Lombardia, la grandine ha colpito duro
Emilia-Romagna, frutta ko
La violenta grandinata che ha colpito la zona di Romagna fra Imola e Castel del Rio ha causato danni ingenti alle coltivazioni della zona. I chicchi sono caduti in particolare sui comuni di Imola, Sesto Imolese, Medicina, Sasso Morelli, Casola Canina e Fontanelice, danneggiando gravemente pesche, nettarine, albicocche, kiwi pere, ma anche cipolle e vigneti. È presto per tracciare un bilancio, ma – fa sapere Coldiretti regionale – i quindici minuti di grandine hanno certamente causato danni per milioni: nella zona di Fontanelice la produzione di pesche, nettarine e albicocche è praticamente azzerata, leggermente meno grave quella dei kiwi perché i frutti ancora coperti da foglie hanno resistito di più.
Molto colpite nella zona a nord della via Emilia anche le cipolle. Una vera calamità in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina alla vendemmia.
Veneto, kiwi e pesche affossati dopo le gelate di aprile
Due tempeste, con vento e grandine, hanno colpito i campi del Veronese, in particolare nella zona di Villafranca, Verona Est e in zone circoscritte della Valpolicella. A farne le spese è stata soprattutto la frutta, in particolare pesche e kiwi, già decimati dalla gelata di inizio aprile.
«Alle 18 c’è stata una prima grandinata secca, con chicchi grossi come noci, Poi, verso le 18.30, altra tempesta, con tanto vento e grandine mista ad acqua – spiega Andrea Foroni agricoltore di Villafranca e presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto -. Quel poco che era sopravvissuto al gelo di aprile è stato colpito a morte, con frutti spaccati o fortemente segnati. Si è salvato chi aveva le reti, che hanno protetto i frutti, ma si tratta di una parte minima di frutticoltori».
Danni anche ai vigneti anche se circoscritti a Negrar e nell’Est Veronese, in particolare a San Martino Buon Albergo e a Moruri. «Dove ha colpito ha picchiato duro, rovinando i chicchi – rimarca Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Verona e Veneto -. Va detto però che si tratta soprattutto di un danno quantitativo, che andrà a ridurre le rese. La qualità non verrà intaccata».
Valle D'Aosta, si valuta la richiesta dello stato di calamità
Grandinata anche sulla Valle d’Aosta nella mattinata di giovedì 8 luglio. Secondo una prima stima effettuata, la forte perturbazione che ha colpito tutta la regione, e in particolare la bassa Valle, ha causato una perdita di produzione che per alcune colture arriva fino al 50%.
«Ci aspettavamo dei forti temporali per la giornata di ieri - spiega Alessio Nicoletta, Presidente di Coldiretti Valle d’Aosta – ma non una grandinata così violenta e atipica: si è trattato di una precipitazione breve ma allo stesso tempo molto intensa, inattesa anche rispetto all’orario in cui si è verificata, causando svariati danni alle coltivazioni».
«Nei prossimi giorni, quando il quadro sarà più chiaro e i danni alle produzioni verranno quantificati, si valuterà se proporre alla Regione di avviare le procedure per richiedere lo stato di calamità», conclude Elio Gasco, Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.