Un intero anno di lavoro distrutto dalla grandine: vigneti, oliveti, frutteti, campi di grano duro e ortaggi sono stati devastati dai grossi chicchi di ghiaccio che si sono abbattuti, nell’area occidentale della provincia di Taranto, su Mottola, San Basilio, Palagianello e Castellaneta, mentre veri e propri nubifragi hanno colpito Castellaneta Marina e altre zone del comprensorio. Come la settimana scorsa era già accaduto nel Foggiano, anche nel Tarantino occidentale le temperature altissime degli scorsi giorni avevano creato le condizioni per quest’ultimo estremo evento climatico.
Nel Tarantino danni ingenti da grandine su viti e olivi
I danni purtroppo sono veramente ingenti, dichiara Pietro De Padova, presidente dell’area Due Mari (Taranto-Brindisi) di Cia Agricoltori Italiani della Puglia.
«Subito ci sono pervenute decine di segnalazioni e, sui nostri social, abbiamo documentato la furia e gli effetti della grandine. Gli effetti della grandinata sono drammaticamente evidenti nei vigneti: buona parte del futuro raccolto è stato strappato dalle viti ed è finito a terra a marcire e seccare. I chicchi di ghiaccio hanno colpito proprio nel periodo più delicato per lo sviluppo dei grappolini di uva, che avrebbe preso pienamente forma nelle prossime settimane.
Pesante è il bilancio anche per gli olivicoltori della zona. Gli olivi sono stati sferzati dalla grandine, con danni rilevanti ai rami che, in molti casi, sono stati spezzati e giacciono a terra».
Distrutti campi di ortaggi, frutta e grano duro
«Sono in corso le verifiche in campo, ma la situazione è davvero drammatica – osserva il direttore di Cia Due Mari, Vito Rubino –. Invitiamo gli imprenditori agricoli a segnalare i danni rivolgendosi alle nostre sedi, in modo da poterci attivare anche presso le istituzioni. Le immagini postate sui social dagli agricoltori sono scioccanti: interi campi di colture orticole sono andati completamente distrutti, la loro produzione totalmente compromessa.
Ettari ed ettari di ortaggi destinati a marcire sul campo, con conseguenze pesantissime: niente reddito per le aziende, azzerate le giornate lavorative previste per i raccolti, una perdita netta stimabile in molti milioni di euro. La violenza del maltempo si è accanita anche sul grano duro, recidendo le spighe già indorate: una parte rilevante del futuro raccolto appare compromessa. La grandine ha letteralmente distrutto le angurie nei campi e causato danni evidenti per le albicocche e altre tipologie di frutta. Gli ultimi giorni di maggio e le prime settimane di giugno rappresentano un periodo molto delicato per l’agricoltura, perché è in questo momento che molte colture affrontano la fase decisiva della loro crescita e maturazione. Con gli sbalzi termici e le pozze d’acqua che si sono formate, temiamo adesso anche lo sviluppo di fitopatologie capaci di aggredire le piante».
Dal grande caldo alle violenti grandinate
Il grande caldo interrotto dall’ondata di maltempo con allagamenti e violente grandinate che negli ultimi giorni hanno colpito a macchia di leopardo la Puglia, con gli episodi più gravi in provincia di Taranto, confermano, per il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, il moltiplicarsi di eventi estremi da cambiamenti climatici che hanno causato all’agricoltura pugliese danni per tre miliardi di euro in un decennio, fra perdite della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture.
«La caduta della grandine nelle campagne è particolarmente dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine è un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza. Cambia invece la dimensione dei chicchi, che è aumentata considerevolmente negli ultimi anni».