Innovazioni pronte all’uso contro i danni del climate change

L'intervento di Simona Caselli a Tebano
Il Crpv presenta i risultati delle ricerche dei Gruppi Operativi per l’Innovazione finanziati dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del PSR 2014-2020. Drei: «Risultati importanti ma dobbiamo correre più veloci del cambiamento climatico: subito al via nuovi filoni di ricerca per salvaguardare la redditività delle imprese agricole». Caselli: «Emilia Romagna prima in Europa per finanziamenti a progetti di ricerca su cambiamento climatico, sostenibilità e competitività. In arrivo risorse specifiche contro la cimice asiatica»

Ciò che fino a qualche anno fa era considerato solo una lontana minaccia, oggi sta causando ingenti danni al sistema agricolo dell'Emilia-Romagna.

L'impatto del climate change

Il cambiamento climatico (innalzamento delle temperature medie, fenomeni estremi più frequenti e violenti, siccità e gelate) impatta sulla resa produttiva del settore primario, mentre nuovi parassiti - la cimice asiatica in primis - stanno mettendo a repentaglio la redditività dei produttori. La speranza di superare questa difficile contingenza è affidata alla ricerca, come quella che il Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv) sta portando avanti da anni.

Clicca per scaricare il documento esteso con i risultati delle ricerche

Innovation broker

Sono questi i temi che hanno tenuto banco oggi presso l’azienda sperimentale di Tebano di Faenza (Ra), nel corso della conferenza stampa per la presentazione dei risultati raccolti dai primi progetti dei Goi (Gruppi operativi per l’innovazione) a cui ha partecipato il Crpv come innovation broker e sostenuti attraverso la misura 16 del Psr della Regione Emilia-Romagna.

Risposte concrete alle aziende in crisi

Raffaele Drei, presidente di Crpv

«Di fronte a tante e tali difficoltà e in assenza di risposte concrete sul futuro - commenta Raffaele Drei, presidente di Crpv -, il rischio di vedere sempre più aziende del settore gettare la spugna è concreto. Siamo di fronte a una crisi senza precedenti che minaccia la sopravvivenza di un tessuto produttivo che, in Emilia Romagna, rappresenta un’eccellenza e coinvolge migliaia di posti di lavoro oggi potenzialmente a rischio». «Come Crpv siamo all’opera – prosegue Drei - per fornire risposte nuove a tanti problemi importanti. Ma la sfida è alta anche per la ricerca: l’accelerazione alla comparsa ed allo sviluppo dei problemi in campagna, determinata dal cambiamento climatico, ci impone di cercare di rispondere in tempi sempre più brevi». Drei auspica quindi un mutamento sostanziale nel modo di fare agricoltura: «dobbiamo applicare nuove tecniche e schemi sperimentali che ci permettano di correre più velocemente del cambiamento climatico. Solo così potremo garantire ai produttori le risposte e le soluzioni adeguate a salvare la redditività delle loro aziende; perché ogni risultato, ogni tecnica innovativa deve essere orientata al mantenimento di un livello di redditività sostenibile».

Il ruolo della ricerca

Qual è quindi il ruolo della ricerca in agricoltura? «Per correre più veloce del cambiamento – commenta Drei - è necessario un maggior impegno e maggiori risorse nella ricerca: i risultati delle ricerche del Crpv sono espressione di una sinergia virtuosa fra pubblico e privato. Una sinergia che mette insieme idee e finanziamenti, allo scopo di ottenere risultati importanti per tutte le aziende del settore agricolo, il primo danneggiato dal cambiamento climatico e che vede erodersi quotidianamente la redditività del proprio lavoro».

«Ogni risultato raggiunto – conclude Drei – è una tappa di un miglioramento continuo che deve essere alimentato da nuovi filoni, nuovi approfondimenti, nuove sfide». Ed è per questo che, come ricorda il presidente di Crpv, sono già da tempo partite nuove attività di progettazione, per l’organizzazione di nuovi Gruppi Operativi per l’Innovazione, con gli ultimi bandi delle misure aventi per tema l’innovazione, in attesa del nuovo PSR, ma anche, di nuovi strumenti finanziari in grado di dare continuità alle azioni di innovazione di cui hanno assoluto bisogno le imprese emiliano romagnole.

