Gelate tardive, suona l’allarme per orticole e frutticole

gelate tardive
Solo l’irrigazione antibrina (sia sopra-chioma che sotto-chioma) e i ventilatori, se tempestivamente e opportunamente impiegati, sono in grado di proteggere in modo efficace le colture

In questo periodo, specialmente nelle nottate terse, nella pianura padana sono frequenti le gelate tardive primaverili.

Quando si verificano, i danni possono essere ingenti, fino ad arrivare alla perdita completa della produzione nei casi in cui l’evento sia prolungato. In questa fase le colture più esposte ai danni da gelo nella pianura padana sono le bietole appena emerse, i meloni trapiantati (che fortunatamente nella maggior pare dei casi, risultano però protetti dai tunnel) e le specie frutticole, con particolare riferimento all’albicocco (nella sua fase più suscettibile di allegagione) e pesco, ma anche purtroppo pero, vite e actinidia.

In campagna si continuano ancora a sentire gli echi delle gelate che nelle due passate stagioni, 2020 (soprattutto drupacee) e 2021 (su pero, vite e actinidia) hanno creato gravi danni alle produzioni agricole. Oggi, dopo un inverno particolarmente asciutto, l’allarme suona nuovamente.

La gravità dei danni dipende da diversi fattori

I danni causati sulle diverse colture dalle gelate tardive, oltre che dai valori di temperatura raggiunti, dipendono da altri svariati fattori come la varietà, l’età della pianta, la lignificazione dei tessuti, l’umidità dell’aria durante la gelata fino alla rapidità e la durata dell’abbassamento di temperatura.

Tab. 1 - Valori critici di temperatura relativi ai diversi stadi vegetativi

Fase fenologica Temperatura e danni Melo Pero Pesco Ciliegio Susino Albicocco
Bottoni fiorali T critica -2,5 -2,2 -2,8 -2,8 -2,7 -3
T 10% -2,7 -2,2 -4,1 -2,7 -4 -3,3
T 90% -4,6 -4,4 -9,2 -4,9 -8 -5,6
Inizio fioritura T critica -2 -2 -2 -3 -2,2 -2,8
T 10% -2,3 -2,2 -3,3 -2,8 -2,7 -2,8
T 90% -3,9 -3,9 -5,9 -4,1 -4,9 -5
Piena fioritura T critica -1,8 -1,8 -1,6 -2,2 -2 -2,2
T 10% -2,9 -2,2 -2,7 -2,4 -3,1 -2,9
T 90% -4,7 -3,9 -4,4 -3,9 -5 -5,6
Caduta petali T critica -1,8 -1,6 -1,5 -1,8 -1,5 -0,8
T 10% -2,9 -2,2 -2,7 -2,2 -2,6 -2,6
T 90% -3 -3,9 -4,9 -3,9 -4,3 -4,7
Allegagione T critica -2 -1,6 -1 -1 -1 -0,5
T 10% -2,9 -2,2 -2,4 -2,2 -2,3 -2,6
T 90% -3 -3,9 -4 -3,6 -4,3 -4,4

Nota: T° critica comparsa di danni, T° 10% temperatura che causa una mortalità del 10% di gemme a fiore, fiori o frutticini, T° 90% temperatura che causa una mortalità del 90% di gemme a fiore, fiori o frutticini

 

Prodotti antigelo e fertilizzanti

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Danni da gelo su infiorescenza

Solo l’irrigazione antibrina (sia sopra-chioma che sotto-chioma) e i ventilatori, se tempestivamente e opportunamente impiegati, sono in grado di proteggere in modo efficace le colture dalle gelate tardive. Infatti, tutti i diversi prodotti ad azione “antigelo” presenti in commercio non hanno ancora dimostrato in modo evidente, e supportato da dati scientifici, la loro reale efficacia. I fitormoni a base di gibberelline, se utilizzati entro 24-48 ore dalla gelata possono stimolare la fruttificazione partenocarpica, cioè senza semi. La loro efficacia è però limitata ad alcune varietà di pero quando queste si trovino in uno stadio vegetativo ancora ritardato rispetto la fioritura. Anche la concimazione fogliare può rappresentare un valido supporto per la pianta allorquando si trovi a dover superare le condizioni di sofferenza e l’arresto vegetativo dovuto alle basse temperature. A tale scopo si possono comunque utilizzare fertilizzanti contenenti azoto, aminoacidi o anche estratti di alghe che, in quanto, nella loro formulazione contengono piccole quantità di gibberelline naturali.

Irrigazione antibrina contro le gelate tardive

Per l’irrigazione antibrina classica vengono normalmente impiegati impianti ad aspersione sopra-chioma fissi, con irrigatori a schiaffo, dotati di ugelli con foro del diametro di 3,5-4,5 mm, aventi una portata compresa tra 0,25 e 0,4 l/s, in grado di assicurare 4 e 6 mm /ora (4-6 l/m2). La tecnica consiste nel mantenere in prossimità di 0 °C la temperatura degli organi vegetali, ricoprendoli con uno strato di ghiaccio in continua formazione, fino al termine della gelata. La protezione della coltura è ottenuta dal calore liberato dall’acqua al momento della sua trasformazione in ghiaccio. L’impianto viene avviato quando il termometro a bulbo bagnato misura 0-0,5 °C. e si deve avere l’accortezza di non interrompere l’irrigazione fino a quando la temperatura non raggiunge i 2-3 °C, con un innalzamento progressivo di almeno 1 °C per ora, che corrisponde alla fase in cui il ghiaccio diventa opaco e inizia a distaccarsi dagli organi vegetali.

Il secondo metodo consiste nel bagnare, tramite la micro-irrigazione con impianti a spruzzo sotto-chioma, solo l’interfilare inerbito e non la chioma degli alberi, sfruttando il calore ceduto dall’acqua nella fase di passaggio da liquido a solido per contrastare efficacemente la perdita di calore per irraggiamento dal terreno. Generalmente il miglior rendimento si registra in prossimità del suolo (con un innalzamento della temperatura fino a 5-6 °C, rispetto alla zona non protetta) e decresce con la quota, fino a annullarsi a circa 3,5 - 4 metri di altezza.

I ventilatori

La protezione dalle gelate basata sul rimescolamento dell'aria con ventilatori parte dalla constatazione che durante le gelate per irraggiamento, il raffreddamento dell'aria a contatto con la superficie del suolo e delle piante è più rapido di quello degli strati superiori. Pertanto, la temperatura aumenta allontanandosi dal livello del terreno fino a raggiungere la zona dove si ha l'inversione termica, oltre la quale la temperatura inizia a diminuire.

La capacità dei ventilatori antibrina di aumentare la temperatura nel frutteto dipende da diversi fattori, ma si può calcolare che il risultato massimo ottenibile in termini di innalzamento termico corrisponda alla media tra la temperatura rilevata al suolo e quella dell'aria più calda degli strati soprastanti, spinti in basso dal ventilatore. Se la differenza tra le temperature degli strati che si intende miscelare è uguale o inferiore a 1 °C non conviene nemmeno avviare i ventilatori.

Gelate tardive, suona l’allarme per orticole e frutticole - Ultima modifica: 2022-03-11T15:40:21+01:00 da Sara Vitali

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