GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA fermiamo l’emergenza

22 marzo, una data per riflettere sulla risorsa idrica. Francesco Vincenzi, Presidente Anbi ribadisce che «serve un piano idrico nazionale nel rispetto delle priorità di legge». E Anbi ricorda il “paradosso di Cigliano”. Le proposte di Alessandro Miani, presidente della Sima (Società italiana di medicina ambientale)
Le autorità intervenute a Vercelli

«Di fronte al succedersi di stagioni siccitose è necessario definire un Piano Idrico Nazionale nel rispetto delle priorità indicate dalla sempre più disattesa legge 152: dopo quello potabile, per l’acqua viene l’uso agricolo, cioè la produzione di cibo e poi via via tutti gli altri utilizzi». Lo ha chiesto Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi per la Gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi), nel suo interventi al convegno conclusivo delle celebrazioni per il Centenario della moderna Bonifica. Erano presenti il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, insieme a Gilberto Pichetto Fratin, responsabile del dicastero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, al sottosegretario del Masaf Luigi D’Eramo e al sottosegretario Alessandro Morelli.

Sede dell’evento “da tutto esaurito” è stato il Teatro Civico di Vercelli, nella cui provincia insiste il comune di Cigliano, che Anbi erge a emblema di una Giornata Mondiale dell’Acqua particolarmente complessa nel Nord Italia.

Cigliano è un’enclave ortofrutticola del Canavese in un’area tradizionalmente risicola. Lì sorge un pianoro alto una quarantina di metri, su cui sono coltivati circa 1700 ettari, irrigati grazie all’azione di un elevatore idraulico, che non necessita di energia elettrica, ma che funzione grazie all’aiuto della fisica.

Una storia emblematica

Elevatore idraulico di Cigliano

Era il 1876, quando don Evasio Ferraris convinse gli agricoltori del posto a riunirsi in consorzio irriguo per realizzare un impianto funzionante grazie al principio dei vasi comunicanti. Dal canale d’Ivrea, che corre più alto del piano campagna, viene fatta precipitare l’acqua, che risale in una condotta parallela, dove riceve lo spunto finale per raggiungere la sommità dell’altura, grazie alla propulsione di una turbina azionata solo dalla portata del vicino canale Depretis. Questo efficiente quanto elementare sistema idraulico rischia però oggi di essere pregiudicato dalla diminuita portata del canale adduttore, costringendo gli odierni agricoltori a chiederne l’elettrificazione, pena la crisi del sistema irriguo.

Nasce così “paradosso di Cigliano”, su cui Anbi vuole richiamare l’attenzione, dato dal fatto che la siccità sta mettendo in crisi anche un impianto ad “impatto zero”, pregiudicando la compatibilità fra sostenibilità economica e ambientale.

Nuove sfide per le bonifiche

Il piano laghetti deve ancora trovare la sua piena attuazione

«D’altronde quest’anno - aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – saranno almeno 8mila gli ettari a riso non coltivati per le incertezze sulla disponibilità idrica in un Paese, però, dove annualmente circa 270 miliardi di metri cubi d’acqua terminano inutilizzati in mare. “Piano laghetti” e innovazione irrigua sono le soluzioni indicate dai Consorzi di bonifica e irrigazione per contrastare la crisi climatica. Alla politica chiediamo determinazione per scelte non più rinviabili; per essere pronti a rispondere alle nuove sfide, Anbi ha chiesto aiuto a esperti di 14 Università italiane e insieme abbiamo disegnato i nuovi indirizzi della Bonifica, mettendoli a disposizione del Paese, perché, come insegna il filosofo-sociologo, Edgar Morin, «ciò che non si rigenera, degenera» e noi siamo ancora una volta a disposizione del Paese e pronti ad assumerci le nostre responsabilità nella sfida di futuro costituita dalle azioni di contrasto alle conseguenze dei cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico e siccità».

Troppi sprechi

L'emergenza siccità è sempre più sentita

Ogni italiano consuma in media 245 litri di acqua al giorno: basterebbe ridurre gli sprechi e tagliare del 20% i consumi giornalieri per risparmiare un quantitativo d'acqua pari a 421.000 piscine olimpioniche e contribuire efficacemente all'emergenza siccità, ottenendo in un anno oltre 1 miliardo di metri cubi d'acqua disponibili per usi più utili alla collettività.

Il dato viene reso noto dalla Società italiana di medicina ambientale (Sima) in concomitanza con la Giornata mondiale dell'acqua. «Stiamo sperimentando una siccità record in pieno inverno come mai registrata in passato, con livelli dei fiumi bassissimi in Pianura Padana, dove il Po ha una portata ridotta ad appena il 40% della norma, rapido ritiro dei ghiacciai e penuria di depositi di neve che non bastano nemmeno a ricostituire i livelli del precedente inverno ed aprono drammatiche prospettive di razionamento per la prossima estate» spiegano gli esperti Sima.

Un inverno senza piogge

Alessandro Miani

«Nel nostro pianeta solo il 2,5% dell'acqua è acqua dolce e appena l'1% è pronta da bere - chiarisce il presidente Alessandro Miani -. Gli esperti calcolano in 6 miliardi di euro i danni causati all'agricoltura dalla siccità nel solo 2022, il triplo di quelli prodotti nel 2017 che pure era assurto a paradigma di annata di grave crisi idrica.

Si tratta di cifre enormi soprattutto perché non si è trattata di una siccità estiva ma di un inverno senza piogge e col 50% di neve in meno nelle zone montane. Ma l'assottigliarsi delle risorse idriche dipende anche dall'iper-emungimento dalle nostre falde acquifere e dai cambiamenti climatici frutto delle emissioni antropiche in atmosfera che stanno causando la penuria di precipitazioni nevose e le anomale distribuzioni delle piogge, concentrate in eventi distruttivi con lunghi periodi di assenza».

Moratoria sulle trivellazioni

«Come Sima chiediamo al legislatore e alle istituzioni locali di adottare una moratoria sulle trivellazioni di nuovi pozzi a uso privato e varare misure urgenti per recuperare le tradizionali buone pratiche di riutilizzo delle acque bianche, che possono essere convogliate per usi diversi da quelli alimentari (irrigazione di parchi e giardini urbani, usi sanitari, ecc.), delle acque reflue che dopo essere state depurate possono essere utilizzate in agricoltura,  anche sfruttando nuovi sistemi e tecnologie per irrigazione sottofoglia che consentono un notevole risparmio idrico. Dare avvio a piano nazionale invasi per il recupero delle acque piovane e per contrastare il dissesto idrogeologico in caso di alluvioni».

Energia come “moneta di scambio”

«Al comparto agroalimentare italiano consigliamo di implementare l'agrifotovoltaico a terra per il doppio scopo di ridurre l'evaporazione dell'acqua dei campi e per compensare con l'energia prodotta le perdite economiche derivanti dalla crisi idrica. L'energia potrebbe altresì diventare “moneta di scambio” per acqua con i gestori di grandi invasi e dighe. Importante poi sensibilizzare gli italiani sul risparmio domestico dell'acqua (preferire la doccia al bagno in vasca, usare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, dotare i rubinetti di frangigetto, ecc.) e colmare il gap d'investimento sulla rete idrica nazionale che oggi vede in media perdite oltre al 40% con un investimento procapite di 48 euro all'anno contro i 100 euro spesi nella media Ue» conclude Miani.

GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA fermiamo l’emergenza - Ultima modifica: 2023-03-22T09:30:13+01:00 da Alessandro Maresca

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