Cinquanta milioni di euro per la ricerca

«Innovazione, sperimentazione e sostenibilità - afferma Simona Caselli, assessore regionale all’Agricoltura - sono i campi di azione sui quali lavoriamo con tenacia - e il ruolo del Crpv è storicamente uno degli attori principali del sistema regionale della ricerca». «In particolare - spiega l’assessore - attraverso il Piano di sviluppo rurale 2014-2020 abbiamo investito complessivamente oltre 50 milioni di euro per progetti di ricerca su cambiamento climatico, sostenibilità e competitività: la dotazione più alta tra tutte le regioni europee». Dei fondi per l’innovazione, 35 milioni sono già stati assegnati, 8,3 milioni rientrano in bandi al momento in corso e ulteriori 8,8 milioni di euro andranno a finanziare bandi di prossima apertura. Tra questi, risorse specifiche saranno destinate anche a interventi di contrasto della cimice asiatica, una delle principali emergenze fitosanitarie anche in questa Regione.

125 gruppi operativi

«Ricerca e imprese stanno cercando di correre velocemente - chiude Caselli - per affrontare gli scenari che le nuove emergenze climatiche ci presentano. Con questo obiettivo lavorano i 125 Gruppi operativi (le partnership tra aziende agricole e mondo della ricerca) e i 51 progetti pilota di filiera dell’Emilia-Romagna già attivi: un numero che supera abbondantemente il target di 100 Gruppi fissato a livello comunitario e rafforza il nostro primato in questo settore. Grazie a questi progetti stiamo mettendo in grado l’agricoltura regionale di essere pronta rispetto ai nuovi requisiti agroambientali che saranno richiesti dalla politica agricola comunitaria (Pac) 2021-2027”.


I risultati dei progetti

Sviluppo di nuove cultivar più resistenti alle problematiche fitosanitarie, nuove strategie di difesa sostenibile, lotta alle resistenze dei patogeni e delle malerbe, risparmio idrico, valorizzazione dei sottoprodotti della filiera vitivinicola e, naturalmente, lotta alla cimice asiatica: sono numerosi i fronti progettuali su cui CRPV ha investito tempo e risorse ottenendo risultati interessanti. (clicca qui per accedere al documento esteso con i risultati dei progetti).

Vitigni resistenti. Fra i risultati più importanti si evidenziano, ad esempio, le attività condotte sul tema delle varietà di vite da vino resistenti alle principali malattie fungine; nove varietà saranno autorizzate alla coltivazione in Emilia Romagna a partire dalla primavera 2020 e, visto l’interesse dei partner per la viticoltura regionale, è stato finanziato uno specifico progetto di miglioramento genetico per la costituzione di varietà resistenti locali (Sangiovese, Trebbiano, Albana, Pignoletto, Lambrusco Salamino, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa e Ancellotta), la cui attività è partita nel 2017 e proseguirà almeno per i prossimi 5 anni, per l’ottenimento di nuove varietà resistenti locali.

Diserbo meccanico. Ottimi riscontri arrivano anche dalle ricerche dedicate alla lotta alle resistenze dei principali patogeni e delle malerbe: il progetto “Resistenze”, infatti, ha consentito lo sviluppo di macchine che permettono di utilizzare fino al 50% in meno di prodotto (nel caso specifico, erbicida) riducendo drasticamente il rischio di insorgenza di resistenze e di contaminazione delle acque.

Economia circolare. Interessanti i dati emersi dal progetto VAL.SO.VITIS. per la valorizzazione dei sottoprodotti della filiera vitivinicola (foglie, sarmenti, vinacce) da trasformare in sub-prodotti di energia, co-prodotti nutraceutici e per la produzione di biochar da utilizzare per migliorare le caratteristiche agronomiche del suolo. Resta un fronte aperto, infine, la lotta alla cimice asiatica: i dati evidenziano come i risultati migliori, in attesa di individuare nuove soluzioni in grado di salvaguardare la produzione frutticola, siano stati ottenuti combinando diverse strategie ed in particolare l’impiego di barriere meccaniche (reti multifunzionali), integrate con trattamenti insetticidi.


