I fenomeni climatici estremi continuano ad avere un impatto pesante sull’agricoltura e, nonostante i continui sforzi volti ad incrementare – in modalità resiliente – le difese da parte degli imprenditori agricoli del territorio, numerose filiere produttive restano periodicamente vittima delle ripercussioni più gravi degli eventi meteorici che incidono pesantemente sulle campagne stagionali e le relative rese. È il caso della campagna della barbabietola da zucchero di quest’anno, caratterizzata dall’incidenza di molteplici fattori idro-climatici che ne hanno per lo più condizionato l’andamento. A fare il punto è Coprob, la cooperativa che unisce settemila aziende agricole (di cui quattromila socie), dislocate soprattutto in Emilia-Romagna, Veneto e Marche, ma anche in Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Umbria.
“L’avvio della campagna aveva generato inizialmente un cauto ottimismo - si legge in una nota della società di Minerbio (Bo) - ma l’arrivo di una prolungata ondata di calore, nell’estate più calda di sempre (fonte: Copernicus Climate Change Service Unione Europea), unita alle continue e distruttive precipitazioni autunnali nel comprensorio produttivo, hanno pesato inevitabilmente sulle performance, anticipando anche la conclusione della stessa raccolta”.
Difficoltà mitigate
E a fronte di questo scenario, non certo roseo, alcune scelte mirate, modulate secondo la necessità contingente da Coprob, hanno comunque contribuito a mitigare parzialmente le ripercussioni sugli standard produttivi abituali anche per questo 2024 con una produzione conclusiva che si attesta a quota 145mila tonnellate a fronte delle 155mila dello scorso anno. Un dato frutto di una primavera piuttosto limitante in Veneto e solo in parte favorevole nell’area emiliano-romagnola, dove molteplici aree produttive hanno subìto estesi allagamenti a causa dei fenomeni estremi e sul quale hanno inciso pesantemente, dopo le elevatissime temperature estive, anche i violenti e distruttivi fenomeni precipitativi e alluvionali dell’autunno che non hanno consentito alla cooperativa di prolungare oltremodo, come da consuetudine, le tempistiche per il conferimento del prodotto in stabilimento.
Indennizzi per le aziende
«È stata nei fatti una stagione veramente penalizzata dal maltempo in tutte le sue fasi temporali – ha commentato il presidente di Coprob Italia Zuccheri Luigi Maccaferri – nonostante gli sforzi collettivi della cooperativa per fare il meglio possibile in corso di lavorazione, tenendo conto dello scenario climatico negativo, abbiamo mantenuto il livello produttivo che, ad ogni modo, non può ritenersi soddisfacente. Andiamo comunque da subito incontro alle necessità dei soci, soprattutto quelli che hanno maggiormente subìto i danni più gravi alle loro coltivazioni, con indennizzi e, come ulteriore novità importante, presentiamo all’interno delle assemblee itineranti dei nostri soci, la nuova programmazione per la prossima campagna bieticola con novità rilevanti sia in ambito agricolo che commerciale».
Premiata la qualità
E proprio sulle nuove prospettive della cooperativa è intervenuto il direttore generale di Coprob Moreno Basilico: «La nostra cooperativa è improntata a una costante ricerca di efficienza dei nostri stabilimenti produttivi attraverso un processo di ingegnerizzazione delle fabbriche, con una proporzionale razionalizzazione dei costi di gestione e infine puntando su una sostanziale svolta energetica all’insegna della sostenibilità. Un percorso virtuoso che abbiamo intrapreso convintamente all’insegna dell’ottimizzazione sotto ogni profilo».
«Fondamentali sono anche le certificazioni che ci consentono di offrire ed ampliare la nostra gamma e la qualità della nostra filiera tutta italiana – ha continuato Basilico –. Rilevanti sono le certificazioni Biologica e Sqnpi (Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata) volte a garantire l’impegno della cooperativa a perseguire metodi di coltivazione e produzione sicuri e sostenibili. Tutte possibilità molto concrete che andranno a soddisfare il consumatore, l’utilizzatore industriale e professionale – ha concluso Basilico – cioè coloro che riconoscono il valore dello zucchero di Italia Zuccheri non come commodity, ma come prodotto di riconosciuta qualità».