Un grado Brix pari a 4,99, superiore alla media degli ultimi cinque anni. Pochi e circoscritti problemi fitosanitari e una programmazione che ha permesso di trovare una sintesi tra le esigenze dei produttori e quelle dell'industria di trasformazione. Unico neo il clima non proprio ideale di fine luglio e inizio agosto che ha fatto maturare troppo in fretta le bacche, costringendo agricoltori e stabilimenti a un super lavoro per cercare di limitare al minimo le perdite di prodotto. È sostanzialmente positiva la campagna 2020 del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia, dove sono stati coltivati 37mila ettari, di cui il 70% in Emilia-Romagna.
I rappresentanti degli imprenditori agricoli e dell'industria si sono incontrati a Parma nella sede dell'Organizzazione interprofessionale Pomodoro da industria Nord Italia alla presenza dell'assessore all'Agricoltura della regione Emilia-Romagna Alessio Mammi, per fare il punto sull'annata in corso e ragionare sul futuro. Soddisfazione unanime per la velocità con cui sono stati concessi gli indennizzi ai produttori per il mancato raccolto. Si tratta comunque di un problema circoscritto a circa 400 ettari.
Rabboni: «Campagna 2020 positiva»
Francesco Mutti: «Servono infrastrutture idriche»
L'amministratore delegato di Mutti Spa Francesco Mutti ha elogiato il ruolo e il lavoro dell'Oi nel garantire il confronto e l'incontro tra gli attori della filiera del pomodoro da industria. Ha apprezzato il modo in cui è stato affrontato il problema della Ralstonia Solancearum ma ha anche messo in guardia dal rischio della carenza di risorse idriche. «Basterebbe un anno di siccità severa, e nel 2017 l'abbiamo scampata per un pelo – ha sottolineato Mutti – per far saltare completamente la filiera sia dal punto di vista agricolo sia industriale. Si sta pensando da tempo di costruire dighe e invasi. Oggi sono una priorità assoluta. Mi auguro che si intervenga in fretta, prima che si verifichino episodi gravi che avrebbero forti ricadute economiche e sociali».
Alessio Mammi: «Questo è un esempio virtuoso, servono filiere forti»
L'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi ha elogiato la filiera del pomodoro e l'organizzazione interprofessionale definendola un punto di riferimento. Ma ha fatto notare come ci siano troppe filiere disunite e litigiose che favoriscono i concorrenti stranieri. «L'assessorato farà di tutto per agevolare le sinergie tra le filiere – ha detto Mammi – i prossimi anni saranno molto importanti. Investiremo in ricerca e conoscenza per fornire alle aziende agricole soluzioni utili da applicare in campo. Continueremo a finanziare i Goi e in particolare quello sulla Ralstonia Solancearum. Poi cercheremo di favorire gli investimenti in tecnologia e innovazione».