Olio evo, in Veneto produzione azzerata per colpa del clima

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Gelate, siccità e grandine hanno messo in ginocchio il comparto. Amaro il bilancio di Confagricoltura Veneto: molti produttori non tireranno fuori le reti per la raccolta

Si profila un’annata fortemente negativa per l’olio extravergine d'oliva del Veneto, che andrà a eguagliare il disastroso 2019 che segnò una perdita di prodotto di oltre il 90%. Anche quest’anno le condizioni atmosferiche avverse hanno causato gravi danni alla produzione di olio nell’area del Veneto e della Lombardia, tanto che ci saranno produttori che non tireranno fuori le reti per la raccolta. A tracciare il bilancio è Confagricoltura Veneto.

Dopo un 2018 eccellente, coronato da un’abbondante produzione (220.000 quintali di olive in Veneto), nel 2019 le piante furono colpite dalle gelate nel pieno della fioritura e subirono altri danni a causa della mosca olearia e della cimice asiatica, con produzione quasi azzerata. L’anno scorso l’annata è stata buona, con raccolto quasi ai livelli del 2018 e rese produttive aumentate del 555% rispetto all’anno precedente. In Veneto il 70% degli investimenti rimane localizzato a Verona, seguita da Vicenza, Treviso e Padova.

Annata senza raccolto, è la seconda volta in tre anni

«L’annata olearia 2021-2022 si profila con una produzione sostanzialmente azzerata – sottolinea Leonardo Granata, presidente degli olivicoltori di Confagricoltura Veneto –. Le gelate dei primi giorni di aprile hanno provocato una fioritura ritardata, slittata al mese di giugno che è stato estremamente caldo e secco. A questo si sono aggiunte le grandinate estive, che hanno ulteriormente compromesso la produzione. I produttori delle zone interessate auspicano un intervento delle Regioni a tutela di una produzione che, specialmente in questi ultimi anni, a fronte di una qualità molto alta raggiunta dall’olivicoltura veneta, subisce ingenti danni».

Alessandra di Canossa, vicepresidente di settore regionale e presidente della sezione di Verona, provincia in cui si concentra la maggior parte degli oliveti (3.565 ettari su 5.142), indica come i cambiamenti climatici siano alla radice dell’infausto andamento. «È la seconda volta in tre anni che incassiamo un mancato raccolto – dice – che non trova motivazione nella fisiologica alternanza di produzione che caratterizza l’olivo. I mutamenti del clima, che stanno pesantemente condizionando l’agricoltura, sono senz’altro tra i responsabili di queste annate disastrose, cui concorrono le nuove fitopatie dell’olivo, in larga parte causate da insetti come la cimice asiatica».

Olio evo, in Veneto produzione azzerata per colpa del clima - Ultima modifica: 2021-09-08T18:04:16+02:00 da Redazione Terra e Vita

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