Il contributo del CRPV al PSR in cifre

Il CRPV è sicuramente una delle strutture più attive a livello Europeo nell’ambito delle attività di innovazione previste dal PSR 2014-2020, come dimostra il suo coinvolgimento, in qualità di Partner, in un elevato numero di Gruppi Operativi per l’Innovazione (Misura 16.01) e Progetti Pilota (Misura 16.02). Al momento sono infatti attivi in Emilia-Romagna, 53 progetti nei quali il CRPV è coinvolto, di cui:

  • 17 GOI partiti nel 2016 ed ormai giunti a conclusione,
  • 14 GOI partiti nel 2017, ora in piena fase di sviluppo,
  • 16 Progetti Pilota partiti nel 2018, nell’ambito del Progetti Integrati di Filiera (PIF) della regione Emilia-Romagna e ricollegati ad azioni/obiettivi a carattere competitivo per i componenti della filiera,
  • 6 GOI che partiranno entro la fine del 2019.

Nel complesso questi progetti coinvolgono 171 strutture tra Imprese (103 società agricole in Emilia-Romagna), Enti di ricerca, Consulenti e Centri di formazione, direttamente coordinati da CRPV nello sviluppo delle attività di innovazione.


I prossimi filoni di ricerca

Quali i prossimi obiettivi dell’azione di CRPV? Proseguire nell’azione di raccolta ed interpretazione delle esigenze di innovazione dei Soci. I principali temi sui quali sarà orientata la prossima progettazione riguarderanno la messa a punto di strategie in grado di fronteggiare le principali emergenze fitosanitarie, tra tutte la cimice asiatica, ma anche la maculatura del pero e gli elateridi della patata. La messa a punto di nuove linee di intervento in conseguenza di limitazioni normative, quali ad esempio nuove tecniche di controllo infestanti alternative all’impiego del Glifosate, o nuove modalità di distribuzione dei fitofarmaci che favoriscano una mitigazione della deriva in linea con la più recente normativa in materia. Ancora, attività a supporto della crescita del comparto biologico, attraverso la messa a punto di strategie di intervento che pongano un maggiore livello di attenzione verso temi di carattere agronomico ed agroecologico, lo sviluppo di nuove varietà sempre più performanti, dove il carattere di resistenza o tolleranza rappresenti elemento imprescindibile di selezione, infine, sull’agricoltura di precisione per lo sviluppo di soluzioni sempre più alla portata dell’utenza agricola, a dimensione territoriale, aziendale, oppure a carattere dimostrativo, come previsto nella proposta di realizzazione di un centro serricolo tecnologicamente avanzato.

 


L'identikit del CRPV

Da oltre 30 anni, Il Centro Ricerche Produzioni Vegetali promuove ricerca, sperimentazione e divulgazione nel settore agro-alimentare della Regione Emilia-Romagna, operando direttamente con le maggiori realtà produttive del comparto. CRPV accoglie nella sua struttura ricercatori che da anni operano strettamente a contatto con la realtà imprenditoriale agricola ed una Base Sociale costituita dalle maggiori realtà produttive del comparto. CRPV ha lo scopo di predisporre ricerche, progetti ed azioni di innovazione appositamente ideati e realizzati in funzione delle esigenze dei propri soci, che nel complesso rappresentano oltre il 60% della PLV vegetale regionale.

I Gruppi Operativi per l’Innovazione (GOI) sono strumenti per l’individuazione e la diffusione di soluzioni innovative a specifici problemi della filiera agroalimentare e forestale, concepiti come partnership tra imprese ed enti di ricerca, promossi nell’ambito della rete del Partenariato Europeo dell’Innovazione (PEI) e finanziate dalla Regione Emilia-Romagna tramite il PSR 2014-20.

I Progetti pilota per l’innovazione consentono di sviluppare azioni di innovazione che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dei PIF - Progetti Integrati di Filiera del PSR. Questi ultimi consentono di aggregare gli attori delle filiere agroalimentari, per favorire i processi di consolidamento e per realizzare relazioni di mercato più equilibrate e migliorare la competitività delle aziende.

L’assetto di CRPV ha consentito di accogliere le opportunità rappresentate dai GOI con un approccio bottom up allo sviluppo dei Piani di Innovazione, elaborando soluzioni alle problematiche legate al territorio regionale e raccogliendo le sfide prioritarie della Smart Specialization Strategy: potenziamento della competitività delle imprese, sviluppo di progetti di bioeconomia, riduzione dei rilasci di sostanze inquinanti, ottimizzazione dell’uso di acqua, riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed alla conservazione e sequestro del Carbonio.

Innovazioni pronte all’uso contro i danni del climate change - Ultima modifica: 2019-09-10T18:21:10+02:00 da Lorenzo Tosi

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