Anbi e Coldiretti danno il via ai primi 223 progetti del Piano Laghetti

In occasione dell'Assemblea nazionale Anbi del 6 luglio è stato rilanciato il progetto per la realizzazione di nuovi piccoli invasi sul territorio. I progetti già cantierabili permetteranno di incrementare di oltre il 60% l’attuale capacità complessiva dei 114 serbatoi esistenti

Sono 223 i progetti definitivi ed esecutivi, cioè immediatamente cantierabili, approntati da Anbi e Coldiretti nell’ambito del Piano Laghetti, che punta a realizzare 10mila invasi medio-piccoli e multifunzionali  entro il 2030, in zone collinari e di pianura.

Grazie ai nuovi bacini verrà incrementata di oltre il 60% l’attuale capacità complessiva dei 114 serbatoi esistenti e pari a poco più di 1 miliardo di metri cubi, contribuendo ad aumentare, in maniera significativa, la percentuale dell’11% di quantità di pioggia attualmente trattenuta al suolo.

L’Assemblea nazionale dell’Anbi del 6 luglio scorso è stata l’occasione per i lancio di questa importante iniziativa.

Necessarie 16.300 nuove unità lavorative

La realizzazione dei primi 223 laghetti comporterà nuova occupazione stimata in circa 16.300  unità lavorative e un incremento di quasi 435mila ettari nelle superfici irrigabili in tutta Italia, nel solco dell’incremento dall’autosufficienza alimentare, indicato come primario obbiettivo strategico per il Paese.

Il maggior numero di attuali progetti interessa l’Emilia Romagna (40), seguita  da Toscana e Veneto come evidenziato dall’emergenza idrica in atto. Per quanto riguarda il CentroSud è la Calabria a vantare il maggior numero di progetti sul tappeto.

Un investimento di 3,2 miliardi di euro

L’investimento previsto per questa prima tranche del Piano Laghetti è quantificato in 3.252.946.916 di euro.

A corollario degli invasi, perseguendo  l’altro e determinante obbiettivo strategico dell’autosufficienza energetica, dovranno essere realizzati 337 impianti fotovoltaici galleggianti (potranno occupare fino al 30% della superficie lacustre)  e 76 impianti idroelettrici, capaci di produrre complessivamente oltre 7 milioni di megawattora all’anno.

Intervento non più derogabile

Francesco Vincenzi: «UNA SFIDA DI FUTURO PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI»

«Quella attuale è la sesta emergenza siccità nei recenti 20 anni e ha già provocato danni per circa 2 miliardi all’agricoltura – precisa Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) - Servono investimenti infrastrutturali e il Piano Laghetti è una scelta di futuro».

 

Ettore Prandini: «UNA RISPOSTA CONCRETA ALLA SINDROME NIMBY PER I GRANDI BACINI»

Uscire dallo logica dell’emergenza

«L’Italia – aggiunge Ettore Prandini, presidente Coldiretti – è al terz’ultimo posto in Europa per investimenti nel settore idrico. Serve programmazione per uscire dalla logica dell’emergenza ed un piano di laghetti diffusi e con funzioni anche  ambientali è la soluzione all’impossibilità di realizzare grandi invasi come è stato negli anni scorsi per il Sud Italia».

Soluzioni a servizio del Paese

Massimo Gargano: «PER L’EMERGENZA SERVE UNA STRUTTURA COMMISSARIALE»

«Se il Governo ha la reale volontà di realizzare almeno 20 grandi interventi infrastrutturali per il settore idrico entro il 2024, non potrà prescindere dalle progettazioni, in avanzato iter procedurale, redatte dai Consorzi di bonifica ed irrigazione. È un parco di soluzioni, che mettiamo a servizio del Paese» conclude Massimo Gargano, direttore Generale di Anbi.

 

Un commissario per l’emergenza idrica

Anbi ribadisce, infine, la richiesta di una struttura commissariale, che abbia l’autorità per gestire la fase dell’emergenza idrica, ricercando, nel rispetto delle normative, la compatibilità fra i diversi interessi economici e territoriali, che gravano sulla risorsa idrica.

Anbi e Coldiretti danno il via ai primi 223 progetti del Piano Laghetti - Ultima modifica: 2022-07-07T16:15:23+02:00 da Alessandro Maresca

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome