il Cdm determinerà le prime misure per le popolazioni colpite dall’alluvione - ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida -. Sarà il frutto di un confronto attento con le Regioni e le rappresentanze di categoria».

Le richieste delle Organizzazioni professionali agricole

Prandini, Coldiretti: «Tempestività, certezze e un commissario»

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Ettore Prandini

«Alle istituzioni chiediamo tempestività e certezze, a partire dalla nomina di un commissario alla ricostruzione per dare le risposte dovute ai nostri imprenditori danneggiati dall’alluvione che chiedono di poter programmare la ripresa, bypassando la burocrazia che troppo spesso crea lo stallo sulla realizzazione delle opere necessarie per il ritorno alla normalità». È la richiesta del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che incalza: «I ristori alle imprese danneggiate dovranno essere fatti nella misura più alta possibile e il primo passo sarà la quantificazione dei danni. A quelli immediati dobbiamo aggiungere quelli strutturali e quelli legati alla mancata produzione».

«Una nuova politica sulla gestione dei corsi d’acqua e limitare la cementificazione»

Nel caso dei frutteti, ad esempio, occorreranno almeno quattro anni per un ritorno alla normalità dall’espianto al recupero produttivo e ciò andrà tenuto in considerazione, così come i danni lungo l’intera filiera agroalimentare. Indispensabile anche il ripristino della viabilità nelle campagne e una nuova politica sulla gestione dei corsi d’acqua.

Oggi parliamo di Romagna ma non dimentichiamo cosa è accaduto nelle Marche, a Ischia, in Liguria, anche a causa della mancanza di manutenzione E occorre intervenire anche rispetto al problema del consumo di terreno. Da anni  conclude Prandini - è depositata in Senato una proposta di legge per limitare la cementificazione e avere una gestione del territorio diversa rispetto al passato. Prima di consumare altro suolo si recuperi quello non utilizzato».

Fini, Cia: «Una legislazione d’emergenza come per il terremoto del 2012»

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Cristiano Fini.

«La situazione in Emilia-Romagna è più che emergenziale. Per questo serve una legislazione d’emergenza come per il terremoto del 2012 - afferma il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini -. Le esondazioni hanno letteralmente liquefatto i terreni, già pregni d’acqua, con danni incalcolabili alle colture, in primis frutteti, e poi a serre, stalle, edifici civili e rurali, macchinari e infrastrutture, con 200 strade chiuse soprattutto nelle aree interne a causa di frane e smottamenti».

«Sì a un fondo specifico per la ricostruzione»

Quindi, ha evidenziato Fini, «occorre agire in fretta. Speriamo che il Consiglio dei ministri previsto per domani dia risposte concrete ed efficaci: non solo la sospensione degni oneri fiscali, contributivi e previdenziali ma un decreto-legge speciale con stanziamenti importanti a famiglie e imprese. Ora bisogna unire le forze, pensare a un commissario e a un fondo specifico per la ricostruzione, così da garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di ripartire al più presto, con strumenti di intervento straordinari per assicurare il salvataggio e la continuità delle filiere produttive del territorio, a partire da quelle agricole locali».

Giansanti, Confagricoltura: «Avviare monitoraggio danni nel medio-lungo periodo»

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Massimiliano Giansanti

«I danni all’agricoltura sono incalcolabili. Si potrebbe arrivare a 50.000 euro l’ettaro per i frutteti. A tale riguardo – precisa il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – sarebbe utile avviare, già da oggi, un monitoraggio che, nel medio-lungo periodo permetta di considerare anche i danni subiti dai singoli settori a causa di ulteriori problematiche derivanti da fitopatie, impossibilità di trattamento, riduzione dei foraggi destinati alla zootecnia, ecc».

«Abbiamo proposto la mobilitazione del fondo di emergenza dell’Unione europea»

Giansanti annuncia che Confagricoltura ha proposto «la mobilitazione del fondo di emergenza dell’Unione europea. Siamo a disposizione per collaborare alla definizione di una strategia nazionale che permetta, a breve e a lungo termine di proteggere e preparare l’agricoltura alla gestione di questa, ormai ineluttabile, sfida climatica».

Battista, Copagri: «Stato di calamità naturale per l’Emilia-Romagna»

copagri
Tommaso Battista

«Lo Stato di calamità naturale per l’Emilia-Romagna alluvionata, che con ogni probabilità sarà dichiarato dal Cdm previsto per domani, martedì 23 maggio, è un passaggio necessario e propedeutico a tutta una serie di impegni e di incombenze con i quali si aiuterà la ripresa di un territorio di fondamentale importanza per l’economia e per l’agroalimentare del Paese - afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista -. Provvedimento ancora più importante, in quanto arriva a seguito del rinvio di tutte scadenze fiscali e contributive, nonché delle rate dei mutui per le popolazioni colpite, richiesta ripetutamente avanzata dalla Copagri fin dalle prime ore successive al disastro e ribadito nel vertice d’urgenza svoltosi nei giorni scorsi alla Protezione civile».

«I 20 milioni di euro che saranno stanziati dal governo siano solo i primi»

«Bisognerà attendere ancora qualche tempo per fare una analisi più approfondita dei danni nei campi, che ammontano già a diverse centinaia di milioni di euro. In ogni caso il rischio di superare considerevolmente il miliardo di euro di danni è davvero molto elevato.

Il nostro auspicio, quindi - conclude Battista - è che i 20 milioni di euro che saranno stanziati dal governo per i primi interventi di soccorso siano solo i primi e servano solo a tamponare le urgenze da coprire nell’immediato».

Alluvione, verso il Consiglio dei ministri. Le richieste delle Organizzazioni agricole - Ultima modifica: 2023-05-22T17:36:53+02:00 da Laura Saggio

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