Migliaia di capi suinicoli e avicoli morti in Romagna

Migliaia di polli morti a seguito del crollo di un capannone a Civitella di Romagna
Marco Giovannini, Coldiretti: “Gli allevatori vanno sostenuti per mantenere viva la filiera e per evitare l’abbandono del territorio"

La situazione degli allevamenti in Romagna è, in certo casi, drammatica ma, nonostante tutto, si cerca già di guardare al futuro. L’alluvione del 16-17 maggio ha causato la morte per annegamento di migliaia di capi, il danneggiamento o la distruzione di capannoni e l’inaccessibilità alle aziende a causa delle frane che hanno reso impraticabili le strade.

È il caso di Francesco Petrini, 34 anni, allevatore di suini a Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) che alleva 2000 capi da ingrasso a ciclo chiuso. “Per fortuna nessuno di noi si è fatto male – esordisce – e, riguardo alle strutture, una frana ha investito un capannone ma senza intaccarne la stabilità. Ma per il resto è un disastro le cui conseguenze le pagheremmo per anni. Prima di tutto alcune strade sono franate, per cui per alcuni giorni non abbiamo avuto l’accesso all’allevamento con i mezzi. Avevamo scorte di acqua e mangime per pochi giorni e devo ringraziare sia il Comune, sia i tecnici, per aver ripristinato le condotte prima che venisse a meno il sostentamento per i capi”.

“In allevamento consumo 50 quintali di mangime al giorno e non poter ricevere i rifornimenti ha messo in grosso rischio l’annata. Ma ora che è stato posto un temporaneo rimedio alla strada, rimane il problema più grave”. In pratica dei 50 ettari a foraggio e cereali, 10 sono del tutto inaccessibili a causa delle frane. “Alcuni boschi a monte del mio podere sono letteralmente scivolati a valle sulla mia proprietà. Un fenomeno mai visto da queste parti. Altri appezzamenti presentano fratture con rischio di frane e ciò li rende instabili. Perderò gran parte dei cereali e del taglio del foraggio perché in alcuni punti è troppo pericoloso avvicinarsi”.

“Vorrei continuare con questo lavoro, anche perché l’agricoltura e l’allevamento sono la mia passione – conclude Petrini – ma se qualcuno non ci aiuta non potremo di certo affrontare certe spese”.

La conta dei “morti”

“In tutta la Romagna si contano migliaia di capi, fra suini e avicoli – commenta Marco Giovannini, referente provinciale per la zootecnia in Coldiretti - morti a causa dell’alluvione. Alcuni casi emblematici: 600 suini morti in località Panighina (Bertinoro, Forlì-Cesena); 8000 polli annegati a Ravenna; alcune migliaia di polli morti a seguito del crollo di un capannone a Civitella di Romagna (Forlì-Cesena)”.

“Gli allevatori vanno aiutati e sostenuti per mantenere viva la filiera – continua – e per evitare l’abbandono del territorio. I danni vanno risarciti al 100% e occorre eliminare, o rinviare, tutte le scadenze imminenti. C’è una situazione di doppio disagio: da un lato non si fa reddito per via della mancanza di produzione, dall’altro servono investimenti enormi per rimettere tutto a posto. Senza contare le rate in banca che, non avendo reddito, non possono essere onorate”.

E, guardando al futuro, Giovannini non ha dubbi: “Occorre rivedere tutta la normativa per la gestione del territorio. È assurdo che siano dei burocrati, che non hanno mai visto l’alveo di un fiume o un bosco, a decidere cosa si può fare mentre l’agricoltore, che vive da generazioni su quel territorio, per tagliare un ramo debba richiedere permessi in carta bollata pena una denuncia penale. Tutto ciò deve finire”.

Colpito da una frana l'allevamento suinicolo di Francesco Petrini, di Mercato Saraceno
Un'altra immagine del crollo del capannone a Civitella di Romagna
Migliaia di capi suinicoli e avicoli morti in Romagna - Ultima modifica: 2023-05-28T22:38:32+02:00 da Giorgio Setti

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